Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin III, I Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta si continua con SIEGE.
Dati Generali:
Dati Generali:
Testi: Kieron Gillen
Disegni: Filipe Andrade. James Stokoe, Jorge Coelho, Yasmine Putri, Kyle Strahm, In-Hyuk Lee, Julian Totino Tedesco, Julian Jose Ryp & Michael Kaluta
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Siege (Vol. 2) #1-#4
Prezzo: 3,50 €
Trama:
La barriera soprannominata "Lo Scudo" è l'unica cosa che protegge il mondo civilizzato di Battleworld dalle terre desolate piene di zombie, mostri, macchine mortali e altre fameliche creature, oltre che tutti coloro mandati li dal Dio Destino in segno di punizione. Chiunque venga mandato oltre Lo Scudo, deve poi vedersela con Abigal Brand e la sua squadra.
Il mio Parere:
Nel mondo dell'arte e dello spettacolo, a volte, appartenere ad una certa bandiera è un marchio a fuoco che sta a significare che tale artista sia in grado di fare certe cose/ottenere certi risultati solo perché di quella nazionalità. Nel caso degli scrittori di fumetti Britannici, ci si aspetta sempre una visione rivoluzionare di un particolare personaggio o testata. Spesso non è così, poiché non si fa mai d'un erba un fascio, ma a volte sembra che la dea bendata della narrativa provi una particolare simpatia per gli scrittori di Sua Maestà e che permetta loro di tira fuori storia davvero incredibili.
L'abile Kieron Gillen abbraccia totalmente la filosofia di Battleworld e sbizzarrisce totalmente la sua fantasia, decidendo di dare lustro a personaggi di contorno del crossover Secret Wars 2015. I protagonisti sono i membri dello Scudo: la versione dello S.H.I.E.L.D. dell'evento in questione, formato da personaggi con cui lo scrittore aveva avuto a che fare (tipo Kate Bishop su Young Avengers o Ciclope su Uncanny X-Men) più qualche altro personaggio su cui voleva mettere le mani ma che non riuscì a mai scrivere: fino ad oggi, almeno. La decisione di dare un po' di risalto a questo gruppo sicuramente eterogeneo e funzionale proprio per quello - oltre che essere comandato da una Abigal Brand caratterizzata in maniera superlativa e irresistibile, in cui Gillen riversa tutto il suo amore per i personaggi sardonici - arriva da più esigenze dello scrittore. La prima, è come "addio" alla sezione supereroi della Marvel, andando a concentrarsi di più sulla sezione di Star Wars (ecchiamalo stronzo); la seconda, è rendere Siege uno snodo per altre numerose miniserie di Guerre Segrete 2015, oltre che approfondire un passaggio che, nella serie principale del crossover, avviene in maniera molto veloce e superficiale, che qui viene delineata in maniera più complessa ed avvincente.
A livello di tematiche c'è veramente poco da dire, più che altro perché Gillen sceglie un messaggio molto semplice da far passare. Ma, non contento - e per assicurarsi che passi ancora meglio - passa il resto della storia a creare delle situazioni e delle sequenze che possano rendere non solo più cristallino tale messaggio, ma anche inevitabile da accettare. Raccontata dai fatti che il lettore vede e legge, impreziositi da lunghi e numerosi baloon del pensiero di Abigail Brand scritti a mò di diario (e citando anche un po' l'arco narrativo Time Runs Out dei Vendicatori di Johnathan Hickman) Siege è la storia di un manipolo di persone che affrontano un evento a cui è impossibile sfuggire, risultato di una vita passata a combattere per una causa in cui non c'è vittoria: solo momenti in cui il pericolo è ben arginato, che è anche un po' una non troppo velata "perculata amara" alla vita dei supereroi. A volte succede anche nella vita vera che le persone si trovino ad affrontare momenti inevitabili dove si può solo sperare di avere una persona a cui si vuole bene accanto per fare mal comune mezzo gaudio.
Stupisce anche il comparto grafico di Siege, dove la maggior parte della narrazione è affidato a Filipe Andrade, ottimo "clone" di Matteo Scalera. L'unico difetto di Andrade è che non riesce a tenere lo stesso livello qualitativo per tutte le tavole affidategli dei quattro numeri, confezionando a volte un prodotto mediocre. Però va detto che nei momenti importanti tira fuori il meglio di sé, riuscendo a dare vita a tavole di grande impatto con il suo stile sporco, dark e tetro. Quello che stupisce di più sul disegno, è che Gillen riesce a infilare nella narrazione - servendosi della narrazione tipo diario della Brand - degli spezzoni di trama in cui vengono mostrate alcune lotte dello scudo contro gli abitanti delle Terre Salvagge. Quegli spezzoni sono disegnati da autentici fuori classe, nonché grossi nomi del fumetto come Julian Jose Ryp, James Stokoe e Julian Totino Tedesco, intervallando la narrazione da delle splash-page disegnati da questi autori.
Conclusione:
Siege è una lettura inaspettatamente piacevole, piena di sorprese e che arricchirà il lettore a fine lettura: cosa più unica che rara per una miniserie di un crossover.
- Symo
L'abile Kieron Gillen abbraccia totalmente la filosofia di Battleworld e sbizzarrisce totalmente la sua fantasia, decidendo di dare lustro a personaggi di contorno del crossover Secret Wars 2015. I protagonisti sono i membri dello Scudo: la versione dello S.H.I.E.L.D. dell'evento in questione, formato da personaggi con cui lo scrittore aveva avuto a che fare (tipo Kate Bishop su Young Avengers o Ciclope su Uncanny X-Men) più qualche altro personaggio su cui voleva mettere le mani ma che non riuscì a mai scrivere: fino ad oggi, almeno. La decisione di dare un po' di risalto a questo gruppo sicuramente eterogeneo e funzionale proprio per quello - oltre che essere comandato da una Abigal Brand caratterizzata in maniera superlativa e irresistibile, in cui Gillen riversa tutto il suo amore per i personaggi sardonici - arriva da più esigenze dello scrittore. La prima, è come "addio" alla sezione supereroi della Marvel, andando a concentrarsi di più sulla sezione di Star Wars (ecchiamalo stronzo); la seconda, è rendere Siege uno snodo per altre numerose miniserie di Guerre Segrete 2015, oltre che approfondire un passaggio che, nella serie principale del crossover, avviene in maniera molto veloce e superficiale, che qui viene delineata in maniera più complessa ed avvincente.
A livello di tematiche c'è veramente poco da dire, più che altro perché Gillen sceglie un messaggio molto semplice da far passare. Ma, non contento - e per assicurarsi che passi ancora meglio - passa il resto della storia a creare delle situazioni e delle sequenze che possano rendere non solo più cristallino tale messaggio, ma anche inevitabile da accettare. Raccontata dai fatti che il lettore vede e legge, impreziositi da lunghi e numerosi baloon del pensiero di Abigail Brand scritti a mò di diario (e citando anche un po' l'arco narrativo Time Runs Out dei Vendicatori di Johnathan Hickman) Siege è la storia di un manipolo di persone che affrontano un evento a cui è impossibile sfuggire, risultato di una vita passata a combattere per una causa in cui non c'è vittoria: solo momenti in cui il pericolo è ben arginato, che è anche un po' una non troppo velata "perculata amara" alla vita dei supereroi. A volte succede anche nella vita vera che le persone si trovino ad affrontare momenti inevitabili dove si può solo sperare di avere una persona a cui si vuole bene accanto per fare mal comune mezzo gaudio.
Stupisce anche il comparto grafico di Siege, dove la maggior parte della narrazione è affidato a Filipe Andrade, ottimo "clone" di Matteo Scalera. L'unico difetto di Andrade è che non riesce a tenere lo stesso livello qualitativo per tutte le tavole affidategli dei quattro numeri, confezionando a volte un prodotto mediocre. Però va detto che nei momenti importanti tira fuori il meglio di sé, riuscendo a dare vita a tavole di grande impatto con il suo stile sporco, dark e tetro. Quello che stupisce di più sul disegno, è che Gillen riesce a infilare nella narrazione - servendosi della narrazione tipo diario della Brand - degli spezzoni di trama in cui vengono mostrate alcune lotte dello scudo contro gli abitanti delle Terre Salvagge. Quegli spezzoni sono disegnati da autentici fuori classe, nonché grossi nomi del fumetto come Julian Jose Ryp, James Stokoe e Julian Totino Tedesco, intervallando la narrazione da delle splash-page disegnati da questi autori.
Conclusione:
Siege è una lettura inaspettatamente piacevole, piena di sorprese e che arricchirà il lettore a fine lettura: cosa più unica che rara per una miniserie di un crossover.
- Symo
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