Si parla ovviamente tanto dell'anime, perché è con la versione animata che Lupin III è diventato mostruosamente famoso in tutto il mondo, ma ciò non toglie che poco si parla del manga originale di provenienza. Forse perché parecchio difficile da trovare? Forse perché il tratto di Moneky Punch è poco più di quello di un principiante? Chi lo sa. Fatto sta, che benché la gente colleghi mentalmente Lupin al mondo dell'animazione, il nostro ladro dalla giacca colorata rimane un personaggio trapiantato dal fumetto: con, ovviamente, tutte le rivisitazioni e i cambiamenti del caso. Avendo avuto la fortunata occasione di leggere il manga originale proprio in queste ferie Natalizie, ho potuto constatare di persona quanto la versione animata e quella cartacea siano profondamente diverse l'un l'altra. In questo post, si quantificherà quanto è grande questo divario. Vai con Lupin III: Il Manga VS L'Anime - Le Principali Differenze!
Perché quel "Vol. 1" nel titolo del post? Perché di differenze ce ne sono parecchie, e pur essendo solo al quinto volume della maratona dei tredici manga che compongono la prima serie a fumetti, il divario tra manga e anime è dir poco abissale. Quindi, per non rendere questo fin troppo lungo e tedioso, ho deciso di spezzettarlo in più parti. Ancora non vi so dire quante parti saranno perché purtroppo, essendo solo al quinto volume, non ho ancora una idea complessiva delle differenze totali. Quindi, per il momento, in questo Le Principali Differenze - Vol. 1, riportiamo quelle riscontrate nella lettura dei primi cinque numeri, nonché quelle più degne di nota. E via che si va!
E non si poteva che partire da questa domanda: com'è Lupin nel fumetto? E' tanto diverso dal cartone? Profondamente diverso. Mentre nell'anime è descritto come una sotto specie di anarchico anti-eroe (a volte attraversato da una malinconica vena romantica), dove dietro al suo lavoro il nostro protagonista c'ha costruito sopra tutta una filosofia su cui il rubare sarebbe la massima forma d'espressione di arte e libertà, nel manga è tutto il contrario. Per cominciare, Lupin stesso è uno dei pochi personaggi Giapponesi a rompere la quarta parete, a parlare direttamente al lettore (e con l'autore) ed essere consapevole di essere un personaggio dei fumetti. Si, esatto, proprio come Deadpool della Marvel Comics, solo con 24 anni di anticipo.
Però, mentre Deadpool sta al gioco perché è fondamentalmente un cazzone sfrenato, Lupin si confronta con la consapevolezza di essere un personaggio fittizio con molta superbia e sufficienza. Anche lui sta al gioco, ma principalmente per dare un contentino a Monkey Punch (creatore del personaggio) e perché così gli regala anche qualche avventura in cui sfruttare le sue immense tecniche ladroniche. A livello di carattere, invece, il Lupin del manga è un fetente bastardello senza scrupoli, tendente alla stronzaggine a volte troppo gratuita. Al centro della sua caratterizzazione, c'è la consapevolezza di Lupin di essere superiore agli altri sempre e comunque, superbia che sfocia spesso e volentieri nell'arroganza più sfrenata. E' meschino, manipolatore, calcolatore, spesso acido, tendente al primadonnismo, freddo come una lastra di ghiaccio e privo di riserva alcuna quando si tratta di mettere le mani su quello che vuole. Che siano donne, soldi, gemme preziose o qualsiasi cosa a cui Lupin attribuisce un valore, Lupin corre spedito come un treno verso l'obiettivo fottendose alla grande di ogni forma di moralità: non ha riserve nemmeno nell'uccidere, cosa che invece, nell'anime, era piuttosto restio a fare. Nel manga, invece, pur preferendo sempre e comune un approccio stealth, se la situazione presenta la necessità di una copiosa pioggia di proiettili: beh, ben venga, non ci si tira indietro. Lo charm e l'alone da gentiluomo JamesBondiano c'è e si sente anche nella versione cartacea, ma è trattato più come una tattica per essere più insospettabile, oppure come deformazione professionale del suo animo profondamente snob.
Altro esempio? Altro esempio.
Ed è proprio per questi motivi che i die-hard fans del ladro odiano profondamente la serie con la giacca rosa e amano quella con la giacca verde: perché la seconda è indubbiamente più fedele alla versione originale, mentre l'altra è spazzatura. Ed è anche per questo motivo, che Il Castello Di Cagliostro fece letteralmente schifo al cazzo a Punch perché presentava una interpretazione di Lupin praticamente opposta a quella delineata dal suo papà, caratterizzazione che prese decisamente più piede nei cartoni. In parole povere: è un villain fatto e sputato.
Per questo ho in mente di fare un post apposito in cui racconterò il passato di Lupin, quindi in questo post non vi verrà rivelato tanto sulle origini del ladro. Fatto sta, che l'anime non racconta praticamente nulla dell'adolescenza, i primi anni di attività di Lupin e della sua famiglia, mentre il manga si. Nonostante la continuità Lupinana sia perlopiù costellata da episodi auto-conclusivi e slegati da ogni tipo di ferrea progressione cronologica di eventi, Monkey Punch utilizza in alcuni volumi almeno una quarantina di pagine da dedicare alla narrazione del passato del ladro, dando così una formazione e un retroscena al protagonista. Ovviamente, avendo una continuity alla cazzo e spesso contraddicente, ognuno di questi episodi viene collocato in un passato remoto in cui Lupin è piccolo (circa 10-13 anni) oppure teenager.
Dal quarto numero, con il messaggio che potete leggere qui sopra, cominciano le porzioni di storie legate al passato. Ovviamente, il personaggio è reso volutamente misterioso dal fatto che Punch preferisce giocarsela più alla V di V Per Vendetta, ovvero che identità e passato del protagonista sono informazioni superflue, perché l'importante è quello che fa e come lo fa.
Mentre non c'è differenza tra la Fujiko di carta e quella dei cartoni (che è stronza e voltagabbana in tutte le versioni possibili ed immaginabili), altrettanto diversissimo è il rapporto tra la volitiva femme fatale Lupiniana e il nostro ladro dalla giacca colorata. Mentre nei cartoon Lupin va incessantemente in bianco, dove il massimo del successo sono state rarissime occasioni in cui si sono scambiati un bacio (degne di nota quelle in La Pietra Della Saggezza e La Leggenda Dell'Oro Di Babilonia), nei comics è esattamente il contrario. Se per ogni volume della serie originale ci sono in media 10/9 storie da 20 pagine l'una, in almeno 5/6 di queste Lupin e Fujiko trombano come conigli, ovviamente con le dovute censure per non scadere nel porno, ma non ci piove che questi due scopano eccome. I motivi per cui i due convolano sotto le coperte sono diversi ogni volta, ma riassumibili in quelli più frequenti: necessità carnale, divertimento/passatempo, voglia di sfruttare l'altro come toyboy/toygirl, inganno (a volte Lupin userà travestimenti per bombarsi Fujiko) e stupro. Ebbene si, a volte Lupin sarà così terribilmente infoiato, che la prenderà con forza.
Il motivo per cui Fujiko si mostra sempre riluttante alle avance di Lupin, nei cartoni è per repulsione verso l'incontinenza sessuale da sedicenne in piena pubertà del ladro, mentre nei fumetti è perché non vuole dare ulteriori soddisfazioni a una prima donna del genere. Quindi, non è perché non ci sta o perché non è attratta da Lupin, semplicemente vuole fare un pò la stronzetta e farsela annusare.
Ebbene si, nemmeno l'operazione di rivisitazione ha salvato un personaggio amato da grandi e piccini forse forse più del protagonista. Un messaggio spassionato da chi vi scrive: se davvero amate tanto tantissimo Jigen, è il caso che forse saltiate questo pezzo e andiate direttamente alla fine, perché il Jigen del fumetto è si molto diverso...ma la sua caratterizzazione è decisamente ingloriosa, e a conti fatti, è meglio quella del cartone. Nell'anime, Jigen ricalca look e caratterizzazione dei personaggi dei romanzi noir alla Raymond Chandler, sfoggiando un aura da bel tenebroso dai lineamenti jazz; in più, Jigen è anche un virtuoso della pistola e alleato fidato di Lupin, legato a lui come un fratello e incapace di tradirlo. Mentre più frequenti sono le rinunce di alcuni colpi da parte di Goemon e Fujiko, sono invece più uniche che rare le occasioni in cui Jigen non partecipa, perché socio di Lupin praticamente a priori in ogni loro missione. E' anche il suo più grande sostenitore, e anche se cerca di nascondere le sue emozioni dietro una figura dura e solerte, vuole davvero il meglio per Lupin. Nel manga invece (messaggio per i coraggiosi che stanno ancora leggendo: preparatevi) è un codardo pisciasotto parecchio coglione e che non conosce il concetto di lealtà manco se glielo disegnassero. Collabora con Lupin semplicemente perché è il miglior partito sulla pizza, dato che i suoi colpi sono sicuri, hanno poche seccature e il bottino è sempre alto. Si denota una certa reciproca simpatia tra i due, ma nulla di così spiccato come il cartoon. Più che un Philip Marlow in versione criminale, è un Charlie Brown senza umiltà che si lascia andare a figure di merda davvero vergognose. Per esempio, nei primi capitoli in cui esordisce il personaggio, non tarderà a frequentare Lupin quel tanto che basta per guadagnare la sua fiducia e tradirlo. Quando però capirà la cazzata, farà di tutto per nascondersi dalle ire di Lupin con un fare molto da mammoletta.
Come potete vedere da questa tavola, è anche parecchio guascone e non immune al fascino delle belle donne (si scoperà pure una volta Fujiko), nonché precursore delle tipiche battute da Facebook con quell'umorismo pessimo da Checco Zalone. E' anche vero che pure nel cartone Jigen avrà qualche love story, ma con donne di un certo fascino retro, mentre nel fumetto la regola è sempre quella: basta che respiri e che non abbia sex appigli dalla vita in giù. Dal quarto/quinto volume si comincia a denotare una evoluzione della personalità, passando da coglionazzo patentato alla caratterizzazione più celebre sdoganata e resa ufficiale dall'anime. Anche se, va detto, il lato guascone (almeno nel fumetto) non sarà mai del tutto abbandonato. Come Lupin, anche Jigen è in grado di rompere la quarta parete, solo che non avverte questa cosa come un divertimento o un modo per accontentare Monkey Punch, ma come un impegno piuttosto inglorioso e parecchio seccante e snervante. A volte, è così insofferente alla consapevolezza di essere un personaggio inventato, che vede il suo prestarsi la ruolo descritto da Punch come una tortura. Insomma, preferirebbe fare altro e nella vita e non perde occasioni nel condividere il suo pensiero in cui si dissocia più che volentieri dal fumetto. Ah, e quella storia che è il miglior pistolero del multiverso tutto?
Dimenticatevela, che non è vero niente. Vi pare che il Jigen che tutti conosciamo sarebbe stato umiliato dal primo trans con la faccia da ubriacone delle taverne che passa per strada? Ovvio che no. Quello del manga invece si, e pure a più riprese. Amaris in fundus, agli inizi della serie non usava nemmeno la sua celeberrima Smith & Wesson M19 Combat Magnum, ma una Walther P38 come quella di Lupin. Però c'è da dire che questa è colpa del tratto impreciso e approssimativo di Moneky Punch, il quale non sapeva inizialmente disegnare nessun tipo di pistola all'infuori di quel modello. La Magnum arriverà col tempo, quando lo stile migliorerà.
Bene gente, per il momento è meglio finire qui il post, che quanto scritto in questo primo appuntamento è già tanta roba da metabolizzare. Come si diceva, non volevo fare un post troppo pesante, quindi meglio procedere con calma. Per il momento è tutto, quindi, passo la linea a voi: che ne pensate di quanto scritto? Che effetto vi ha fatto sapere di queste differenze? Fatecelo sapercelo!
- Symo
Lupin III
E non si poteva che partire da questa domanda: com'è Lupin nel fumetto? E' tanto diverso dal cartone? Profondamente diverso. Mentre nell'anime è descritto come una sotto specie di anarchico anti-eroe (a volte attraversato da una malinconica vena romantica), dove dietro al suo lavoro il nostro protagonista c'ha costruito sopra tutta una filosofia su cui il rubare sarebbe la massima forma d'espressione di arte e libertà, nel manga è tutto il contrario. Per cominciare, Lupin stesso è uno dei pochi personaggi Giapponesi a rompere la quarta parete, a parlare direttamente al lettore (e con l'autore) ed essere consapevole di essere un personaggio dei fumetti. Si, esatto, proprio come Deadpool della Marvel Comics, solo con 24 anni di anticipo.
Però, mentre Deadpool sta al gioco perché è fondamentalmente un cazzone sfrenato, Lupin si confronta con la consapevolezza di essere un personaggio fittizio con molta superbia e sufficienza. Anche lui sta al gioco, ma principalmente per dare un contentino a Monkey Punch (creatore del personaggio) e perché così gli regala anche qualche avventura in cui sfruttare le sue immense tecniche ladroniche. A livello di carattere, invece, il Lupin del manga è un fetente bastardello senza scrupoli, tendente alla stronzaggine a volte troppo gratuita. Al centro della sua caratterizzazione, c'è la consapevolezza di Lupin di essere superiore agli altri sempre e comunque, superbia che sfocia spesso e volentieri nell'arroganza più sfrenata. E' meschino, manipolatore, calcolatore, spesso acido, tendente al primadonnismo, freddo come una lastra di ghiaccio e privo di riserva alcuna quando si tratta di mettere le mani su quello che vuole. Che siano donne, soldi, gemme preziose o qualsiasi cosa a cui Lupin attribuisce un valore, Lupin corre spedito come un treno verso l'obiettivo fottendose alla grande di ogni forma di moralità: non ha riserve nemmeno nell'uccidere, cosa che invece, nell'anime, era piuttosto restio a fare. Nel manga, invece, pur preferendo sempre e comune un approccio stealth, se la situazione presenta la necessità di una copiosa pioggia di proiettili: beh, ben venga, non ci si tira indietro. Lo charm e l'alone da gentiluomo JamesBondiano c'è e si sente anche nella versione cartacea, ma è trattato più come una tattica per essere più insospettabile, oppure come deformazione professionale del suo animo profondamente snob.
Altro esempio? Altro esempio.
Ed è proprio per questi motivi che i die-hard fans del ladro odiano profondamente la serie con la giacca rosa e amano quella con la giacca verde: perché la seconda è indubbiamente più fedele alla versione originale, mentre l'altra è spazzatura. Ed è anche per questo motivo, che Il Castello Di Cagliostro fece letteralmente schifo al cazzo a Punch perché presentava una interpretazione di Lupin praticamente opposta a quella delineata dal suo papà, caratterizzazione che prese decisamente più piede nei cartoni. In parole povere: è un villain fatto e sputato.
Le Origini
Per questo ho in mente di fare un post apposito in cui racconterò il passato di Lupin, quindi in questo post non vi verrà rivelato tanto sulle origini del ladro. Fatto sta, che l'anime non racconta praticamente nulla dell'adolescenza, i primi anni di attività di Lupin e della sua famiglia, mentre il manga si. Nonostante la continuità Lupinana sia perlopiù costellata da episodi auto-conclusivi e slegati da ogni tipo di ferrea progressione cronologica di eventi, Monkey Punch utilizza in alcuni volumi almeno una quarantina di pagine da dedicare alla narrazione del passato del ladro, dando così una formazione e un retroscena al protagonista. Ovviamente, avendo una continuity alla cazzo e spesso contraddicente, ognuno di questi episodi viene collocato in un passato remoto in cui Lupin è piccolo (circa 10-13 anni) oppure teenager.
Dal quarto numero, con il messaggio che potete leggere qui sopra, cominciano le porzioni di storie legate al passato. Ovviamente, il personaggio è reso volutamente misterioso dal fatto che Punch preferisce giocarsela più alla V di V Per Vendetta, ovvero che identità e passato del protagonista sono informazioni superflue, perché l'importante è quello che fa e come lo fa.
Il Rapporto Lupin/Fujiko
Mentre non c'è differenza tra la Fujiko di carta e quella dei cartoni (che è stronza e voltagabbana in tutte le versioni possibili ed immaginabili), altrettanto diversissimo è il rapporto tra la volitiva femme fatale Lupiniana e il nostro ladro dalla giacca colorata. Mentre nei cartoon Lupin va incessantemente in bianco, dove il massimo del successo sono state rarissime occasioni in cui si sono scambiati un bacio (degne di nota quelle in La Pietra Della Saggezza e La Leggenda Dell'Oro Di Babilonia), nei comics è esattamente il contrario. Se per ogni volume della serie originale ci sono in media 10/9 storie da 20 pagine l'una, in almeno 5/6 di queste Lupin e Fujiko trombano come conigli, ovviamente con le dovute censure per non scadere nel porno, ma non ci piove che questi due scopano eccome. I motivi per cui i due convolano sotto le coperte sono diversi ogni volta, ma riassumibili in quelli più frequenti: necessità carnale, divertimento/passatempo, voglia di sfruttare l'altro come toyboy/toygirl, inganno (a volte Lupin userà travestimenti per bombarsi Fujiko) e stupro. Ebbene si, a volte Lupin sarà così terribilmente infoiato, che la prenderà con forza.
Il motivo per cui Fujiko si mostra sempre riluttante alle avance di Lupin, nei cartoni è per repulsione verso l'incontinenza sessuale da sedicenne in piena pubertà del ladro, mentre nei fumetti è perché non vuole dare ulteriori soddisfazioni a una prima donna del genere. Quindi, non è perché non ci sta o perché non è attratta da Lupin, semplicemente vuole fare un pò la stronzetta e farsela annusare.
Daisuke Jigen
Ebbene si, nemmeno l'operazione di rivisitazione ha salvato un personaggio amato da grandi e piccini forse forse più del protagonista. Un messaggio spassionato da chi vi scrive: se davvero amate tanto tantissimo Jigen, è il caso che forse saltiate questo pezzo e andiate direttamente alla fine, perché il Jigen del fumetto è si molto diverso...ma la sua caratterizzazione è decisamente ingloriosa, e a conti fatti, è meglio quella del cartone. Nell'anime, Jigen ricalca look e caratterizzazione dei personaggi dei romanzi noir alla Raymond Chandler, sfoggiando un aura da bel tenebroso dai lineamenti jazz; in più, Jigen è anche un virtuoso della pistola e alleato fidato di Lupin, legato a lui come un fratello e incapace di tradirlo. Mentre più frequenti sono le rinunce di alcuni colpi da parte di Goemon e Fujiko, sono invece più uniche che rare le occasioni in cui Jigen non partecipa, perché socio di Lupin praticamente a priori in ogni loro missione. E' anche il suo più grande sostenitore, e anche se cerca di nascondere le sue emozioni dietro una figura dura e solerte, vuole davvero il meglio per Lupin. Nel manga invece (messaggio per i coraggiosi che stanno ancora leggendo: preparatevi) è un codardo pisciasotto parecchio coglione e che non conosce il concetto di lealtà manco se glielo disegnassero. Collabora con Lupin semplicemente perché è il miglior partito sulla pizza, dato che i suoi colpi sono sicuri, hanno poche seccature e il bottino è sempre alto. Si denota una certa reciproca simpatia tra i due, ma nulla di così spiccato come il cartoon. Più che un Philip Marlow in versione criminale, è un Charlie Brown senza umiltà che si lascia andare a figure di merda davvero vergognose. Per esempio, nei primi capitoli in cui esordisce il personaggio, non tarderà a frequentare Lupin quel tanto che basta per guadagnare la sua fiducia e tradirlo. Quando però capirà la cazzata, farà di tutto per nascondersi dalle ire di Lupin con un fare molto da mammoletta.
Come potete vedere da questa tavola, è anche parecchio guascone e non immune al fascino delle belle donne (si scoperà pure una volta Fujiko), nonché precursore delle tipiche battute da Facebook con quell'umorismo pessimo da Checco Zalone. E' anche vero che pure nel cartone Jigen avrà qualche love story, ma con donne di un certo fascino retro, mentre nel fumetto la regola è sempre quella: basta che respiri e che non abbia sex appigli dalla vita in giù. Dal quarto/quinto volume si comincia a denotare una evoluzione della personalità, passando da coglionazzo patentato alla caratterizzazione più celebre sdoganata e resa ufficiale dall'anime. Anche se, va detto, il lato guascone (almeno nel fumetto) non sarà mai del tutto abbandonato. Come Lupin, anche Jigen è in grado di rompere la quarta parete, solo che non avverte questa cosa come un divertimento o un modo per accontentare Monkey Punch, ma come un impegno piuttosto inglorioso e parecchio seccante e snervante. A volte, è così insofferente alla consapevolezza di essere un personaggio inventato, che vede il suo prestarsi la ruolo descritto da Punch come una tortura. Insomma, preferirebbe fare altro e nella vita e non perde occasioni nel condividere il suo pensiero in cui si dissocia più che volentieri dal fumetto. Ah, e quella storia che è il miglior pistolero del multiverso tutto?
Dimenticatevela, che non è vero niente. Vi pare che il Jigen che tutti conosciamo sarebbe stato umiliato dal primo trans con la faccia da ubriacone delle taverne che passa per strada? Ovvio che no. Quello del manga invece si, e pure a più riprese. Amaris in fundus, agli inizi della serie non usava nemmeno la sua celeberrima Smith & Wesson M19 Combat Magnum, ma una Walther P38 come quella di Lupin. Però c'è da dire che questa è colpa del tratto impreciso e approssimativo di Moneky Punch, il quale non sapeva inizialmente disegnare nessun tipo di pistola all'infuori di quel modello. La Magnum arriverà col tempo, quando lo stile migliorerà.
Bene gente, per il momento è meglio finire qui il post, che quanto scritto in questo primo appuntamento è già tanta roba da metabolizzare. Come si diceva, non volevo fare un post troppo pesante, quindi meglio procedere con calma. Per il momento è tutto, quindi, passo la linea a voi: che ne pensate di quanto scritto? Che effetto vi ha fatto sapere di queste differenze? Fatecelo sapercelo!
- Symo
Bell'articolo! Delinei bene le differenze col manga...non vedo l'ora di leggere quello che scriverai su Goemon, visto che nel manga(ma non solo) c'è uno stretto legame con Fujiko ;) che di Lupin comunque non è innamorata
RispondiEliminaBeh, che tra i due non ci fosse amore era abbastanza chiaro :D c'è un legame, indubbiamente. Ma un legame più simile a quello che c'è tra un proprietario e una proprietà. Su Goemon volendo si poteva già dire qualcosa anche in questo post, ma ho deciso di aspettare a parlarne nel Vol. 2, così da non rendere questo post troppo lungo. Uscirà presto ;)
EliminaAh, dimenticavo: grazie per il complimenti! Sempre ben accetti :)
EliminaMa quando scrivi la seconda parte?
RispondiEliminaAppena vado avanti un pò coi volumi ;)
EliminaTi ho citato per l'analisi che sto facendo su Lupin III: mi hai aiutato molto con le tue osservazioni sul manga, grazie! L'articolo è qui: http://joe7.blogfree.net/?t=5650669
RispondiEliminaEhi, grazie moltissime! Un vero onore per me :)
EliminaUn aiuto che non hai usato per un cazzo, visto che consideri la serie in Giacca rosa una di quelle PIU' VICINE AL MANGA come stile e come SPIRITO!!!
EliminaMa d'altraparte da un otaku papaboy che ha problemi di micropenia cosa ci si può aspettare, hai addirittura paragonato Conan il Barbaro ai Ghostbusters (che cazzo ci azzeccano l'uno con gli altri?).
Va va va... torna ad agitarti davanti ai crocifissi e le foto di PapPa Francesco e lascia l'arte a chi la capisce e sa davvero analizzarla!
Non è vero, la serie in Giacca Rosa non è affatto spazzatura, è solo un pò diversa dal solito. Si è tentato di combinare parte della prima serie in giacca verde (ossia eros e violenza, pesantemente tagliati qui da noi) con l'umorismo e la caciaronaggine (a volte un pò troppo gratuita e di grana grossa) della seconda in Giacca Rossa; il tutto in un ambientazione che sa tutto più di americano fine 70 primi anni 80 e con molto più nosense e grottesco. Il risultato... secondo me una serie più che buona: allegra, spigliata, energica, adrenalinica e divertente, zeppa di trovate talvolta geniali talvolta assurde, ma fondamentalmente buona, ottimamente realizzata e che non annoia mai.
RispondiEliminaUnico punto davvero dolente... I disegni! Che, se per la prima metà sono di buon livello e discretamente animati e caratterizzati, nella seconda si fanno via via più approssimativi, incerti e decisamente brutti (vedere la resa di Fujiko Mine per credere, parte come una figa pazzesca per diventare un cesso anoressico ed appeso da passerella).