Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin III, I Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta si continua con A-FORCE.
Dati Generali:
Dati Generali:
Testi: G. Willow Wilson & Marguerite Bennett
Disegni: Jorge Molina
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: A-Force (Vol. 1) #1-#5
Prezzo: 3,30 €
Trama:
Uno dei regni di Battleworld è protetto da una folta schiera di Vendicatori: o meglio, di Vendicatrici. Grazie a loro, il regno di Arcadia è diventata una utopia dove tutto è tranquillo e tutti sono in pace. Ma niente dura veramente per sempre e c'è chi, nell'ombra, complotta per il potere.
Il mio Parere:
Una miniserie dove le protagoniste sono tutte donne: e già qui, tutti sull'attenti, manco se passasse il mega-direttore galattico di Fantozzi. Quando ci si trova davanti ad opere del genere, sostanzialmente tutti rizzano un po' le antenne, poiché sembra quasi scontato che - viste le premesse - la lettura porterà avanti una presa di posizione sessista e/o femminista. Indubbiamente, ci sono delle volte dove succede, ma non è il caso di A-Force.
L'obiettivo di G. Willow Wilson e Marguerite Bennett non è quello di far vedere quanto i personaggi maschili siano incapaci - anche se, in certe situazioni, può sembrare che l'intento sia quello - quanto più di dare lustro ai personaggi femminili. Non è essere sessisti o cosa, ma nella storia del fumetto è cosa più che certificata che i personaggi femminili fossero trattati come delle bamboline tettone utili per azzaccare pose sgraziate, e non come elemento utile per la narrazione. Quindi, la coppia Wilson/Bennett collabora per dare più spazio a personaggi che hanno faticato non poco a ritagliarsene uno nel corso degli anni, oppure a rivisitarne altri che sono sempre stati trattati come dei dementi. Purtroppo, a causa del bisogno di avere un cast gestibile, le protagoniste si riducono a dei personaggi contati (scelti però con del criterio) e che vanno a comporre la formazione principale della A-Force. Ergo, questa rivisitazione si ha solo per un manipolo di personaggi, ma sufficienti per valorizzare il discorso delle due autrici e creare una formazione molto affiatata e che traina e accompagna egregiamente il lettore verso la trama.
Nonostante le protagoniste siano il punto di forza della miniserie, questo a volte non basta per oscurare alcuni problemi di trama, dato che ci sono delle scelte fatte dalle due autrici che telefonano subito lo svolgimento finale di A-Force di numeri e numeri. Per farvi un esempio, fin dalle prime pagine compare l'incarnazione femminile di Loki (se siete confusi, cliccate qui per chiarimenti); che sia un uomo, una donna o un lampione, la fama del Dio della Discordia precede ogni sua incarnazione, e ti pare infatti che non ci fosse lui dietro tutto ciò? Ovvio che si. Senza ombra di dubbio, la trama è farcita con numerosi colpi di scena e svolte di trama inaspettate, oltre che essere narrata in modo avvincente e che fa sempre venire più voglia di continuare. Il problema è che la destinazione è fin troppo ovvia e il tutto si avvilisce presto.
A completare egregiamente l'affresco, abbiamo le matite di uno Jorge Molina decisamente in forma e molto vicino allo stile del collega Pepe Larraz. A volte, nel corso dei cinque numeri della mini, si assistono a dei cali di qualità, ma Molina riesce il più delle volte a farsi perdonare sfornando sempre tavole molto dinamiche e d'impatto, dove la forza espressiva dei personaggi viene maggiormente fuori dai movimenti e dalle pose; qualche problema con le facce, ma anche qui, Molina riesce ad accaparrarsi il perdono mettendo delle splash-page mozzafiato. Di splash-page verticali e orizzontali ce ne sono a bizzeffe e sembra quasi che il disegnatore sia un maiale di splash-page quasi tanto Slash è un golosone di pentatoniche. Benché possa essere vero, i momenti scelte per realizzarle sono studiati con precisione e messi con cognizione di causa. Cioè valorizza ancora di più la storia e permette al lettore di ricordare con più facilità i momenti iconici ed epici della storia.
Conclusione:
Il primo volume di A-Force - serie che continuerà anche nel post-Secret Wars - è una godibile storia fatta di personaggi ben caratterizzati e che interagiscono bene tra di loro. Peccato per la trama talmente poco impegnativa da essere prevedibile.
- Symo
L'obiettivo di G. Willow Wilson e Marguerite Bennett non è quello di far vedere quanto i personaggi maschili siano incapaci - anche se, in certe situazioni, può sembrare che l'intento sia quello - quanto più di dare lustro ai personaggi femminili. Non è essere sessisti o cosa, ma nella storia del fumetto è cosa più che certificata che i personaggi femminili fossero trattati come delle bamboline tettone utili per azzaccare pose sgraziate, e non come elemento utile per la narrazione. Quindi, la coppia Wilson/Bennett collabora per dare più spazio a personaggi che hanno faticato non poco a ritagliarsene uno nel corso degli anni, oppure a rivisitarne altri che sono sempre stati trattati come dei dementi. Purtroppo, a causa del bisogno di avere un cast gestibile, le protagoniste si riducono a dei personaggi contati (scelti però con del criterio) e che vanno a comporre la formazione principale della A-Force. Ergo, questa rivisitazione si ha solo per un manipolo di personaggi, ma sufficienti per valorizzare il discorso delle due autrici e creare una formazione molto affiatata e che traina e accompagna egregiamente il lettore verso la trama.
Nonostante le protagoniste siano il punto di forza della miniserie, questo a volte non basta per oscurare alcuni problemi di trama, dato che ci sono delle scelte fatte dalle due autrici che telefonano subito lo svolgimento finale di A-Force di numeri e numeri. Per farvi un esempio, fin dalle prime pagine compare l'incarnazione femminile di Loki (se siete confusi, cliccate qui per chiarimenti); che sia un uomo, una donna o un lampione, la fama del Dio della Discordia precede ogni sua incarnazione, e ti pare infatti che non ci fosse lui dietro tutto ciò? Ovvio che si. Senza ombra di dubbio, la trama è farcita con numerosi colpi di scena e svolte di trama inaspettate, oltre che essere narrata in modo avvincente e che fa sempre venire più voglia di continuare. Il problema è che la destinazione è fin troppo ovvia e il tutto si avvilisce presto.
A completare egregiamente l'affresco, abbiamo le matite di uno Jorge Molina decisamente in forma e molto vicino allo stile del collega Pepe Larraz. A volte, nel corso dei cinque numeri della mini, si assistono a dei cali di qualità, ma Molina riesce il più delle volte a farsi perdonare sfornando sempre tavole molto dinamiche e d'impatto, dove la forza espressiva dei personaggi viene maggiormente fuori dai movimenti e dalle pose; qualche problema con le facce, ma anche qui, Molina riesce ad accaparrarsi il perdono mettendo delle splash-page mozzafiato. Di splash-page verticali e orizzontali ce ne sono a bizzeffe e sembra quasi che il disegnatore sia un maiale di splash-page quasi tanto Slash è un golosone di pentatoniche. Benché possa essere vero, i momenti scelte per realizzarle sono studiati con precisione e messi con cognizione di causa. Cioè valorizza ancora di più la storia e permette al lettore di ricordare con più facilità i momenti iconici ed epici della storia.
Conclusione:
Il primo volume di A-Force - serie che continuerà anche nel post-Secret Wars - è una godibile storia fatta di personaggi ben caratterizzati e che interagiscono bene tra di loro. Peccato per la trama talmente poco impegnativa da essere prevedibile.
- Symo
Nessun commento:
Posta un commento