Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin III, I Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta si continua con SPIDER-ISLAND.
Dati Generali:
Dati Generali:
Testi: Christos Gage & Marc Guggenheim
Disegni: Paco Diaz Luque
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Spider-Island (Vol. 1) #1-#5
Prezzo: 3,30 €
Trama:
Cosa sarebbe successo se l'Uomo Ragno non fosse riuscito a salvare New York dal virus ragnesco emesso dalla Regina dei Ragni? La Grande Mela sarebbe stata invasa da ragni umanoidi sotto il controllo di una malvagia e perversa dittatrice. A Battleworld, queste premesse sono realtà e nel regno di Spider-Island la Regina dei Ragni ha davvero vinto e tiene sotto scacco NY. Ma un manipolo di eroi guidati dall'Agente Venom collabora in segreto per rovesciare il regime della Regina e restituire la città ai suoi abitanti.
Il mio Parere:
Posso cominciare dicendo che questa miniserie è terribilmente sottovalutata e ingiustamente bistrattata? Beh, certo che posso, è il mio blog. La miniserie Spider-Island di Secret Wars 2015 riprende il concept visto nell'originale crossover ragnesco del trio Dan Slott/Humberto Ramos/Stefano Caselli, evolvendosi poi verso la struttura dei What If...?. Senza ombra di dubbio non stiamo parlando di una storia rivoluzionare e che va sicuramente a mettersi nel mucchio delle tante cose pubblicate sui supereroi. Ma questo non vuol dire che Spider-Island sia a modo suo divertente.
Christos Gage, fill-in writer di fiducia di Dan Slott, scrive una miniserie principalmente incentrata sull'azione e sulla guerriglia, dove a farla da padrona non sono i pezzi da novanta della Marvel ma quelli di minor lustro: ma non per questo, poco meritevoli di uno spazio tutto loro. Cage mette in scena una formazione di Vendicatori inizialmente composta da un accattivante trio (l'Agente Venom, Visione e la Donna Ragno/Jessica Drew) che poi espande le sue file con personaggi effettivamente di Serie A, ma rivisti sotto una forma più distorta, come: Iron Man pieno zeppo della Formula Oz di Goblin, Capitan America licantropo, Carol Danvers vampira e via dicendo. Per quanto la scelta possa sembrare decisamente kitsch, in verità, è un grande tributo a molte usanze narrative degli anni '70, dove svolte di trama del genere erano praticamente all'ordine del giorno. E sapete cosa? Funziona e sottolinea ancora di più il concetto dell'eroismo dei protagonista. A volte, per sovvertire una grande minaccia, si necessità l'utilizzo di enormi estremi a volte permanenti.
Personaggio trainante della storia sopra ad ogni altro, è l'Agente Venom, il quale si pone come ideale successore del mantra "potere e responsabilità" e ottiene un po' di notorietà; certo, fin dal momento in cui Flash Thompson è diventato Venom, il personaggio ha goduto di ottima visibilità (e anche di una serie tutta sua) ma è talmente un personaggio ben strutturato che non se ne ha mai abbastanza. La trama va avanti spedita e con molta convinzione; forse dura un numero in più del dovuto, ma il finale abbastanza atipico e particolare riesce a farsi perdonare molte cose, dato che se ne può trarre anche una piccola morale. A volte, non si può davvero far tornare tutto come prima. A volte, essere un eroe, vuol anche dire sapersi adattare ad un cambiamento irreversibile e continuare a vivere. Niente di rivoluzionario, ok, ma ci sono storie peggiori su cui vale la pena accanirsi: Spider-Island non è una di queste.
Se proprio bisogna trovare un difetto, indubbiamente si trovano tutti nei disegni. Non che Paco Diaz Luque disegni male, ha solo uno stile molto standardizzato e mediamente medio. E' vero che a volte serve anche questo, ma qui parliamo proprio del minimo sindacale nell'ambito dello stile medio.
Conclusione:
Spider-Island è una miniserie che intrattiene il lettore quanto basta, permettendogli di leggere una storia con protagonista un personaggio che non si vede spesso e molti altri rivisti in diversa veste. Peccato per i disegni, ma per il resto, niente male!
- Symo
Christos Gage, fill-in writer di fiducia di Dan Slott, scrive una miniserie principalmente incentrata sull'azione e sulla guerriglia, dove a farla da padrona non sono i pezzi da novanta della Marvel ma quelli di minor lustro: ma non per questo, poco meritevoli di uno spazio tutto loro. Cage mette in scena una formazione di Vendicatori inizialmente composta da un accattivante trio (l'Agente Venom, Visione e la Donna Ragno/Jessica Drew) che poi espande le sue file con personaggi effettivamente di Serie A, ma rivisti sotto una forma più distorta, come: Iron Man pieno zeppo della Formula Oz di Goblin, Capitan America licantropo, Carol Danvers vampira e via dicendo. Per quanto la scelta possa sembrare decisamente kitsch, in verità, è un grande tributo a molte usanze narrative degli anni '70, dove svolte di trama del genere erano praticamente all'ordine del giorno. E sapete cosa? Funziona e sottolinea ancora di più il concetto dell'eroismo dei protagonista. A volte, per sovvertire una grande minaccia, si necessità l'utilizzo di enormi estremi a volte permanenti.
Personaggio trainante della storia sopra ad ogni altro, è l'Agente Venom, il quale si pone come ideale successore del mantra "potere e responsabilità" e ottiene un po' di notorietà; certo, fin dal momento in cui Flash Thompson è diventato Venom, il personaggio ha goduto di ottima visibilità (e anche di una serie tutta sua) ma è talmente un personaggio ben strutturato che non se ne ha mai abbastanza. La trama va avanti spedita e con molta convinzione; forse dura un numero in più del dovuto, ma il finale abbastanza atipico e particolare riesce a farsi perdonare molte cose, dato che se ne può trarre anche una piccola morale. A volte, non si può davvero far tornare tutto come prima. A volte, essere un eroe, vuol anche dire sapersi adattare ad un cambiamento irreversibile e continuare a vivere. Niente di rivoluzionario, ok, ma ci sono storie peggiori su cui vale la pena accanirsi: Spider-Island non è una di queste.
Se proprio bisogna trovare un difetto, indubbiamente si trovano tutti nei disegni. Non che Paco Diaz Luque disegni male, ha solo uno stile molto standardizzato e mediamente medio. E' vero che a volte serve anche questo, ma qui parliamo proprio del minimo sindacale nell'ambito dello stile medio.
Conclusione:
Spider-Island è una miniserie che intrattiene il lettore quanto basta, permettendogli di leggere una storia con protagonista un personaggio che non si vede spesso e molti altri rivisti in diversa veste. Peccato per i disegni, ma per il resto, niente male!
- Symo
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