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mercoledì 6 dicembre 2017

Il Tredicesimo Cavaliere d'Oro

So già i commenti che potreste fare dopo aver letto il titolo. "Simo, ma sai contare? I Cavalieri d'Oro erano dodici!"; "Ma non pensi di essere un po' in ritardo per il Pesce d'Aprile 2017?". Tranquilli ragazzi e ragazze: so bene che non è Carnevale, infatti non sono vestito da Vitello dai Piedi di Balsa per raccontarvi la storia falsa del Tredicesimo Cavaliere d'Oro, poiché non c'è nulla di fasullo da raccontare. Il Tredicesimo Cavaliere d'Oro è una cosa vera e ufficiale come il sole che sorge e tramonta, inserito da Masami Kurumada nel seguito dell'originale serie manga Saint Seiya intitolata Saint Seiya: Next Dimension. Oggi, siamo qui per presentarlo meglio. 

 


Prima di tutto, rispondiamo ad una domanda che sicuramente alcuni di voi si sono fati: "Che cazzo è Saint Seiya: Next Dimension?". Per rispondere a questa domanda, dobbiamo fare un piccolo viaggio indietro nel tempo di circa una trentina d'anni. 

Come meglio detto nel post Le 20 Curiosità sui Cavalieri Dello Zodiaco, circa nei primi anni '90, Masami Kurumada entrò in contrasto con la Toei Animation - la casa produttrice di tutto il franchise dei Cavalieri - sentendo che la presa sulla sua creazione veniva sempre meno, al contrario inghiottita dalla Toei, sempre più desiderosa di trarre profitto dai Cavalieri. Così, mentre in tv imperversava la Saga di Nettuno e nel manga quella di Hades, il mangaka decise di porre fine al fumetto proprio con la Saga di Hades, anche se tra le sue intenzioni c'era quello di continuare Saint Seiya ancora per un po'. Già all'epoca la cosa si vedeva, poiché quella che allora era considerata la fine ufficiale di Saint Seiya, era programmata per non esserlo in quanto il destino del protagonista Pegasus rimane incerto, sancendo un finale aperto che fece infastidire molti. Però Masami Kurumada, per riprendere un po' di controllo artistico, non vide altra soluzione che affrettare la fine della Saga di Hades e concludere il tutto con molta fretta. 

Nel 2002, però, dopo tredici anni dalla conclusione del manga/anime storico, Kurumanda si riappacifica con la Toei e collabora nuovamente con la casa di produzione per sfornare la versione animata della conclusione del manga: quella incentrata sul capitolo di Hades. La serie animata si concluse nel 2008, ma nel frattempo, nel 2006 (dopo sedici anni dalla conclusione del manga classico) il padre di Pegasus e soci decide di riaprire bottega, dando vita cartacea al capitolo inedito che aveva in mente di scrivere: Saint Seiya: Next Dimension - Myth of Hades. In questo sequel ufficiale, la storia riparte da dove era finita, con Pegasus comatoso e con la spada di Hades ficcata nel petto tipo chicco di riso fra i denti. Non vedendo dei miglioramenti, Lady Isabel e Andromeda decidono di salvarlo viaggiando indietro nel tempo all'epoca della Guerra Sacra del XVIII secolo: epoca da cui vengono Shion (il maestro di Mur l'Ariete, ex-Gran Sacerdote poi ucciso da Gemini e Cavaliere dell'Ariete) e Dohko (il Maestro dei Cinque Picchi, insegnante di Sirio e Cavaliere della Bilancia). La salvezza di Pegasus è però ostentata da un sacco di ostacoli, tra cui la resurrezione di questo Cavaliere d'Oro. 

Finito lo spiegone/riassuntone per chi ha lasciato i Cavalieri in disparte da un po' di anni, ora possiamo parlarne. Tenete però a mente due cose. Il primo, è che la pubblicazione di Next Dimension è piuttosto irregolare, cosa che ancora oggi impedisce di avere delle informazioni dettagliate ma solo dei piccoli indizi sulla storia e l'identità del tredicesimo Cavaliere. Il che è una vera spina nei fianchi perché non solo Kurumada se la gioca sulla lunga distanza, ma anche perché se già snoccioli le informazioni col contagocce e in più fai uscire un capitolo ogni tre anni, ora che sapremo chi è veramente questo personaggio va a finire che diventiamo i nonni di noi stessi come Fry di Futurama. La seconda, è che la narrazione della serie è su due binari: il presente (gli anni '90) e il passato (il 18° secolo), ergo gli eventi del presente - seppur minimi - possono aiutare a dirci qualcosa. Detto questo, andiamo avanti. 


Il personaggio appare per la prima volta nel Capitolo 50 dell'Agosto del 2013 tramite citazione del Cavaliere della Vergine del 18° Secolo, chiamato da lui semplicemente come "quello lì" e dimostrando grande considerazione e memoria di questo personaggio. Da quel momento, una serie di informazioni vengono date per introdurre il Cavaliere, attualmente molto criptiche e fatte per tenere soprattutto il lettore sulle spine e dipingere il personaggio in maniera interessante ma anche parsimoniosa. 

Viene subito detto sul tredicesimo Cavaliere d'Oro che gli altri suoi dodici colleghi non parlano di lui al passato per una maldestra padronanza della lingua, ma perché il Cavaliere è morto tanto tempo fa in un non ben precisato momento e luogo. Nonostante il lungo trapasso, i Cavalieri d'Oro del 18° Secolo hanno fatto in tempo a conoscerlo molto bene; infatti, tutti loro parlano di lui con molto rispetto e timore, non solo perché viene descritto come "malvagio" ma anche potentissimo. Infatti, i Cavalieri d'Oro non si risparmiano in fatto di complimenti, descrivendo "l'imbucato" come "una persona ben più sacra della stessa Atena" o anche il "solo uomo ad essere venerato come un Dio". A queste dichiarazioni, il lettore decide di sciupare a più riprese una citazione Pozzettesca:


Interessante è quello che succede nel presente. Tisifone, affiancata a Castalia nella difesa del corpo di Pegasus (attualmente riposto al Grande Tempio) comincia a sentire perturbazioni nel cosmo, anche se Giugliacci aveva predetto bel tempo. Così Tisifone si allontana da Pegasus e trova le rovine del tempio del tredicesimo Cavaliere, rivelando al lettore che egli è il Cavaliere dell'Ofiuco: la stessa costellazione di Tisifone (paura, eh?). Vedendo i resti della sua casa, Tisifone dà di matto, anche se non è quel giorno del mese e attacca Castalia, che dopo un paio di cinquine rimette Tisifone al suo posto. Ora, so cosa potete pensare: che 'sta storia del Cavaliere in più è la solita cazzatona Giapponese tipo Power Rangers, dove prima ce ne sono cinque, poi arriva il sesto sborone, che dovrebbe essere più forte di tutti ma poi il rosso alla fine è il più figo e piscia in testa a chiunque sempre e comunque. In verità Kurumada, da grande conoscitore dell'astrologia, non s'è inventato niente. 

L'Ofiuco, come dicevo, non è un invenzione dell'autore ne tanto meno un insulto in napoletano, ma una costellazione che raffigura il personaggio di Asclepio, dio della medicina, mentre maltratta un serpente spesso pettinato come Sting nelle illustrazioni come lo raffigurano. 


Ascelpio è il figlio di Apollo e di una delle tante sguattere che gli Dei Greci si facevano per passare le Domeniche piovose, fulminato da Zeus perché (secondo il mito) avrebbe inventato una tecnica medica che garantiva la guarigione da qualsiasi malattia, inclusa la morte. Ade già si vedeva in coda all'ufficio di collocamento e, pauroso del futuro, dice a Zeus che se questo inventa davvero la cura per tutto dove sta la differenza tra uomini e dei, che poi anche tu ci rimetti e finisci a fare le pubblicità dei 4 Salti in Padella. Così Zeus lo ammazza, ma Apollo si prende male, così lo fa diventare un Dio minore per farlo contento. E il serpente che c'entra? E' un riferimento ad un altro mito, dove si diceva che Atena avrebbe consentito ad Asclepio di scambiare il suo sangue con quello di Medusa, vai a capire perché. Di conseguenza, il sangue del lato sinistro del suo corpo sarebbe stato velenoso e portatore di sventure, ma quello del lato destro portentoso ed in grado di guarire ogni malattia. I suoi templi venivano presidiati da serpenti, animali che sarebbero stati già di per sè sacri per gli Dei in quanto simbolo di rinnovamento e la cui uccisione avrebbe rappresentato un grave sacrilegio. 

Da noi questa costellazione è conosciuta anche come Serpentario, anche se non è ufficialmente riconosciuta come parte delle dodici costellazioni dell'eclittica. E infatti, a riprova che Masami Kurumanda i suoi compiti li sa fare bene, succedono le seguenti cose.


Il Cavaliere dell'Ofiuco (da noi chiamato anche Serpentario) sta per tornare in vita e il suo ritorno è preceduto da due eventi: il primo è la ricomparsa improvvisa della sua casa, posta tra quella dello Scorpione e del Sagittario, posizione dove si trovano anche i suoi resti nel presente. Il secondo, è la comparsa di un sacco di serpentelli dorati che attaccano i Cavalieri d'Oro del 18° Secolo e gli altri Cavalieri di Bronzo - Pegasus escluso - che hanno raggiunto Atena e Andromeda nella loro missione. I Cavalieri li ammazzano e calpestano ma il Cavaliere del Cancro, quello più vicino al regno dei morti, intima di smettere in quanto questa azione potrebbe risultare sacrilega (vedi, appunto, quanto detto prima). Questi serpentelli poi si radunano nella loro casa, trasformandosi in un unico serpente gigante che si manifesta davanti a Crystal. 


Il loro compito era quello non solo di annunciare l'arrivo del tredicesimo Cavaliere d'Oro, ma di portare anche la sua armatura. 


Che, per gentile concessione, si manifesta pure al lettore. 


Dopo la casa e l'armatura, in una sequenza la serie mostra la tomba del personaggio raffigurante il suo nome: Odysseus. Saltando a pié pari il riferimento ad Odisseo/Ulisse che tutti conosciamo, il personaggio viene presentato come un Dio investito del titolo di Cavaliere d'Oro; nonostante fosse il più forte di tutti loro, odiava combattere e il suo supporto era quello di guarire i Cavalieri da "ferite, malattie, infermità" proprio come Asclepio. Per tanto, la sua arma è un bastone che raffigura proprio il Bastone di Asclepio, oggi utilizzato come logo internazionale del Pronto Soccorso poiché già all'epoca dei Grechi simboleggiava le arti sanitarie, combinando il serpente – che con il cambiamento della pelle simboleggia la rinascita e la fertilità – con la verga, un semplice strumento. Dopodiché, un raggio investe la tomba, Odysseus risorge e si presenta a Shion, dicendogli - senza però spiegargli veramente perché - che è risorto per uccidere Atena. Dopo la resurrezione, il manga intervalla le sue azioni presenti con dei piccoli flashback che rivelano parte del suo passato, il suo aspetto e in generale il legame con gli altri Cavalieri.


Si scopre che Odysseus era il maestro di tutti e dodici Cavalieri d'Oro del 18° Secolo e che li abbia allenati, aiutandoli non solo a sviluppare le loro capacità ma anche a far emergere le abilità proprie della loro costellazione, cosa che caratterizzerà poi i requisiti necessari per essere un Cavaliere d'Oro di quella costellazione. Qualche esempio? Per essere il Cavaliere dei Gemelli, o hai un gemello nella vita reale, oppure sei uno sciroccato affetto da personalità multipla, altrimenti ciccia. Non si capisce molto bene poiché poco approfondito, ma sembra essere morto per salvare i giovani Shion e Dohko, i quali stavano per cadere in un vulcano. Dopo essere resuscitato, Odysseus cerca nei suoi ex-pupilli dei seguaci per la sua missione ai danni di Atena; ad ogni approccio con i Cavalieri d'Oro, la storia rivela un pezzettino della storia condivisa tra i Gold Saint del 18° Secolo e il tredicesimo Cavaliere, rivelando il perché ognuno dei dodici è enormemente riconoscente al Cavaliere del Serpentario.

Attualmente, Next Dimension è arrivato al Capitolo 87 e questo è quello che si sa. Ah, e ovviamente, il personaggio compare anche con le sue vestigia addosso.


E questo è quanto. La famigghia dorata si è allargata con questo nuovo pezzo da 90: o almeno, così pare. Che ne pensate di questo nuovo personaggio? Impreziosisce o impoverisce il parco di personaggi dei Cavalieri, oltre che la storia dei Cavalieri d'Oro? Fatecelo sapercelo!

- Symo

3 commenti:

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