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lunedì 5 giugno 2017

Futuro Imperfetto (la recensione)

Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin IIII Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta si continua con FUTURO IMPERFETTO.


Dati Generali:
Testi: Peter David
Disegni: Greg Land
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Future Imperfect (Vol. 2) #1-#5
Prezzo: 2,90 € (cad.)

Trama:
Tornato a Dystopia dopo essere stato detronizzato, Maestro - al secolo Hulk e, ancor prima, Bruce Banner - riprende il controllo del suo regno con un unico scopo: espandere il suo dominio. Dopo aver messo insieme una squadra degna di questa missione, il dittatoriale e malvagio Maestro parte alla conquista del suo obiettivo: sconfiggere il Dottor Destino, ora dio di Battleworld, e regnare su tutto il pianeta. 

Il mio Parere:
Dopo aver letto e recensito Secret Wars 2099, ho rimuginato per una intera settimana su quello che avevo scritto e sulle domande che io stesso avevo sollevato. Anche per Peter Allen David è arrivata l'ora del tramonto? Anche per l'affettuosamente chiamato PAD è arrivato il momento dell'atrofizzazione qualitativa brillantemente descritta da Sick Boy? Ma soprattutto, perché torno sui miei passi e cerco di darmi una nuova risposta? Perché dopo aver letto Futuro Imperfetto, mi sono detto che forse c'è ancora speranza. O forse è stata l'eccezione che conferma la regola, però questa seconda miniserie di Secret Wars a cura di Peter David fa riaccendere delle speranze sulla questione del suo calo qualitativo.


Indubbiamente va riconosciuto il fatto che David, qui, gioca in casa. Per questa mini in cinque parti, l'abile sceneggiatore del Maryland riesuma una delle sue più celebri creazioni, ovvero Maestro: una versione alternativa, cattivissima, distopica e dispotica di Hulk, proveniente da un futuro dove Bruce Banner ha dato di matto, ha ceduto completamente alla rabbia ed ha ammazzato tutti i supereroi Marvel, finendo per conquistare la Terra e governarla col pugno di ferro gamma.. Il perché Peter David abbia deciso di utilizzare nuovamente Maestro è dovuto probabilmente a diversi fattori. In primis, credo proprio per la volontà della Marvel di ripercorrere i suoi periodi/storie migliori come già fatto con mini tipo Civil War; l'originale Future Imperfect, difatti, è ancora oggi molto chiacchierata come storia proprio per la presenza di una versione fetente di Hulk, quindi andava omaggiata. Ma credo anche per altri motivi strettamente legati a David stesso, che vanno dal semplice sfizio fino al poter tornare a giocare con un vecchio giocattolo spinto dalla nostalgia.

In ogni caso, i perché dietro l'esistenza di questa storia contano poco. Quello che conta veramente, è che - grazie a Maestro - Peter David sfoggia uno stile di scrittura davvero fresco, dinamico e carismatico. Tutta la narrazione è filtrata dagli occhi del malvagio protagonista che persegue i suoi piani di conquista con una ferrea determinazione e una personalità magnetica e trascinante, cosa che permette alla narrazione di continuare a scorrere e lasciarsi leggere dal lettore, proprio perché la fusione tra autore e protagonista è tale tanto che viene facile dimenticarsi che Maestro è un personaggio di finzione. Le sue motivazioni sono vere, potenti ed incisive, tanto da avvicinarsi alle mire di potere di veri dittatori realmente esistiti. E' indubbiamente l'unica attrazione che costringe il lettore a procedere con la lettura, poiché il resto della storia - nonostante sia piena di colpi di scena inaspettati - alla fine non è così accattivante come il protagonista che la fa muovere.


Infatti, la cosa che stupisce di più, è l'abilità con cui Peter David riprende in mano questo personaggio dopo venticinque anni e riesca a riproporlo con la stessa freschezza di allora; questo dimostra che, una volta che fai tuo un personaggio, possono passare anche secoli ma rimarrà sempre e comunque nelle tue corde. In questo modo, il "revival" di Futuro Imperfetto legata a Secret Wars diventa quasi un seguito/conclusione poetica all'originale Futuro Imperfetto del 1992 disegnata da sua maestà George Peréz. Se si dovesse ridurre il tutto ad una semplice frase fatta che riassume una morale, possiamo dire che Future Imperfet 2015 rientra in quei proverbi alla "chi è causa del suo mal, pianga sé stesso" e/o "chi troppo vuole, nulla strige" e variazioni sul tema che ti fanno capire che, se sei stronzo, alla fine la paghi.

Ma già che c'è, David non si ferma ad omaggiare la sua stessa creazione. Fa un omaggio tour court di tutto quello che lo riguarda come scrittore e che riguarda Hulk. I lunghi, maestosi, distruttivi ed appariscenti combattimenti; la rivalità con La Cosa (dentro e fuori dal fumetto) e con Thunderbolt Ross; la psicologia e le analisi psicologiche all'interno dei fumetti di Hulk (sdoganata già da altri artisti come Roger Stern, ma consolidato con Peter David stesso); altri lavori e personaggi di David in Marvel, come Lyla Miller di X-Factor e molto altro ancora. E le sorprese non finiscono qui!


Quando tutti si stavano tagliando le vene per l'infausta presenza di Greg Land, disegnatore diventato presto una barzelletta del settore per il suo pernacchievole stile, sotto la benevola influenza di Peter David il disegnatore raggiunge un accettabile stile di disegno. Le sue tavole non sono più sequenze copiate da foto con la carta carbone, ma veri modelli e sequenze realizzate di proprio pugno, con anche una certa precisione anatomica ed espressiva e voglia pure di occuparsi dei dettagli! (fin dove gli madre natura glielo concede, ovvio). Certo, a volte il risultato non è dei migliori, però Land si è veramente impegnato nel creare le tavole scelte per questa recensione e tutte le altre. Roba che un Mark Bagley e un John Romita Jr. (notare come le due tavole scelte richiamino molto gli stili dei due) avrebbero potuto far ad occhi chiusi, ma che per un Greg Land sembravano imprese insormontabile; e invece, sotto l'influsso di Peter David - che ha sempre avuto questa capacità di tirare fuori il meglio anche dai disegnatori più incapaci dell'universo - Land riesce a superare i propri limiti e offrire delle tavole godibili e accettabili. Unica pecca in tutto ciò, è che forse Peter David si è fatto troppo prendere dall'idea di aver raddrizzato una schiappa come Greg Land, da aver orchestrato certi punti della storia solo dar modo al disegnatore di divertirsi. Cioè, finché ci disegna così, va anche bene. Però facciamo anche che la corda non la si tira più del dovuto, ok?

Conclusione:
Future Imperfect è praticamente un personale auto-greatest hits di Peter David riguardo la sua carriera e la sua gestione di Hulk. E ci sta pure tutto.

- Symo

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