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lunedì 6 marzo 2017

Weirdworld (la recensione)

Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin IIII Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta si continua con WEIRDWORLD.


Dati Generali:
Testi: Jason Aaron
Disegni: Mike Del Mundo
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Wierdworld #1-#5
Prezzo: 5,30 €

Trama:
Benvenuti nel più selvaggio e pericoloso angolo dell'Universo Marvel. Benvenuti a Weirdworld, un mondo di spade, magia, stranezze, scienza e perversione. Un mondo in cui un sanguinario barbaro cerca la strada di casa e, per farlo, la sua oscura missione passa attraverso il selvaggio mondo di Weirdworld. Il suo nome è Arkon. Un uomo perduto in un mondo perduto. Seguitelo se avete il coraggio.

Il mio Parere:
Diciamo subito che non sapevo che aspettarmi da questa miniserie che, ammetto spudoratamente, ho comprato solo perché: 1) Adoro alla follia lo stile di scrittura di Jason Aaron e 2) Perché, chiunque non sostenga la mirabellissima arte di Mike Del Mundo, deve essere multato e mutilato ogni giorno della sua vita. Insomma, dimenticandomi totalmente che il protagonista della storia è quel cazzone ignobile di Arkon, ho riposto la mia totale fiducia nel team artistico, sperando che i loro talenti congiunti tirassero fuori non dico qualcosa di memorabile, ma quanto meno qualcosa di leggibile. Risultato? La premiata ditta Aaaron/Del Mundo tira fuori qualcosa di davvero eccelso.


Da grande fan di Alan Moore quale è Jason Aaron, l'attuale sceneggiatore di Thor riesce a rendere Weirdworld una lettura che si divora in pochissimi minuti riutilizzando una tecnica che Il Bardo aveva già utilizzato con il Supreme di Rob Liefeld. Per chi non lo conosce/non se lo ricorda, Supreme era un personaggio protagonista dell'omonima testata che ricalcava enormemente Superman, utilizzato per lo più da Liefeld per rispondere alla domanda: "Cosa sarebbe successo che Superman fosse uno stronzo e ne andasse fiero?". Quando Moore cominciò a lavorare alla Image, su richiesta di Liefeld, prese in mano Supreme. Invece di denunciarlo per la proposta indecente, Alan Moore ringraziò le divinità, poiché aveva tra le mani un proto-Superman che gli permetteva di scrivere Superman senza però essere sotto contratto alla DC. Così, Supreme divenne il fumetto di Superman senza Superman. Ed ecco così Weirdworld: un fumetto di Conan senza Conan.

Devo essere onesto, ho sempre considerato Arkon... No, beh, momento. Diciamo che non ho mai considerato Arkon. Ho letto pochissime storie con lui, tutte per lo più Annual in cui si contrapponeva contro qualche pezzo da '90 della Marvel (ne ricordo uno in cui c'erano gli X-Men), ma l'ho sempre reputato un personaggio pezzente. Non l'ho mai preso sul serio e gli autori non si sono mai impegnati per farmi pensare il contrario. Jason Aaron è il primo che ci riesce. Il trucco che usa, come dicevo sopra, è lo stesso utilizzato da Moore con Supreme. Si rende conto che quel personaggio è Superman e, invece di farsi scoraggiare, schiaccia fino in fondo il pedale dell'acceleratore per vedere dove si va a finire. Aaron fa la stessa cosa e, anche il nome è quello di Arkon, il personaggio si comporta in tutto e per tutto come il Conan di Roy Thomas e Robert Ervin Howard. Una vecchia caratterizzazione usata per asfaltare e soppiantare quella di Arkon, che era tipo un Giulio Cesare dei poveri, da vita ad un personaggio estremamente accattivante, carismatico e violento fino al midollo. Anche se è un personaggio datato, Arkon si presenta al lettore rivitalizzato del tutto dal vecchiume che si è finalmente scrollato di dosso. Una volta risolta la questione della caratterizzazione, il resto vien da se: perché, se aggiusti il personaggio, il contesto e la location in cui calarlo è automatico. Quindi, Aaron fa questa addizione: Marvel Universe + Battleworld + Il Mondo di Conan = Wierdworld.


Il risultato è a dir poco sbalorditivo ed esce fuori una storia sword and sorcery e gore, piena zeppa di dialoghi taglienti ed incisivi, oltre che di sequenze mozzafiato e creature assolutamente pazze e assurde, probabilmente uscite da qualche quadro di Bosch o da qualche copertina di un album prog rock. Ma, va detto, che il risultato della storia sarebbe stato meno incisivo se non ci fosse stato al cospetto di Aaron quel mostro di bravura che è Mike Del Mundo.

Nello studio del linguaggio, sia verbale che non, si dice che si perde metà del messaggio che si vuole trasmettere anche solo nel passaggio tra la mente e la bocca; quindi, metà della comunicazione va a farsi benedire anche solo nel tentativo di tradurre il pensiero in parole. Jason Aaron e Mike Del Mundo non si fanno questi problemi, poiché l'abile disegnatore filippino attinge ciò che gli serve direttamente dalle mente dello scrittore. A volte succede che due artisti sviluppino un affiatamento così grande che, ad un certo punto, non si parlano neanche: si lavora sulla semplice intesa. Ecco, l'affiatamento che coppie come Grant Morrison/Frank Quitley e Jeph Loeb/Tim Sale hanno impiegato anni per costruire, qui viene ricostruita in soli cinque numeri. Forse proprio perché quello che aveva in mente Aaron coincideva con lo stile che poteva offrire Del Mundo, dando vita (senza neanche troppo impegno) a tavole fortemente dinamiche e dettagliate. Va detto che, senza un colorista che sappia il fatto suo, i suoi disegni valgono la metà, poiché si basano tanto su qualcuno che riesce ad accedere il suo tratto con dei colori accessi e che esaltino l'ambivalenza delle sue tavole, che valorizzano tanto la dolcezza e la grazie del tratto, quando la sua ruvida e granitica violenza.

Conclusione:
Violenta e talmente ricolma di adrenalina che, l'unico motivo per cui Weirdworld si ferma, è perché sono esaurite le pagine. Una delle migliori miniserie di Secret Wars poiché, fra le tante, è tra quelle che meglio sfrutta le potenzialità di Battleworld. Da leggere!

- Symo

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