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lunedì 27 marzo 2017

Uomo Ragno: Rinnovare Le Promesse (la recensione)

Come detto qui, diamo il via ad una nuova Rassegna Stampa che ci terrà compagnia per un bel pò! Dopo aver affrontato le produzioni cinematografiche di franchise come Lupin IIII Cinque Samurai e I Cavalieri dello Zodiaco, spostiamoci un pò sui fumetti: in particolare, su Secret Wars 2015. Da oggi in poi, ogni settimana, tratteremo di un volume/storia legata al crossover e ne faremo la recensione, fino a recensire tutti i volumi di cui è composta la saga. Questa volta si continua con UOMO RAGNO: RINNOVARE LE PROMESSE.


Dati Generali:
Testi: Dan Slott
Disegni: Adam Kubert
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Amazing Spider-Man: Renew Your Vows #1-#5
Prezzo: 2,90 €

Trama:
Neanche lo Stupefacente Uomo Ragno è riuscito a sfuggire a Battleworld! In questo nuovo mondo dominato dal misterioso collezionista di supereroi chiamato Il Reggente, osserviamo Peter Parker fare di tutto per proteggere la moglie Mary Jane Watson e la figlia Annie. Riuscirà l'Uomo Ragno a sopravvivere al regno totalitario del reggente e adempiere alla sua più grande responsabilità: la sua famiglia?

Il mio Parere:
Oddio, da dove comincio? Forse sarebbe meglio cominciare da una piccola premessa. Una recensione, come ogni parere, può essere oggettiva o personale. Indubbiamente, Rinnovare Le Promesse è oggettivamente una di quelle miniserie di Secret Wars 2015 che potrebbe stare tranquillamente nel mezzo. Ha tante cose soddisfacenti, ma anche tanti punti un po' lasciati al caso. Pregi e difetti perfettamente bilanciati che la rendono, quindi, oggettivamente godibile. Ma, personalmente? Chi se ne fotte dei tecnicismi e dell'oggettività. Una storia è sopratutto creata per raccontare qualcosa, che sia questo semplice intrattenimento, o la sensibilizzazione su un tema particolare. E il grande pregio di Renew Your Vows è questo: aver ben chiaro cosa deve raccontare e farlo nel modo più passionale e travolgente che si può. Ma togliamoci subito il dente dolorante e parliamo dell'unico difetto che mi sento di riconoscere all'unanimità.


Adam Kubert è uno dei miei disegnatori preferiti e ho sempre desiderato, sin da quanto l'ho conosciuto (e imparato ad amare) sulle pagine del Wolverine scritto da Larry Hama, vederlo in pianta stabile sulle pagine di Amazing Spider-Man. Vederlo quindi disegnare l'Uomo Ragno per ben cinque numeri è un sogno che si avvera e, anche se dovessi morire domani, potrei dire di essermi portato una soddisfazione nella tomba. Però va purtroppo ammesso che Kubert non è come certi alcolici che, più invecchiano, più sono buoni. Adam Kubert è un disegnatore che mostra il peso dei suoi anni attraverso il suo stile che non gli permette di confezionare una qualità costante come ci riusciva ai tempi del Wolverine di Larry Hama. Credo infatti che il suo apice stilistico l'abbia raggiunto su Astonishing Spider-Man & Wolverine, miniserie che ha sancito la conclusione del suo percorso artistico, dando modo ad Adam Kubert di mettere in mostra quello che sa fare e di mettersi alla prova con quello che non sa fare, uscendone a testa altissima. Tutto quello che poteva dare l'ha dato lì e, ogni lavoro successivo, sarà sempre una imitazione di Astonishing Spider-Man & Wolverine. E si vede.

Sopratutto sul finale di Rinnovare Le Promesse, la qualità della miniserie cala e se nel primo numero avevamo uno stile molto delineato e attento ai dettagli, via via Kubert si fa sempre più approssimato e desideroso di completare e portare a termine l'impegno preso. Un vero peccato! Però va detto che, nonostante uno stile scostante, questo non impedisce al ragno-lettore di farsi catturare dalla storia. Ebbene si, ho detto ragno-lettore, perché questa non è una storia per tutti i lettori. E nel dire che non è per tutti, dico che tutti la possono comunque leggere: ma solo i ragno-fan di media/lunga data la possono amare.


Indubbiamente gli eroi sono fatti per rimanere giovani. Però, esistono le eccezioni, e l'Uomo Ragno è una di queste. Più il personaggio cresceva, più diventa bello e appassionante; quando poi è convolato a nozze con Mary Jane Watson, è come se gli autori avessero riempito un buco che si avvertiva sin dalla creazione di Peter Parker, chiudendo quel cerchio aperto nel 1962. E' una cosa che l'ha enormemente arricchito di tematiche e carattere e, vedere strappato tutto ciò in quella schifosa e ignobile One More Day, Peter ha fatto una marcia indietro, diventando immaturo e irresponsabile. Il perché dietro alle ragioni di One More Day sono capibili dal punto di vista del marketing, ma non della evoluzione caratteriale e narrativa. Capisco che la Marvel voglia tenersi giovane e scapolo Peter Parker per i prossimi venti/trentanni di pubblicazioni editoriali, però trovo fortemente da caproni non riuscire ad apprezzare lo stesso concetto sollevato da loro. Con il matrimonio Peter Parker non è invecchiato: Peter Parker è cresciuto e, con una famiglia intorno a lui, la sua responsabilità è aumentata. Con una moglie accanto (e quella bambina che non vedremo mai) essere l'Uomo Ragno è più importante che mai perché, attraverso l'esempio della famiglia e degli affetti, si capisce di più l'importanza di certe tematiche tipiche del mythos ragnesco. Trasformando Peter in un marito, non si sono precluse alcune strade al personaggio... Anzi! Se ne sono create decisamente di più.

Rinnovare Le Promesse sfrutta nuovamente quel concetto e lo porta al next level, aggiungendo alla famiglia Parker la tanto attesa bambina di Peter e MJ che gli autori non hanno mai voluto dare al Nostro Amichevole Ragno Di Quartiere. E tutto quello che succede nella narrazione è la reazione causa/effetto del desiderio di Peter "Uomo Ragno" Parker di tenere al sicuro la sua famiglia. Dan Slott, amato/odiato scrittore del nostro Spidey, mostra e dimostra come Peter Parker possa essere sempre attuale e come il lettore possa continuamente riconoscersi in esso anche se accanto a lui c'è una moglie e una figlia. Del resto, l'Uomo Ragno è diventato tale per proteggere sopratutto Zia May e il ricordo di Zio Ben. Peter Parker è l'Uomo Ragno per via della sua famiglia e dell'importanza che gioca nella sua vita. Nella celeberrima The Final Chapter! (Amazing Spider-Man #33 del 1966), Spidey non compie forse il suo sforzo più grande spinto dall'amore che prova per la Zia? Sono gli affetti che rendono forte l'Uomo Ragno e toglierli non fa che indebolire il suo microcosmo narrativo. Ora le cose sono diverse, ma sempre e comunque le stesse, perché Peter c'è finito e si è ritrovato nella famiglia di Ben e May: ma quella con MJ e la piccola Annie l'ha voluta, quindi a maggior ragione si trova chiamato in causa a fare l'eroe. Ed è toccante vedere la determinazione del personaggio unita anche a certe svolte gritty n' dark che rendono omaggio agli anni '90, mostrando il rovescio della medaglia e le conseguenze delle decisioni prese in nome della famiglia.


E mi spiace per Dan Slott, che tutto sommato apprezzo per l'impegno che ci mette nello scrivere Spidey, ma certi suoi commenti recenti sono un po' ipocriti. Nell'intervista linkatavi, l'autore parla di come il matrimonio di Peter e MJ non faccia sostanzialmente bene agli affari perché la fetta di pubblico non si riconoscerebbe in un uomo sposato. Commento alquanto paraculo, perché credo proprio che i lettori si riconoscerebbero di più in un uomo sposato, che in un miliardario proprietario di una multinazionale e mezzi usciti da Star Wars. L'Uomo Ragno è sempre stato l'eroe a portata d'uomo e un matrimonio è decisamente più a portata d'uomo, rispetto al diventare ricco da far schifo. E' una tristezza vedere una casa editrice come la Marvel, che negli anni ha sempre osato molto, sia così conservatrice in nome dell'editoria. A volte bisognerebbe fare un passo indietro, ascoltare meno il tintinnio delle monete e più i battiti del cuore. Perché quando si ascoltano i desideri e non si scade nel fanservice ma, semplicemente, si prende l'onesta decisione di prendere il personaggio per mano e condurlo verso la sua naturale evoluzione, i risultati sono decisamente emozionanti. E i risultati si vedono, poiché nonostante tutti si lamentano delle stile troppo influenzato dal sense of wonder di Slott, in questa mini ha mostrato uno stile diverso e sorprendente, con dialoghi coinvolgenti, sensati e densi di significato.

Conclusione:
Rinnovare Le Promesse non è una miniserie di Secret Wars 2015. E' più un What If...?, una storia alternativa che racconta una possibile direzione della vita dell'Uomo Ragno. Una possibile direzione che dovrebbe, in realtà, diventare quella ufficiale. Renew Your Vows è la storia manifesto di come l'Uomo Ragno andrebbe scritto e degli elementi che andrebbero aggiunti per infondergli un po' di vita. E, si, so che non l'ho detto, ma lo dico adesso. Personalmente ho amato Rinnovare Le Promesse, perché ha dato ai ragno-fan tutto quello che era stato tolto con One More Day, dimostrando che il matrimonio non è un'ostacolo per il personaggio, ma un modo per esprimersi meglio di prima. E fra tutte le miniserie delle Guerre Segrete 2015 questa è la mia preferita, questo, perché era da tanto tempo che non leggevo Amazing Spider-Man con così tanta passione e suspance.

- Symo

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