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martedì 12 luglio 2016

Nemico Pubblico - la recensione (Pick A Card-Cer #76)

Continuiamo con la nostra sfilza di film che sto guardando in questi giorni? Ovvio che si! Ehi...un momento! Ma è tutta qui la tua introduzione? Deh, inventatevela voi una nuova introduzione ogni giorno! Vai con la recensione di NEMICO PUBBLICO.


Trama:
John Dillinger è un fuorilegge col vizio del baseball, del cinema e delle macchine veloci. A colpi di Thompson e a capo di una gang armata, rapina banche ed estingue i debiti degli americani impoveriti dalla Grande Depressione. Le sue fughe rocambolesche e temerarie gettano imbarazzo e sconforto sulle istituzioni e su Edgar Hoover, ambizioso direttore dell' FBI. Elegante ed impavido, Dillinger ha un proiettile sempre in canna e un cappotto per ogni occasione e per ogni signora, rapinata del suo cuore o rapita dal suo fascino. Stanco di Dillinger e il suo libero scorrazzare per le strade di Chicago, Hoover chiama un vero fuori classe per ridimensionare la questione: l'agente speciale Melvin Purvis, determinato ad accomodarlo sulla sedia elettrica.

Il mio Parere:
Il film è una ricostruzione storica di una parte della vita di John Dillinger, criminale che ha contribuito a creare la iconografica figura del gangster anni '30 rappresentata nel modo in cui lui si faceva sempre vedere: vestito impeccabilmente come un distinto uomo d'affari e sempre con il mitragliatore Thompson in mano. Alla luce di ciò, si può considerare un film storico? Beh, in teoria no, perché seguendo la teoria il tutto rientrerebbe nel genere biografico...ma! La ricostruzione degli anni 30 per quanto riguarda i costumi, i mezzi, le musiche, l'atmosfera e quant'altro...beh, se lo merita ad honorem. I film storici non sono per niente facili da fare, anche perché, bisogna tenere d'acconto due cose:

1) La prima è la possibilità di poter consultare certificati/notizie/prove ufficiali che dicano come sono andate veramente le cose, perché in un film storico l'importanza è l'accuratezza dei fatti ed evitare categoricamente la libera interpretazione (come era successo a Il Nemico Alla Porte);
2) La seconda è che, ogni tipo di materiale utilizzabile per la ricostruzione, è quasi sempre soggetto ad una certa personalizzazione. Prendete, per esempio, i giornali dell'epoca e prendete tre diversi quotidiani che parlano dello stesso omicidio: al di là della forma (che, per quanto formale, è sempre personale), tutte e tre le notizie di tutti e tre i giornali diranno una cosa completamente diversa. Solo con le interviste si potrebbe, secondo me, riuscire a fare qualcosa di veramente accurato...ma, ahimè, a volte non è possibile poiché molte delle figure coinvolte sono decedute. Questo è in parte il caso di Nemico Pubblico, che nonostante non sia accurato al 100%, è accurato la percentuale necessaria per essere quanto di più fedele si possa trovare in giro.

E' un noir metropolitano di godibile fattura, forse esagerate alcune violentissime sparatorie ma tirano tutte acqua al mulino del regista Michael Mann, che ci presenta questa rilettura tra il romanzato e il realistico sulle gesta di Dillinger mostrato semplicemente come un uomo. Benché fosse considerato un eroe dalla gente, qui non è ne un guascone, ne altro, semplicemente un uomo. Da elogiare anche le particolari riprese anti-hollywoodiane, dove non ci sono particolari effetti ma solo riprese dal vivo, come se qualcuno (dal passato) ci stesse facendo vedere in tempo reale la vita del protagonista. Non si discute nemmeno sul cast che ha tra le file dei veri fuori classe, di cui facciamo alcuni nomi: Johnny Depp, Christian Bale e Marrion Cottilard...anche se, ho il sospetto che il personaggio di Depp sia stato un pò rimodellato per il classico ruolo che interpreta; ovviamente meno di altri film come la serie dei Pirati dei Caraibi o tutti quelli di Tim Burton, però alcune battute a lui affibbiate ricordano un pò quel classico ruolo ma meno comunque di di tante altre pellicole, riconfermandosi il grande attore che è (e Bale e Cottilard che lo seguono a ruota).

Conclusione:
Un bel film gangester drama senza troppi pipponi psicologici capace di intrattenere con scelta audaci. Un consiglio per i per perbenisti: ci sono alcune scene forti, ma fa parte della crudeltà autorizzata dei tempi in cui è ambientato.

- Symo

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