Continuiamo con la nostra sfilza di film che sto guardando in questi giorni? Ovvio che si! Ehi...un momento! Ma è tutta qui la tua introduzione? Deh, inventatevela voi una nuova introduzione ogni giorno! Vai con la recensione di TRE UOMINI E UNA GAMBA.
Trama:
Aldo, Giovanni e Giacomo sono tre commessi di una ferramenta milanese, una delle tante di una catena appartenente al suocero di Aldo e Giovanni, che hanno sposato due delle figlie del padrone. I tre partono in auto per Gallipoli, provincia di Lecce, dove Giacomo deve sposare la terza sorella, trasportando una gamba di legno come "regalo di nozze", pregiata opera d'arte sulla quale il suocero intende speculare. Nel viaggio incontrano una serie di tragicomici ostacoli.
Il mio Parere:
Prima e riuscitissima prova del trio AGG, che grazie al capace regista Massimo Venier, riescono a portare la loro bravura di formazione teatrale anche sul grande schermo, cosa che non tutti gli attori di teatro riescono a riportare con la stessa efficacia. Le scene umoristiche e comiche presenti in questo film rimarranno scolpite nella storia della risata per la loro spontaneità, genuinità ed originalità e qualsiasi cosa faccia rima con -tà. In questo film tutto è un arma usata per far ridere: dalle smorfie facciali di Giovanni, alla sua mania per i nomi contorti e i suoi gesti, così come l'esser pignolo di Giacomo, la sua logorroicità sull'arte e quello charme da perfettino fino all'archetipo dell'uomo meridionale, poco colto e scurrile di Aldo. Tutto fa brodo per far ridere lo spettatore e in questa ricetta ben riuscita che è Tre Uomini E Una Gamba, gli ingredienti inseriti non sono del tutto casuali poiché sono inseriti con cura maniacale e viscerale al momento giusto nel punto giusto. Tornando un attimino alla trama, il modus operandi dell'Americanata "On The Road" è un pretesto fisico per introdurre il viaggio inteso come crescita caratteriale. Mi spiego meglio.
Lo spettatore vede che, fisicamente, i tre partono per un viaggio che è quello di accompagnare Giacomo al paese dove si sposerà con la sua futura moglie (un imperdibile Luciana Letizzetto). Loro fisicamente si muovo con un'automobile che ricorda l'immaginaria Subaru Sv o meglio conosciuta come la Subaru Baracca (nello storico sketch di Aldo Giovanni e Giacomo in Tel Chi El Telun) ma tutto questo è un pretesto per far vivere situazioni e momenti che cambieranno per sempre i protagonisti, perché è il viaggio in se che cambia e sopratutto quello che si troverà strada facendo.
E' un monito del futuro, una frase che ci sta a pennello è quella che recitava: "La più grande paura per il viaggiatore è quello che troverà alla fine" non tanto (sempre nel contesto di Tre Uomini E Una Gamba) per quello che troverà ma come lo troverà, perché ormai il viaggiatore è cambiato ed possibile che nel suo viaggio abbia trovato qualcosa di gran lunga migliore di ciò che troverà alla fine di esso, in questo caso, il personaggio interpretato da Marina Massironi. Nonostante il film sia pregno di scene comiche da antologia, la comicità presente nel film non è fine a se stesso, non c'è solo per ridere, è una comicità con un fondo, con un obiettivo (quello appunto appena spiegato). Questo tema verrà poi ripreso nei successivi Così E' La Vita e Chiedimi Se Son Felice dove il primo citato è un viaggio di purificazione mentre il secondo è un viaggio per fare i conti con uno scomodo passato per vivere meglio il futuro. Questo tema del viaggio, dell'innamoramento del personaggio di Marina Massironi e dell'amicizia che traspare tra i tre protagonisti formeranno una catena fra questi film, trasformandola in una trilogia.
Conclusione:
Che dire? Imperdibile. Non potete morire e presentarvi al creatore dicendo di non aver visto questo film.
- Symo
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