Nel mentre che stavo recuperando tutte le miniserie di Secret Wars 2015, mi sono imbattuto in quella dedicata alla serie animata del 1992 sugli X-Men, intitolata per l'appunto X-Men: The Animated Series. Una serie su cui puntavo praticamente due centesimi... E per la quale mi sono perdutamente innamorato. Ma mi ha esaltato così tanto, che ora ci troviamo qui, in questo post apposito dove elenchiamo tutti gli easter eggs, le curiosità e le citazioni contenute nella mini. Perché si, ci sono un godzillione di easter eggs, curiosità e citazioni che rendono X-Men '92 una vera bomba di cultura e sapienza degli Uomini X. Ma bando alle ciance, ora tagliamo corto con le presentazioni e cominciamo ad elencare tutte le fantasmagoriche cose elencate.
Da qui in poi, cominciano gli spoiler. Perché per parlare di alcune cose, dovrò citare esplicitamente alcune scene della miniserie. Quindi, se non l'avete letta, fermatevi qui. Altrimenti, tutti con me.
1 - E già dalla copertina della versione Italiana, cominciano le lacrime.
Il titolo della miniserie è X-Men '92 perché si cita l'anno di inizio della serie animata. Il cartoon cominciò il 31 Ottobre 1992, per poi concludersi il 20 Settembre 1997 dopo 5 stagioni e 76 episodi complessivi. In Italia arrivò nel 1994 debuttando su Canale 5, per poi ritagliarsi le giuste luci della ribalta quando arrivò su Italia 1 ribattezzata col nome di Insuperabili X-Men. E infatti, sulla copertina di X-Men Deluxe #239 (testa che ha ospitato la miniserie), la tagline è proprio "Insuperabili!" perché si cita il nome con cui la serie è conosciuta in Italia. Nome che alla fine riecheggerà anche nelle orecchie dei non esperti, probabilmente perché avrà sentito da qualche parte la sigla Italiana di X-Men: The Animated Series, che ci riascoltiamo perché evviva l'amarcord.
2 - A proposito di titoli, il primo numero originale Statunitense cita una saga e una catchphrase del gruppo. Il primo è Hope You Survive The Experience:
Ultima saga della gestione di Grant Morrison.
3 - Una volta superato il riassunto su Secret Wars, si continua a piangere per la nostalgia.
Il titolo della miniserie è X-Men '92 perché si cita l'anno di inizio della serie animata. Il cartoon cominciò il 31 Ottobre 1992, per poi concludersi il 20 Settembre 1997 dopo 5 stagioni e 76 episodi complessivi. In Italia arrivò nel 1994 debuttando su Canale 5, per poi ritagliarsi le giuste luci della ribalta quando arrivò su Italia 1 ribattezzata col nome di Insuperabili X-Men. E infatti, sulla copertina di X-Men Deluxe #239 (testa che ha ospitato la miniserie), la tagline è proprio "Insuperabili!" perché si cita il nome con cui la serie è conosciuta in Italia. Nome che alla fine riecheggerà anche nelle orecchie dei non esperti, probabilmente perché avrà sentito da qualche parte la sigla Italiana di X-Men: The Animated Series, che ci riascoltiamo perché evviva l'amarcord.
2 - A proposito di titoli, il primo numero originale Statunitense cita una saga e una catchphrase del gruppo. Il primo è Hope You Survive The Experience:
Su X-Men #139 del 1980 compare per la prima volta Kitty Pryde, che viene accolta nello Xavier Istitute. Sulla copertina del fumetto compare la scritta "Welcome to the X-Men, Kitty Pryde - Hope you survive the experience!". Questa frase diventerà la tagline ufficiale e ricorrente della serie, che sarà usata spesso e volentieri per accogliere nuovi membri nella squadra. Il secondo è Here Comes Tomorrow:
Ultima saga della gestione di Grant Morrison.
3 - Una volta superato il riassunto su Secret Wars, si continua a piangere per la nostalgia.
La mini comincia in un supermercato, citando così la prima scena d'azione del primo episodio di X-Men: The Animated Series intitolata Night Of The Sentinel, ambientata appunto in un supermercato dove Gambit, Tempesta e Rogue salvano la recluta Jubilee dall'attacco di una Sentinella.
4 - Il nome del negozio di laser-game, Laser Hut 2000: Westchester's Extreme Laser Tag, potrebbe non essere un nome buttato giù a caso. Gli anni '90 sono stati contraddistinti da questa corrente narrativa e grafica vomitevole chiamata, appunto, "Extreme". In quei terrificanti anni dove molto poco di buono uscì nei fumetti, gli editori si misero in testa che le trame dei comics dovevano essere violente ed esplicite, con protagonisti disegnati con costumi indecenti, muscoli ipertrofici, tette che manco i chirurghi di Hollywood e...
Si, in questo modo, ottimo esempio. Quindi, il fatto che gli autori abbiamo messo l'aggettivo extreme, può essere per prendere per il culo questa fase dei fumetti molto vergognosa, finita poi con l'arrivo del nuovo millennio e l'anno 2000 (anche quello, citato nel nome).
5 - La pagina dopo poi, mostra gli X-Men giocare al laser game.
Le attività ludiche e di svago sono sempre state presenti nei fumetti degli X-Men tanto da rappresentare un must nella vita editoriale dei personaggi. L'unica differenza è che nei fumetti gli Uomini X giocavano a baseball con la ferrea regola di non utilizzare i loro poteri per non creare troppi vantaggi.
Regola che spesso e volentieri veniva infranta perché qualche furbone finiva per i usare le proprie abilità per barare. Qui nel laser game, stranamente, nessuno bara.
6 - Nessuno bara, perché Jubilee non ne da il tempo a nessuno, riuscendo ad eliminare tutti i propri avversari. Del resto, col potere mutante di merda che si ritrova, in qualcos'altro doveva essere brava. In ogni caso, la cara (?) Jubilation Lee elimina l'ultimo X-Man con una frase ad effetto (Bang, you're dead!) che in apparenza può essere una di quelle espressioni da giovani consumatori di social network, ma che in verità è presa a piene mani dalla tradizioni degli Uomini X.
L'espressione rientra in quell'insieme di termini che i lettori d'oltre oceano degli X-Men hanno chiamato Claremontism perché termini coniati da Chris Claremont (Lo sceneggiatore degli X-Men) e che finirono per impreziosire la serie. Tra questi Claremontism, per fare qualche esempio, abbiamo delle espressioni in lingua. Il gruppo di cui Claremont si occupò era fortemente multietnico e, forse per sottolineare ulteriormente il concetto di integrazione, inserì vocaboli molto semplici nelle rispettive lingue d'appartenenza dei personaggi. Nightcrawler, per esempio, sparava un sacco di espressioni in tedesco. Ma quelli più riconoscibili erano delle bizzarre espressioni indubbiamente inventate accazzo per sottolineare la provenienza da una cultura differente da quella americana, come le frasi proferite da Colosso:
Notate il By the white wolf (Per il lupo bianco). Tra altri Claremontism inventati dal nulla, abbiamo anche il Bang, you're dead! (Bang, sei morto!) usato come un eccentrico grido di vittoria e utilizzato poi da un frappo di personaggi scritti da X-Chris. Qualche esempio:
E potrei andare avanti per una vita intera.
7 - Siccome gli X-Men erano la fiera del mai 'na goia prima che quest'ultima diventasse mainstream,
una delle loro rare giornate di svago viene interrotta dall'attacco delle Sentinelle, citando ancora di più il primo episodio della serie animata Night Of The Sentinel, dove appunto i primi villain che il gruppo andava ad affrontare erano proprio questi Megazord violacei e pezzenti.
Come ciliegina sulla torta, giusto per far ulteriormente capire al lettore che questa miniserie è in continuità con il cartone animato, un passate dimostra tutta la sua felicità nel trovarsi nuovamente nel bel mezzo dell'attacco di un gruppo di robot giganti quando va a fare la spesa. Caro cosplayer del Baffo Moretti, ha mai considerato l'ipotesi che è forse lei che porta sfiga?
8 - Qualche pagina prima dell'attacco, Wolverine litiga con Ciclope, prendendo la fin troppo signorile decisione di non squartarlo sul posto per andare a farsi i cazzi suoi in un negozio di vestiti (dove alla fine comprerà il solito giubbotto di pelle marrone e svariate camice da boscaiolo di colori assortiti). A quel punto, s'intrattiene in una conversazione con una commessa che fa una osservazione:
Può sembrare una cazzatina, ma quando Hugh Jackman venne scritturato per fare Wolverine nel primo X-Men diretto da Bryan Singer, un sacco di fan si lamentarono perché l'attore Australiano era troppo alto per la parte. Logan è infatti alto 1,65 m circa (nei fumetti mica lo chiamavano tappo per niente).
9 - Dopo che gli X-Men sconfiggono le Sentinelle, vengono raggiunti dal Senatore Kelly (qui chiamato Barone Kelly per via delle regole di Secret Wars, che vi leggete meglio su Wikipedia). Mentre Wolverine sta discutendo con lui, una guardia lo invita ad andare a "Clear Mountain".
Che non è un insulto in codice, ma un omaggio a Chris Claremont, il cui cognome è stato ripreso per dare un nome alla base d'operazione di Cassandra Nova, la villain di questa miniserie. Se infatti provate a pronunciare "Claremont" e subito dopo "Clear Mountain", noterete una certa assonanza.
10 - Con l'arrivo di Robert Kelly, il personaggio s'imbarca uno spiegone che serve al lettore per capire cosa è successo tra la fine di X-Men: The Animated Series e l'inizio di X-Men '92, raccontando di una guerra fratricida tra gli X-Men e la Confraternita dei Mutanti.
La collisione tra i due gruppi è un omaggio alle sequenze della sigla originale, sopratutto agli ultimi frame, dove le due squadre si scontrano nella stessa maniera della vignetta. Qui vi mettiamo la originale sigla strumentale perché evviva l'amarcord parte seconda.
11 - Dopo l'incontro con Kelly, gli X-Men fanno ritorno alla base, incontrando così Bestia e il Professor X che nelle pagine prima non si erano visti, completando così la formazione ufficiale di X-Men '92. Quella scelta per la miniserie è la stessa utilizzata nel cartoon che, a sua volta, venne scelta dopo un record conquistato l'anno prima. Nel 1991, esce una nuova serie dei mutanti Marvel intitolata semplicemente X-Men. Il primo numero, scritto da Chris Claremont e disegnato da Jim Lee, vendette 8 milioni di copie, facendo di X-Men #1 il fumetto più con più copie vendute al mondo durante la sua uscita in edicole e fumetteria. A seguito di quel successo, la serie animata inserì i personaggi che risaltavano di più in X-Men #1 o che comunque erano più appetibili per il pubblico di ogni fascia d'età.
12 - Dopo che gli X-Men raggiungono Clear Mountain fanno la conoscenza di Cassandra Nova, il cui piano malvagio viene intuito da Charles Xavier, il quale provvede a sistemarla. Cassandra, che non è l'ultima delle stronze, avverte l'agguato e si difende di conseguenza, intrattenendo con Xavier una battaglia mentale.
L'armatura indossata da Xavier è la stessa indossata nella serie animata, più precisamente, nel trentanovesimo episodio della serie intitolato The Dark Phoenix Saga: Part 3 - The Dark Phoenix. In quell'episodio, che era la penultima parte dell'adattamento alla celeberrima Saga di Fenice Nera, Charles Xavier cerca di sedare una Jean Grey totalmente posseduta dall'entità cosmica della Fenice. Non potendo competere con lei a livello fisico, Xavier sposta la battaglia sul piano mentale, dove ha la meglio. Qui sotto vi mettiamo il video.
A sua volta, l'armatura è ripresa dai fumetti e compare per la prima volta su X-Men #117 del 1979, numero in cui Xavier combatte contro il Re delle Ombre sempre sul piano mentale.
13 - Durante il combattimento contro Cassandra, si coprono le sue origini, che sono molto diverse da quelle ufficiali. In X-Men '92, Cassandra Nova viene presentata come un clone femminile di Charles Xavier poi posseduto dal Re delle Ombre. Nell'Universo Marvel ufficiale, Cassandra Nova è la sorella gemella del Professor X, la quale però venne concepita senza un corpo; Cassandra ne improvvisò uno copiando il DNA di Xavier. All'interno dell'utero, Cassandra crebbe fino a quando Xavier non avvertì i suoi mostruosi pensieri e la uccise provocando un aborto. Nonostante tutto, riuscì a sopravvivere come una massa caotica di cellule, passando gli anni successivi a ricostruire il suo corpo finché quest'ultimo non diventò abbastanza forte da farla reggere sulle proprio gambe. Una volta costruito un corpo robusto, partì la sua vendetta contro il fratello gemello.
14 - Dopo che Cassandra sconfigge Xavier, inizia un lavaggio del cervello ai danni degli altri X-Men. Il primo è Wolverine, il quale viene messo a confronto con dei suoi nemici personali e altre versioni di sé stesso vestite con altri costumi, citando così fasi editoriali delle vita del personaggio. Partendo dai nemici, quelli che compaiono sono i seguenti:
Da sinistra verso destra, abbiamo: Lady Deathstrike, Cyber, Silver Samurai, Omega Red e Viper. Il fatto che compaiano dei nemici esclusivi per il cast di Wolverine è una citazione al fatto che molti episodi della serie animata erano esclusivamente dedicati a lui e al suo passato. Tra quelli mostrati in questa vignetta, solo Cyber e Viper non compaiono in X-Men: The Animated Series, ma gli autori della serie Chad Bowers e Chris Sims hanno voluto inserirli comunque per dimostrare la conoscenza editoriale che hanno di Wolvie e degli Uomini X.
15 - Conoscenza editoriale che continua citando gli svariati costumi che Wolverine ha indossato in diverse fasi della sua vita.
Si parte con quello indossato ai tempi del Team X, un gruppo della CIA che ha operato negli anni '60 in numerose black ops formato da lui, Sabretooth, Maverick e molti altri. Questo costume compare anche nella serie animata.
Subito dopo abbiamo altri costumi che abbisognano di un close-up, poiché troppo piccoli in questa vignetta. Diciamo subito che la stragrande maggioranza di questi outfit non compaiono nel cartoon, un po' perché la serie puntava ad una verità minima di costumi dei personaggi, e un po' perché alcuni di loro arriveranno anni e anni dopo la conclusione del cartoon.
Partendo da sinistra, abbiamo il leggendario costume marrone e ocra creato da John Byrne, costume che starà così bene al personaggio che indosserà per una intera decade e che cambierà solo perché nella serie animata gli rimetteranno addosso quello giallo e azzurro, conosciuto col nome di "Tigerstripes Costume". Un costume che piacerà così tanto ai lettori da tirarlo fuori ad ogni buona occasione, giusto per avere il piacere di indossarlo di nuovo, come nelle run di Daniel Way e Steve Dillon su Wolverine Origins, per esempio. Comparso per la prima volta su X-Men #139 del 1980, nei fumetti lo cambierà perché c'aveva voglia.
No, sul serio.
Poi abbiamo il costume conosciuto come Wolverine Bestiale (Feral Wolverine), chiamato così perché Logan regredirà allo stadio animale dopo che degli adepti di Apocalisse cercheranno di rifondere sulle sue ossa l'adamantio strappato da Magneto nel crossover Fatal Attractions, fallendo e causando in lui un tracollo pisicologgico. Ulteriore conseguenza sarà il tracollo vitale dei suddetti adepti, perché Wolverine gli ammazzerà tutti. Prima comparsa: Wolverine #100 del 1996.
Poi abbiamo la prima versione del costume giallo, quella con cui Wolverine si presentò al grande pubblico per la prima volta sulle pagine di The Incredbile Hulk #180 del 1974. Come vedete, la maschera è molto diversa dal costume giallo che Logan ha indossato nella serie animata: ha le orecchie più sottili e pure i baffi da pesce gatto.
Poi abbiamo il costume indossato nella miniserie Weapon X; più precisamente, compare su Marvel Comics Present #79 del 1991. Che poi tanto costume non è, perché tutti i cazzabubboli che si portava appresso erano degli innesti che permettevano al Progetto Arma X di controllarlo a distanza (il wi-fi ancora non ci stava). Anche questo costume compare nella serie animata, in uno dei tanti flashback in cui si raccontava il passato da galoppino costretto del governo di Logan.
L'ultimo mostrato della vignetta sono i vestiti casual che indossava Logan nella serie animata quando se ne andava a zonzo per New York in tutta tranquillità, passando da un bar all'altro a sbevazzare. Anche nei fumetti, bene o male, il suo guardaroba è composto dai soliti quattro stracci da montanaro e/o cowboy e/o cosplayer di Clint Eastwood.
Quello più simile che ho trovato alla versione utilizzata nel cartoon è questa qui, raffigurata in una pin-up di John Bolton inserita su Classic X-Men #10 del 1987.
16 - Eh no, non abbiamo ancora finito coi costumi, ce ne sono ancora un frappo d'altri.
Subito dopo, abbiamo un'altra vignetta con altri costumi. E vai con la carrellata.
Il vestito con la giacca, la camicia e la benda da pirata risale ad un periodo in cui Wolverine divenne per la prima volta protagonista di una serie mensile tutta sua, quella subito dopo la storica miniserie di quattro numeri scritta da Chris Claremont e disegnata da Frank Miller. In quelle prime storie, Logan si trovava a Madripoor invischiato in una guerra tra gang. Decide di camuffarsi mettendosi questa benda e facendosi chiamare "Il Guercio" (in originale, Patch). Prima comparsa: Wolverine #4 del 1989. Erroneamente, viene detto che la prima comparsa di questo costume è Wolverine #8 del 1989, ma solo perché c'è la copertina straffiga di John Buscema con Wolverine e Hulk vestiti con lo smoking bianco.
Tanta, troppa fighezza. Ma andiamo avanti.
Il costume da paggetto, invece, è preso dalla miniserie Wolverine: Origin in cui la Paul Jenkins e Andy Kubert raccontano per filo e per segno le origini di Wolverine, rivelando importanti dettagli sul suo passato come il fatto che sia nato negli ultimi anni del 19° secolo. Prima comparsa: Wolverine: Origin #1 del 2001.
Il costume nero e grigio, invece, è quello che utilizzava quando Logan militava in una formazione di X-Force guidata da lui e formata per lo più da gente che non si faceva scrupoli ad uccidere. Venne fondata su ordine di Ciclope dopo gli eventi del crossover Messiah Complex, poiché Ciclocchio voleva un gruppo capace di giocare d'anticipo e che fosse disposto ad eliminare potenziali bersagli degli X-Men prima che questi potessero diventare effettivi. Prima comparsa: X-Force #1 del 2008.
L'ultimo della vignetta è quello di pelle da motociclista/spogliarellista indossato durante tutta la run di Grant Morrison su New X-Men. Il senso di questo cambio molto incentrato sul casual era un po' quello di ricalcare i costumi del primo film degli Uomini X e un po' quello di far levare al gruppo le tutine colorate. Prima comparsa: New X-Men #114 del 2001.
17 - Nell'ultima carrellata di costumi Wolveriani abbiamo i seguenti:
Quello che vedete di spalle con la canotta e i capelli da manubrio tipo Harley Davidson è una probabile citazione allo stile grafico di Sam Keith. O almeno, su questo ammetto di non essere sicuro, ma il modo in cui è disegnato da Scott Koblish mi ricorda molto lui.
Gli ultimi due, e poi coi costumi di Wolverine abbiamo finito (finalmente), sono i seguenti:
A sinistra abbiamo quello esordito nella run di Joss Whedon, debuttato su Astonishing X-Men #1 del 2004, costume che si terrà fino ad anni recenti con delle piccole variazioni estetiche.
Quello a destra, invece, è il costume che Logan fregherà a Fang su X-Men #107 del 1977 durante una delle prima battaglie degli X-Men contro la Guardia Imperiale degli Shi'Ar (se non forse la primissima battaglia contro di loro). Ruberà il costume perché il suo andrà distrutto da un attacco energetico e andare in giro nudo non era proprio cosa. Se lo terrà per un po' di tempo anche quando il gruppo tornerà sulla Terra.
18 - Durante l'attacco dei nemici di Wolverine e delle altre versioni di sé stesso vestiti con i costumi che abbiamo visto, Logan dice una cosa a Cassandra Nova dopo essersi divincolato per sferrarle un attacco, che qui vi riporto direttamente in Italiano: "Per unirmi agli X-Men ho dovuto giurare che avrei usato gli artigli solo per affettare robot o macchine. Ma per te... farò un'eccezione!". Questa è una citazione nonché velata perculata al fatto che Wolverine non attaccava mai direttamente avversari in carne e ossa per evitare spargimenti di sangue che avrebbero disturbato i bambini, per questo Logan usava gli artigli solo contro personaggi, hum, diciamo "inanimati". La cosa verrà mantenuta tale fino all'arrivo della serie Avengers: Earth's Mightiest Heroes, dove nell'episodio intitolato New Avengers, Logan ci andrà giù pesante con dei dinosauri. Quanto pesante?
Molto pesante. In tutti gli adattamenti animati dell'artigliato canadese, questa sarà la prima volta in cui userà gli artigli in maniera così esplicita. Cioè, chiaro, non è esplicitissima, ma è un passo avanti rispetto a prima.
19 - Nonostante ciò, l'attacco di Logan contro Cassandra fallirà e questa lo farò schiantare a terra, facendolo finire in una pozza d'acqua. Quando si rialzerà...
citerà una delle scene più iconiche della storia del personaggio e del gruppo che ha contribuito a renderlo grande:
ovvero la pagina conclusiva di X-Men #132 del 1980, quella in cui Wolverine risorge dalle acque per rifarsi della batosta ricevuta dal Club Infernale.
La vignetta è citata anche nella serie animata, precisamente nell'episodio The Dark Phoenix Saga: Part 2 - The Inner Circle.
20 - Nonostante i suoi sforzi, alla fine Nova riesce a "riprogrammare" Logan, il quale si trasforma in una fighetta bisognosa d'affetto.
E' una citazione ad un altro lavaggio del cervello di Cassandra ai danni di Wolvie, dove nella saga Torn (terzo volume degli X-Men di Whedon) Logan viene trasformato in una sorta di bambina di tredici anni cerebrolesa.
Direi non il suo ricordo più felice.
21 - Dopo aver "riprogrammato" Wolverine, Cassandra Nova passa a Tempesta propinandole lo stesso trucco, mostrando ad Ororo versioni di sé stessa vestite con iconici costumi della sua vita editoriale.
I primi due costumi che vedete partendo da sinistra sono quelli che Ororo Munroe indossava quando era bambina ed era una piccola ladruncola che si aggirava per le strade del Cairo.
Quello subito dopo, invece, era il "costume" che Tempesta indossava quando i suoi poteri cominciarono a manifestarsi e il suo popolo la vedeva come una dea, adorazione che la portò ad usare i suoi poteri per migliorare le condizioni di vita della sua gente.
Quello subito dopo ancora è il primissimo costume del personaggio, donatole da Charles Xavier quando Ororo accettò di unirsi agli X-Men. Sia il "costume" da "divinità", sia questo qui nero che vedete, compaiono sulle pagine di Giant-Size X-Men #1 del 1975.
Quello dopo, invece, è il costume che fece innamorare generazioni di lettori del personaggio di Tempesta, che se già non lo amavano prima, qui c'è proprio il colpo di fulmine. Sulle pagine di Uncanny X-Men #173 del 1983, Ororo opta per un look molto più spigliato, facendosi i capelli da moicano e optato per un vestiario da rocker. L'outfit è conosciuto coi nomi di Mohawk Storm o Punk Storm. Il costume da monaca, invece, è roba inventata per la mini e inedita su altri fumetti degli X-Men.
22 - Sempre durante i tentativi di Cassandra di piegare Tempesta, viene citato il suo legame con il Re delle Ombre. Nei fumetti, le origini di Ororo sono legate a doppio filo con quelle del Re delle Ombre.
Il Re delle Ombre è un'entità composta da pura energia psichica che si manifesta sul piano astrale ed ha bisogno di un corpo ospite da occupare per manifestarsi sul piano fisico. Quando operava in Egitto, nella città del Cairo, viveva sotto le sembianze del signore del crimine Amahl Farouk, capo di una banda di ladri, fra i quali una piccola Tempesta. In uno dei tanti mercati della città incontrò il telepate Charles Xavier, e come risultato dello scontro fra i due, il corpo di Farouk venne distrutto.
23 - Tra un lavaggio del cervello e l'altro, gli autori mostrano una trama secondaria che vede Jubilee nel cerca di scoprire cosa ci sia di losco in Clear Mountain. Nel farlo, si imbatte in soggetti che la Nova non è riuscita a manipolare, tra cui Calibano, Maggott, Feral, Artie, Pulce, Sauron, Masque
e Chamber.
Di questi personaggi citati, gli unici che hanno qualche voce in capitolo sono Sauron e Calibano; il primo sarà antagonista di una storia in due parti prima dell'adattamento de La Saga di Fenice Nera, mentre il secondo comparirà come adepto di Apocalisse in uno degli ultimi episodi della serie. Feral invece farà un cameo miserissimo. Gli altri invece, sopratutto Maggott e Chamber, furono inseriti da Chad Bowers e Chris Sims come riferimento agli anni '90 in sé, dato che per gli X-Men e personaggi annessi furono una decade molto fortunata (ma anche costellata di un sacco di mutanti di merda, come ad esempio X-Treme). Chamber in particolare è li come "testimonial" della apprezzatissima Generation X.
24 - Dopo Tempesta, Cassandra cerca di fare il lavaggio del cervello pure a Gambit e Rogue. Qui, la bella del sud parla un poco del suo passato, citando in particolare l'episodio che la portò a scontrarsi con Carol Danvers: ex-Mrs Marvel, ora Capitan Marvel.
Anche nella serie animata è citato questo scontro, più precisamente nell'episodio A Rogue's Tale. C'è solo una piccola discrepanza tra il resoconto e la versione del cartoon. Nel riassunto di Rogue in X-Men '92, nella formazione della Confraternita dei Mutanti a cui si unisce c'è anche Magneto, mentre nei fumetti (e anche nella serie animata) la versione della Confraternita a cui si unisce è quella guidata da Mystica dove non c'è il Signore del Magnetismo.
25 - Quando Gambit e Rogue si stanno per baciare, i due vengono interrotti da Cassandra Nova, la quale si palesa con delle versioni superdeformed di altri membri degli X-Men, che sono: Longshot, Colosso, Havok, Nightcrawler e Dazzler.
Tutti questi cinque personaggi compaiono nella serie, ma solo nel semplice ruolo di guest-stars, dividendo la scena con la formazione principale e senza mai unirsi alla squadra ufficiale. Tra questi cinque personaggi mostrati, solo Havok ha un ruolo abbastanza pezzente nell'economia di X-Men: The Animated Series. Viene ricordato per un inglorioso cameo nelle'episodio Cold Comfort come membro di X-Factor e nuova fiamma di Lorna Dane/Polaris, dove si scontra con il fratello Ciclope; li la loro parentela è silenziosamente citata dal fatto che i poteri dell'uno e dell'altro si annullano quando questi cercano di colpirsi coi rispettivi raggi. Ma al di là di questo, anche se non credo sia una citazione diretta, la stazza dei cinque personaggi e il fatto che abbiano quattro dita (Nightcrawler escluso, che ne ha tre; e Longshot pure, che ne ha quattro di suo) mi ricordano un sacco gli X-Babies.
Su Uncanny X-Men Annual # 10 del 1987, Mojo cattura gli X-Men sperimentando su di loro nuove caratterizzazioni riportandoli, in uno dei tanti test, alle sembianze di bambini; questo è ciò che probabilmente ha ispirato la creazione degli X-Babies, che debuttarono ufficialmente su Uncanny X-Men Annual # 12 del 1988. A quel tempo, si pensava che gli X-Men fossero morti nella saga Fall Of The Mutants (cosa effettivamente vera, dato che poi furono resuscitati in un secondo momento da Roma). Mojo, che sentiva la mancanza dei suoi più grandi generatori di ratings, aveva incaricato al suo personale di ricreare la propria versione di X-Men. Dopo molti tentativi falliti, uscirono fuori gli X-Babies, che ben presto si ribellano contro Mojo.
26 - Una volta concluso con la coppietta Rogue/Gambit, si passa a Bestia.
Che lo tratta... hum, beh, da bestia. Anche questa è una citazione alla saga Torn (terzo volume degli X-Men di Whedon) dove Hank McCoy viene trasformato in una bestia furente senza cervello e dominata solo da istinti omicidi.
Tutto per la gioia di Wolverine. Oh, quanto gli innesti di Arma X devono funzionare, non ci sono mai.
27 - Qualche pagina dopo, un comatoso Xavier viene raggiunto e soccorso dal gruppo X-Force, che qui compare in una versione inedita e formata da altri membri presiaccazzo da altre versioni del team.
Nei fumetti, X-Force nasce dalle ceneri dei Nuovi Mutanti, comparendo per la prima volta su New Mutants #100 del 1991 e ottenendo (visto il grande successo del gruppo) una serie interamente dedicata alla squadra. Della formazione che vedere qui sopra in questa vignetta, solo Cable e Domino fanno parte della formazione originale. Tutti gli altri (che sono Arcangelo, Psylocke, Deadpool e Alfiere) sono invece reclute piuttosto recenti nella grande famiglia di assassini assortiti che è X-Force. Gli autori hanno spiegato che la formazione è stata scelta seguendo la base del compromesso, ovvero cercando di ponderare tra membri classici e quelli più moderni. Tra le altre cose, X-Force non compare mai in X-Men: The Animated Series, né viene mai citata.
28 - Arrivati sul posto, la squadra paramilitare di Cable soccorre Xavier. Qui, Psylocke si propone di aiutarlo tramite incursione mentale della sua psiche distrutta.
Un preoccupato Arcangelo però si oppone venendo acidamente liquidato dalla X-Woman con un "Si, si, Warren, ti piaccio. L'ho capito". Roba che manco le stronzette del liceo, oh. Fortunatamente Psylocke non è così mignotta in tutti gli universi narrativi. In quello principale, per esempio, la si prende più facilmente.
Questo siparietto teen-drama è una citazione alla lunga e (diciamolo) disfunzionale relazione tra Warren Worthington III ed Betsy Braddock nei fumetti, relazione che ha finito per definire e caratterizzare entrambi i personaggi; relazione che nella serie animata è stata semplicemente accennata come strizzata d'occhio. Domanda: quanto disfunzionale era la relazione tra Warren e Besty nei fumetti?
Il giusto. Lei ha solo ucciso lui. Nella norma, no?
29 - Dopo i lavaggi del cervello di Wolverine, Tempesta, Gambit, Rogue e Besta è il turno di Jean Grey e Ciclope, i quali grazie al loro legame psichico riescono a respingerne l'attacco. Qui vengono citati due importanti eventi della storia della coppia, ovvero lo scontro tra gli X-Men e la Guardia Imperiale nella Saga di Fenice Nera e alcune sevizie operate da Sinistro verso Jean e Scott, il quale vedeva nei due il corredo genetico definitivo per creare il mutante perfetto. Più che per questi eventi, prendiamo in esame questa particolare vignetta, dato che cita qualcosa che la serie animata non ha mai fatto menzione.
Questa scena cita il legame che unisce Cable e Ciclope, cosa di cui non s'è mai parlato nella serie. Cita pure il legame che Cable ha con Stryfe, il tizio con l'armatura puntellosa qui rappresentato con tanto di capezzoli alla Batman & Robin di Joel Schumacher. Ma andiamo con ordine.
Alla nascita Nathan Summers, Cable è figlio di Scott Summers e di Madelyne Pryor (clone di Jean Grey), creata da Sinistro per unire il genoma dei Summers a quello dei Grey, entrambi da lui reputati come la massima espressione dell'evoluzione mutante. All'ombra della felicità dei neo genitori, Sinistro orchestrò la nascita del piccolo in modo da utilizzarlo come arma contro il suo odiato padrone, Apocalisse. Scoperti i propositi di Sinistro, il piccolo venne infettato da un virus tecno-organico che avrebbe dovuto ucciderlo lentamente, ma dopo la sconfitta di Apocalisse, Sorella Askani, una donna proveniente dal futuro, apparve a Ciclope e dichiarò che il solo modo di salvare il bambino era quello di portarlo con sé in modo da poter fermare l'avanzata del virus.
Nel futuro, Madre Askani, versione alternativa di Rachel Summers, clonò Nathan in modo da prevenire la sua morte per mano del virus e preservarne il DNA. In seguito, Apocalisse attaccò il tempio in cui i bambini erano alloggiati e rapì il clone credendo si trattasse del vero Nathan, che crebbe con il nome di Stryfe. Tutto ciò nella serie non è detto, anche se Cable compare in numerosi episodi e Stryfe fa un cameo.
30 - Nella pagina dopo, Cassandra Nova sfida Jean Grey a liberare il potere di Fenice. Succede, ma con risultati molto diversi, manifestando la Fenice Bianca.
Con il termine Fenice Bianca (chiamata anche Feniche Bianca della Corona) s'intende quel momento dove Jean Grey e la Fenice sono in perfetta sintonia e dove nessuna cerca di reprimere l'altra. Nella serie questa visione della Fenice non viene menzionata.
31 - Durante lo scontro, Jean viene aiutata da Psylocke, la quale mostra un leggero interesse per Ciclope, come si può vedere dal cuoricioso baloon di saluto.
E' una citazione ad un intrallazzo che Scott e Betsy hanno avuto nei primi anni '90, dove la ninja mutante ha cominciato a provare dei sentimenti per lui. Scott invece, da uomo ligio al matrimonio, non s'è nemmeno degnato di guardarla. Una tresca che non ha portato da nessuna parte, insomma.
Visto? Non è successo nulla. Tutto è bene quel che finisce bene. L'amore (degli altri) trionfa.
32 - Una volta finito il tour del lavaggio del cervello, Psylocke ristabilisce la mente di Xavier, il quale viene condotto dalla ninja mutante da Robert Kelly per parlargli delle non troppo amichevoli intenzioni di Cassandra Nova. La conversazione ha luogo in un museo dedicato agli X-Men, in particolare, in una stanza tutta su Magneto, dove ci troviamo due bei easter eggs.
La statua del Magneto in manette è estrapolata dalla copertina di Uncanny X-Men #200 del 1985.
In quel numero, Erik Lehnsherr (si, mi piace anche chiamarlo così) si consegna alle autorità per essere messo sotto processo, dimostrando il suo cambiamento, il primo dei suoi innumerevoli turn-face. Le Nazioni Unite commentano dicendo: "Si si, tutto quello che vuoi, basta che ti togli quella tuta da bondage con la mantellina, che porco Galactus è inguardabile".
L'automobile invece è una citazione ad un giocattolo realmente costruito dalla Toy Biz per cavalcare l'onda del successo della serie animata. Come per X-Men: The Animated Series, anche i giocattoli degli Uomini X andavano a ruba. Da questo piccolo easter egg si può capire come dietro la creazione di questa miniserie non ci sia solo una cultura di fondo sul mondo degli X-Men, ma anche proprio una passione di chi a quell'epoca stava ne vivendo il fenomeno.
33 - Quando Tempesta si libera dal controllo di Cassandra Nova, compare con un costume nero.
Può sembrare una cosuccia da niente, ma anche nei fumetti Tempesta ha avuto un costume molto simile.
Per un lungo periodo di tempo, Ororo perse i suoi poteri e si trovò a guidare gli X-Men privata delle sue abilità elementali. Quando riuscì a recuperarli, celebrò l'eventoandando da zara, bombandosi Logan cambiando costume su Uncanny X-Men #230 del 1988. A conti fatti è un bel compromesso tra il primo costume che ha avuto e quello bianco utilizzato anche nella serie animata.
34 - Quando il piano di riprogrammare gli X-Men mentalmente fallisce, Cassandra Nova passa alle maniere forti, scatenando contro il gruppo una Sentinella gigantesca e rattoppata alla bene e meglio.
Anche qui, ci troviamo davanti a due citazioni.
La costruzione in generale ricorda un po' tra Tri-Sentinella, villain ricordato principalmente per aver combattuto l'Uomo Ragno in Act Of Vengeance, uno dei tanti crossover inutili della Marvel.
Ma un pò ricorda anche la Sentinella utilizzata da Cassandra Nova per distruggere Genosha e tutta la sua popolazione nella saga E For Extinction. Tra le altre cose, il piano stesso di utilizzare una Sentinella rattoppata con pezzi di altre Sentinelle contro gli X-Men è la seconda parte della citazione.
35 - Per dare manforte al gruppo, ad un certo punto Psylocke libera quei cani argentati che sembrano riciclati dai pezzi rotti della tavola di Silver Surfer (che tra l'altro compaio pure dall'inizio della storia).
Quelli sono i Warwolves, esseri dalle sembianze lupine che Robert Kelly in questa storia usa come cani slitta per spostarsi. Nella linea temporale ufficiale, i Warwolves sono usati da Mojo per andare a scovare le persone che vuole rapire e utilizzare nei suoi folli "programmi televisivi". Che per quanto sciroccati, sono comunque meglio del palinsesto della Fox e di Gotham e Lucifer messi assieme.
36 - Quando Cassandra sprigiona tutto il potere del Re delle Ombre contro gli X-Men, questo viene contrastato dal potere della Fenice scatenato da Jean. Questo ovviamente provoca grandi disastri all'ambienta circondante, finendo per distruggere un muro nelle vicinanze che raffigura un particolare murales.
E' una citazione ad X-Men #1 del 1991, numero di cui si è parlato righe sopra e che vendette 8 milioni di copie. Per celebrare l'enorme vendita, il numero venne pubblicato con altre quattro cover alternative, che se tutte acquistate ed unite davano vita a questo poster:
37 - Per aiutare Jean, Xavier torna sulla scena per il secondo round. Questa volta l'armatura da conquistadores farlocco non basta più e il Professor X passa agli armamentari pesanti.
L'armatura che indossa è quella di Onslaught.
Onslaught è l'alter ego malvagio di Charles Xavier che, sopraffatto dal suo lato oscuro e dall'influenza della sua nemesi Magneto (che aveva "spento" telepaticamente poco tempo prima in Fatal Attractions), impazzisce e libera un essere che riassumw la cattiveria del Signore del Magnetismo e del Professor X. Questo personaggio sarà al centro di un altro maxi-crossoverone Marvel che coinvolgerà più testate. Io l'unica cosa per cui sono contento della sua esistenza, è perché venne poi inserito come boss finale in Marvel VS Capcom. Era bello da pestare.
38 - Durante il distruggimento della Mega-Sentinella, Wolverine salva Deadpool.
Come potete leggere, sembra che tra i due personaggi ci sia una sorta di passato condiviso. C'è ovviamente nei fumetti, ma nella serie animata no, ma i due autori hanno voluto citare il fatto che nei comics tra Logan e Wade Wilson c'è un botto di storia condivisa. Deadpool, tra le altre cose, fa semplicemente un cameo nella serie senza partecipare mai attivamente nel cartoon.
39 - Come tentativo disperato di distruggere il robottone fatto con le pezze di altri robot distrutti, Gambit afferra una moto trovata tra i resti del museo e la scaglia contro di esso.
Come per Magneto, la moto che vedete non compare in nessun fumetto o serie animata, ma è la citazione di uno dei giocattoli editi da Toy Biz sempre per cavalcare l'onda di X-Men: The Animated Series.
Ed eccolo qui, il Wolver-Garelli, la comodità fatta a moto. Chissà in curva che problemi girare con quegli artigli da strapazzo.
40 - Il colpo di grazie alla Sentinella-Barbona lo dà Jubilee, che sviene e si riprende quando tutto è finito. Viene accolta da Rogue, la quale fa presente di aver accolto dei nuovi giovani membri nel team.
Sono Husk, Skin, Monet St. Croix e il già visto Chamber, alcuni membri della prima formazione di Generation X protagonisti dell'omonima serie, testata molto apprezzata dai lettori mutanti degli anni '90.
41 - Una volta sconfitto lo sconfiggibile, ogni personaggio riprende con la sua vita. Scott Summers decide di accontentare un sacco di X-Fans prendendo una più che doverosa decisione:
Andarsene. La vignetta in fondo a destra che vedete è una citazione al X-Men #138 del 1980.
Il numero figurava il primo abbandono di Ciclope nei fumetti, quando Summers decise di abbandonare il gruppo perché depresso dalla morte di Jean Grey dopo la Saga di Fenice Nera. Il ruolo del capo degli Uomini X verrà raccolto da Tempesta, la quale si rimboccherà i pantacollant per riempire il vuoto di comando lasciato da Scottex Summers. Nella serie animata, tra le altre cose, non ci sarà mai lo storico cambio di leadership da Ciclope a Tempesta e il capo del gruppo sarà sempre Ciclocchio.
42 - La storia poi si conclude con alcuni cambi di formazione e due epiloghi. Jean Grey e Ciclope lasciano la formazione per un viaggetto chissà dove e Alfiere passa da X-Force agli X-Men; Shatterstar e Feral, boh, compaiono nelle pagine finale ma non s'è ben capito che faranno, forse si uniranno a X-Force, ma fottesega. In ogni caso, in uno dei due epiloghi, Cassandra Nova va a prendere un caffè in un bar, assistendo ad uno strano fenomeno.
Un tizio di nome Joseph manifesta dei poteri magneti.
Comparso per la prima volta su Uncanny X-Men #327 del 1995, Joseph avrebbe dovuto trattarsi di Magneto dopo una perdita di memoria. Dopo aver mantenuto per un certo periodo il mistero sulla sua identità, fu invece rivelato che Joseph era in realtà un clone del Signore del Magnetismo, creato da una ex seguace e ex fiamma di Magneto, Astra. Per un certo periodo di tempo si unì anche agli X-Men... Ma solo perché si era innamorato di Rogue (hai capito). Chad Bowers e Chris Sims, gli autori, in diverse interviste hanno sempre dichiarato di non voler utilizzare villain ricorrenti degli X-Men, sopratutto quelli enormemente usati nella serie. Però, consci anche della certa importanza di alcuni, hanno fatto in modo di tenersi Magneto senza però usarlo direttamente con questo cambio di identità che cita uno dei periodi più controversi e discussi del personaggio.
E questi erano tutti, ma proprio tutti, gli easter eggs, i riferimenti e le citazioni presenti nella miniserie X-Men '92. Piccoli accorgimenti che hanno reso speciale una storia per tutti coloro che si sono avvicinati al gruppo mutante negli anni '90 e grazie alla serie animata X-Men: The Animated Series. Voi cosa ne pensate invece? Quali easter eggs avete apprezzato di più? Fatecelo sapercelo nei commenti!
- Symo
4 - Il nome del negozio di laser-game, Laser Hut 2000: Westchester's Extreme Laser Tag, potrebbe non essere un nome buttato giù a caso. Gli anni '90 sono stati contraddistinti da questa corrente narrativa e grafica vomitevole chiamata, appunto, "Extreme". In quei terrificanti anni dove molto poco di buono uscì nei fumetti, gli editori si misero in testa che le trame dei comics dovevano essere violente ed esplicite, con protagonisti disegnati con costumi indecenti, muscoli ipertrofici, tette che manco i chirurghi di Hollywood e...
Si, in questo modo, ottimo esempio. Quindi, il fatto che gli autori abbiamo messo l'aggettivo extreme, può essere per prendere per il culo questa fase dei fumetti molto vergognosa, finita poi con l'arrivo del nuovo millennio e l'anno 2000 (anche quello, citato nel nome).
5 - La pagina dopo poi, mostra gli X-Men giocare al laser game.
Le attività ludiche e di svago sono sempre state presenti nei fumetti degli X-Men tanto da rappresentare un must nella vita editoriale dei personaggi. L'unica differenza è che nei fumetti gli Uomini X giocavano a baseball con la ferrea regola di non utilizzare i loro poteri per non creare troppi vantaggi.
Scena tratta da Uncanny X-Men #325 del 1995
Regola che spesso e volentieri veniva infranta perché qualche furbone finiva per i usare le proprie abilità per barare. Qui nel laser game, stranamente, nessuno bara.
6 - Nessuno bara, perché Jubilee non ne da il tempo a nessuno, riuscendo ad eliminare tutti i propri avversari. Del resto, col potere mutante di merda che si ritrova, in qualcos'altro doveva essere brava. In ogni caso, la cara (?) Jubilation Lee elimina l'ultimo X-Man con una frase ad effetto (Bang, you're dead!) che in apparenza può essere una di quelle espressioni da giovani consumatori di social network, ma che in verità è presa a piene mani dalla tradizioni degli Uomini X.
L'espressione rientra in quell'insieme di termini che i lettori d'oltre oceano degli X-Men hanno chiamato Claremontism perché termini coniati da Chris Claremont (Lo sceneggiatore degli X-Men) e che finirono per impreziosire la serie. Tra questi Claremontism, per fare qualche esempio, abbiamo delle espressioni in lingua. Il gruppo di cui Claremont si occupò era fortemente multietnico e, forse per sottolineare ulteriormente il concetto di integrazione, inserì vocaboli molto semplici nelle rispettive lingue d'appartenenza dei personaggi. Nightcrawler, per esempio, sparava un sacco di espressioni in tedesco. Ma quelli più riconoscibili erano delle bizzarre espressioni indubbiamente inventate accazzo per sottolineare la provenienza da una cultura differente da quella americana, come le frasi proferite da Colosso:
Scena tratta da X-Men #129 del 1980
Notate il By the white wolf (Per il lupo bianco). Tra altri Claremontism inventati dal nulla, abbiamo anche il Bang, you're dead! (Bang, sei morto!) usato come un eccentrico grido di vittoria e utilizzato poi da un frappo di personaggi scritti da X-Chris. Qualche esempio:
Scena tratta da Uncanny X-Men #279 del 1991
Scena tratta da X-Men #1 del 1991
Scena tratta da Uncanny X-Men #255 del 1989
E potrei andare avanti per una vita intera.
7 - Siccome gli X-Men erano la fiera del mai 'na goia prima che quest'ultima diventasse mainstream,
una delle loro rare giornate di svago viene interrotta dall'attacco delle Sentinelle, citando ancora di più il primo episodio della serie animata Night Of The Sentinel, dove appunto i primi villain che il gruppo andava ad affrontare erano proprio questi Megazord violacei e pezzenti.
Come ciliegina sulla torta, giusto per far ulteriormente capire al lettore che questa miniserie è in continuità con il cartone animato, un passate dimostra tutta la sua felicità nel trovarsi nuovamente nel bel mezzo dell'attacco di un gruppo di robot giganti quando va a fare la spesa. Caro cosplayer del Baffo Moretti, ha mai considerato l'ipotesi che è forse lei che porta sfiga?
8 - Qualche pagina prima dell'attacco, Wolverine litiga con Ciclope, prendendo la fin troppo signorile decisione di non squartarlo sul posto per andare a farsi i cazzi suoi in un negozio di vestiti (dove alla fine comprerà il solito giubbotto di pelle marrone e svariate camice da boscaiolo di colori assortiti). A quel punto, s'intrattiene in una conversazione con una commessa che fa una osservazione:
Può sembrare una cazzatina, ma quando Hugh Jackman venne scritturato per fare Wolverine nel primo X-Men diretto da Bryan Singer, un sacco di fan si lamentarono perché l'attore Australiano era troppo alto per la parte. Logan è infatti alto 1,65 m circa (nei fumetti mica lo chiamavano tappo per niente).
9 - Dopo che gli X-Men sconfiggono le Sentinelle, vengono raggiunti dal Senatore Kelly (qui chiamato Barone Kelly per via delle regole di Secret Wars, che vi leggete meglio su Wikipedia). Mentre Wolverine sta discutendo con lui, una guardia lo invita ad andare a "Clear Mountain".
Che non è un insulto in codice, ma un omaggio a Chris Claremont, il cui cognome è stato ripreso per dare un nome alla base d'operazione di Cassandra Nova, la villain di questa miniserie. Se infatti provate a pronunciare "Claremont" e subito dopo "Clear Mountain", noterete una certa assonanza.
10 - Con l'arrivo di Robert Kelly, il personaggio s'imbarca uno spiegone che serve al lettore per capire cosa è successo tra la fine di X-Men: The Animated Series e l'inizio di X-Men '92, raccontando di una guerra fratricida tra gli X-Men e la Confraternita dei Mutanti.
La collisione tra i due gruppi è un omaggio alle sequenze della sigla originale, sopratutto agli ultimi frame, dove le due squadre si scontrano nella stessa maniera della vignetta. Qui vi mettiamo la originale sigla strumentale perché evviva l'amarcord parte seconda.
11 - Dopo l'incontro con Kelly, gli X-Men fanno ritorno alla base, incontrando così Bestia e il Professor X che nelle pagine prima non si erano visti, completando così la formazione ufficiale di X-Men '92. Quella scelta per la miniserie è la stessa utilizzata nel cartoon che, a sua volta, venne scelta dopo un record conquistato l'anno prima. Nel 1991, esce una nuova serie dei mutanti Marvel intitolata semplicemente X-Men. Il primo numero, scritto da Chris Claremont e disegnato da Jim Lee, vendette 8 milioni di copie, facendo di X-Men #1 il fumetto più con più copie vendute al mondo durante la sua uscita in edicole e fumetteria. A seguito di quel successo, la serie animata inserì i personaggi che risaltavano di più in X-Men #1 o che comunque erano più appetibili per il pubblico di ogni fascia d'età.
12 - Dopo che gli X-Men raggiungono Clear Mountain fanno la conoscenza di Cassandra Nova, il cui piano malvagio viene intuito da Charles Xavier, il quale provvede a sistemarla. Cassandra, che non è l'ultima delle stronze, avverte l'agguato e si difende di conseguenza, intrattenendo con Xavier una battaglia mentale.
L'armatura indossata da Xavier è la stessa indossata nella serie animata, più precisamente, nel trentanovesimo episodio della serie intitolato The Dark Phoenix Saga: Part 3 - The Dark Phoenix. In quell'episodio, che era la penultima parte dell'adattamento alla celeberrima Saga di Fenice Nera, Charles Xavier cerca di sedare una Jean Grey totalmente posseduta dall'entità cosmica della Fenice. Non potendo competere con lei a livello fisico, Xavier sposta la battaglia sul piano mentale, dove ha la meglio. Qui sotto vi mettiamo il video.
A sua volta, l'armatura è ripresa dai fumetti e compare per la prima volta su X-Men #117 del 1979, numero in cui Xavier combatte contro il Re delle Ombre sempre sul piano mentale.
13 - Durante il combattimento contro Cassandra, si coprono le sue origini, che sono molto diverse da quelle ufficiali. In X-Men '92, Cassandra Nova viene presentata come un clone femminile di Charles Xavier poi posseduto dal Re delle Ombre. Nell'Universo Marvel ufficiale, Cassandra Nova è la sorella gemella del Professor X, la quale però venne concepita senza un corpo; Cassandra ne improvvisò uno copiando il DNA di Xavier. All'interno dell'utero, Cassandra crebbe fino a quando Xavier non avvertì i suoi mostruosi pensieri e la uccise provocando un aborto. Nonostante tutto, riuscì a sopravvivere come una massa caotica di cellule, passando gli anni successivi a ricostruire il suo corpo finché quest'ultimo non diventò abbastanza forte da farla reggere sulle proprio gambe. Una volta costruito un corpo robusto, partì la sua vendetta contro il fratello gemello.
14 - Dopo che Cassandra sconfigge Xavier, inizia un lavaggio del cervello ai danni degli altri X-Men. Il primo è Wolverine, il quale viene messo a confronto con dei suoi nemici personali e altre versioni di sé stesso vestite con altri costumi, citando così fasi editoriali delle vita del personaggio. Partendo dai nemici, quelli che compaiono sono i seguenti:
Da sinistra verso destra, abbiamo: Lady Deathstrike, Cyber, Silver Samurai, Omega Red e Viper. Il fatto che compaiano dei nemici esclusivi per il cast di Wolverine è una citazione al fatto che molti episodi della serie animata erano esclusivamente dedicati a lui e al suo passato. Tra quelli mostrati in questa vignetta, solo Cyber e Viper non compaiono in X-Men: The Animated Series, ma gli autori della serie Chad Bowers e Chris Sims hanno voluto inserirli comunque per dimostrare la conoscenza editoriale che hanno di Wolvie e degli Uomini X.
15 - Conoscenza editoriale che continua citando gli svariati costumi che Wolverine ha indossato in diverse fasi della sua vita.
Si parte con quello indossato ai tempi del Team X, un gruppo della CIA che ha operato negli anni '60 in numerose black ops formato da lui, Sabretooth, Maverick e molti altri. Questo costume compare anche nella serie animata.
Subito dopo abbiamo altri costumi che abbisognano di un close-up, poiché troppo piccoli in questa vignetta. Diciamo subito che la stragrande maggioranza di questi outfit non compaiono nel cartoon, un po' perché la serie puntava ad una verità minima di costumi dei personaggi, e un po' perché alcuni di loro arriveranno anni e anni dopo la conclusione del cartoon.
Partendo da sinistra, abbiamo il leggendario costume marrone e ocra creato da John Byrne, costume che starà così bene al personaggio che indosserà per una intera decade e che cambierà solo perché nella serie animata gli rimetteranno addosso quello giallo e azzurro, conosciuto col nome di "Tigerstripes Costume". Un costume che piacerà così tanto ai lettori da tirarlo fuori ad ogni buona occasione, giusto per avere il piacere di indossarlo di nuovo, come nelle run di Daniel Way e Steve Dillon su Wolverine Origins, per esempio. Comparso per la prima volta su X-Men #139 del 1980, nei fumetti lo cambierà perché c'aveva voglia.
No, sul serio.
Poi abbiamo il costume conosciuto come Wolverine Bestiale (Feral Wolverine), chiamato così perché Logan regredirà allo stadio animale dopo che degli adepti di Apocalisse cercheranno di rifondere sulle sue ossa l'adamantio strappato da Magneto nel crossover Fatal Attractions, fallendo e causando in lui un tracollo pisicologgico. Ulteriore conseguenza sarà il tracollo vitale dei suddetti adepti, perché Wolverine gli ammazzerà tutti. Prima comparsa: Wolverine #100 del 1996.
Poi abbiamo la prima versione del costume giallo, quella con cui Wolverine si presentò al grande pubblico per la prima volta sulle pagine di The Incredbile Hulk #180 del 1974. Come vedete, la maschera è molto diversa dal costume giallo che Logan ha indossato nella serie animata: ha le orecchie più sottili e pure i baffi da pesce gatto.
Poi abbiamo il costume indossato nella miniserie Weapon X; più precisamente, compare su Marvel Comics Present #79 del 1991. Che poi tanto costume non è, perché tutti i cazzabubboli che si portava appresso erano degli innesti che permettevano al Progetto Arma X di controllarlo a distanza (il wi-fi ancora non ci stava). Anche questo costume compare nella serie animata, in uno dei tanti flashback in cui si raccontava il passato da galoppino costretto del governo di Logan.
L'ultimo mostrato della vignetta sono i vestiti casual che indossava Logan nella serie animata quando se ne andava a zonzo per New York in tutta tranquillità, passando da un bar all'altro a sbevazzare. Anche nei fumetti, bene o male, il suo guardaroba è composto dai soliti quattro stracci da montanaro e/o cowboy e/o cosplayer di Clint Eastwood.
Quello più simile che ho trovato alla versione utilizzata nel cartoon è questa qui, raffigurata in una pin-up di John Bolton inserita su Classic X-Men #10 del 1987.
16 - Eh no, non abbiamo ancora finito coi costumi, ce ne sono ancora un frappo d'altri.
Subito dopo, abbiamo un'altra vignetta con altri costumi. E vai con la carrellata.
Il vestito con la giacca, la camicia e la benda da pirata risale ad un periodo in cui Wolverine divenne per la prima volta protagonista di una serie mensile tutta sua, quella subito dopo la storica miniserie di quattro numeri scritta da Chris Claremont e disegnata da Frank Miller. In quelle prime storie, Logan si trovava a Madripoor invischiato in una guerra tra gang. Decide di camuffarsi mettendosi questa benda e facendosi chiamare "Il Guercio" (in originale, Patch). Prima comparsa: Wolverine #4 del 1989. Erroneamente, viene detto che la prima comparsa di questo costume è Wolverine #8 del 1989, ma solo perché c'è la copertina straffiga di John Buscema con Wolverine e Hulk vestiti con lo smoking bianco.
Tanta, troppa fighezza. Ma andiamo avanti.
Il costume da paggetto, invece, è preso dalla miniserie Wolverine: Origin in cui la Paul Jenkins e Andy Kubert raccontano per filo e per segno le origini di Wolverine, rivelando importanti dettagli sul suo passato come il fatto che sia nato negli ultimi anni del 19° secolo. Prima comparsa: Wolverine: Origin #1 del 2001.
Il costume nero e grigio, invece, è quello che utilizzava quando Logan militava in una formazione di X-Force guidata da lui e formata per lo più da gente che non si faceva scrupoli ad uccidere. Venne fondata su ordine di Ciclope dopo gli eventi del crossover Messiah Complex, poiché Ciclocchio voleva un gruppo capace di giocare d'anticipo e che fosse disposto ad eliminare potenziali bersagli degli X-Men prima che questi potessero diventare effettivi. Prima comparsa: X-Force #1 del 2008.
L'ultimo della vignetta è quello di pelle da motociclista/spogliarellista indossato durante tutta la run di Grant Morrison su New X-Men. Il senso di questo cambio molto incentrato sul casual era un po' quello di ricalcare i costumi del primo film degli Uomini X e un po' quello di far levare al gruppo le tutine colorate. Prima comparsa: New X-Men #114 del 2001.
17 - Nell'ultima carrellata di costumi Wolveriani abbiamo i seguenti:
Quello che vedete di spalle con la canotta e i capelli da manubrio tipo Harley Davidson è una probabile citazione allo stile grafico di Sam Keith. O almeno, su questo ammetto di non essere sicuro, ma il modo in cui è disegnato da Scott Koblish mi ricorda molto lui.
Gli ultimi due, e poi coi costumi di Wolverine abbiamo finito (finalmente), sono i seguenti:
A sinistra abbiamo quello esordito nella run di Joss Whedon, debuttato su Astonishing X-Men #1 del 2004, costume che si terrà fino ad anni recenti con delle piccole variazioni estetiche.
Quello a destra, invece, è il costume che Logan fregherà a Fang su X-Men #107 del 1977 durante una delle prima battaglie degli X-Men contro la Guardia Imperiale degli Shi'Ar (se non forse la primissima battaglia contro di loro). Ruberà il costume perché il suo andrà distrutto da un attacco energetico e andare in giro nudo non era proprio cosa. Se lo terrà per un po' di tempo anche quando il gruppo tornerà sulla Terra.
18 - Durante l'attacco dei nemici di Wolverine e delle altre versioni di sé stesso vestiti con i costumi che abbiamo visto, Logan dice una cosa a Cassandra Nova dopo essersi divincolato per sferrarle un attacco, che qui vi riporto direttamente in Italiano: "Per unirmi agli X-Men ho dovuto giurare che avrei usato gli artigli solo per affettare robot o macchine. Ma per te... farò un'eccezione!". Questa è una citazione nonché velata perculata al fatto che Wolverine non attaccava mai direttamente avversari in carne e ossa per evitare spargimenti di sangue che avrebbero disturbato i bambini, per questo Logan usava gli artigli solo contro personaggi, hum, diciamo "inanimati". La cosa verrà mantenuta tale fino all'arrivo della serie Avengers: Earth's Mightiest Heroes, dove nell'episodio intitolato New Avengers, Logan ci andrà giù pesante con dei dinosauri. Quanto pesante?
Molto pesante. In tutti gli adattamenti animati dell'artigliato canadese, questa sarà la prima volta in cui userà gli artigli in maniera così esplicita. Cioè, chiaro, non è esplicitissima, ma è un passo avanti rispetto a prima.
19 - Nonostante ciò, l'attacco di Logan contro Cassandra fallirà e questa lo farò schiantare a terra, facendolo finire in una pozza d'acqua. Quando si rialzerà...
citerà una delle scene più iconiche della storia del personaggio e del gruppo che ha contribuito a renderlo grande:
ovvero la pagina conclusiva di X-Men #132 del 1980, quella in cui Wolverine risorge dalle acque per rifarsi della batosta ricevuta dal Club Infernale.
La vignetta è citata anche nella serie animata, precisamente nell'episodio The Dark Phoenix Saga: Part 2 - The Inner Circle.
20 - Nonostante i suoi sforzi, alla fine Nova riesce a "riprogrammare" Logan, il quale si trasforma in una fighetta bisognosa d'affetto.
E' una citazione ad un altro lavaggio del cervello di Cassandra ai danni di Wolvie, dove nella saga Torn (terzo volume degli X-Men di Whedon) Logan viene trasformato in una sorta di bambina di tredici anni cerebrolesa.
Direi non il suo ricordo più felice.
21 - Dopo aver "riprogrammato" Wolverine, Cassandra Nova passa a Tempesta propinandole lo stesso trucco, mostrando ad Ororo versioni di sé stessa vestite con iconici costumi della sua vita editoriale.
I primi due costumi che vedete partendo da sinistra sono quelli che Ororo Munroe indossava quando era bambina ed era una piccola ladruncola che si aggirava per le strade del Cairo.
Quello subito dopo, invece, era il "costume" che Tempesta indossava quando i suoi poteri cominciarono a manifestarsi e il suo popolo la vedeva come una dea, adorazione che la portò ad usare i suoi poteri per migliorare le condizioni di vita della sua gente.
Quello subito dopo ancora è il primissimo costume del personaggio, donatole da Charles Xavier quando Ororo accettò di unirsi agli X-Men. Sia il "costume" da "divinità", sia questo qui nero che vedete, compaiono sulle pagine di Giant-Size X-Men #1 del 1975.
Quello dopo, invece, è il costume che fece innamorare generazioni di lettori del personaggio di Tempesta, che se già non lo amavano prima, qui c'è proprio il colpo di fulmine. Sulle pagine di Uncanny X-Men #173 del 1983, Ororo opta per un look molto più spigliato, facendosi i capelli da moicano e optato per un vestiario da rocker. L'outfit è conosciuto coi nomi di Mohawk Storm o Punk Storm. Il costume da monaca, invece, è roba inventata per la mini e inedita su altri fumetti degli X-Men.
22 - Sempre durante i tentativi di Cassandra di piegare Tempesta, viene citato il suo legame con il Re delle Ombre. Nei fumetti, le origini di Ororo sono legate a doppio filo con quelle del Re delle Ombre.
Il Re delle Ombre è un'entità composta da pura energia psichica che si manifesta sul piano astrale ed ha bisogno di un corpo ospite da occupare per manifestarsi sul piano fisico. Quando operava in Egitto, nella città del Cairo, viveva sotto le sembianze del signore del crimine Amahl Farouk, capo di una banda di ladri, fra i quali una piccola Tempesta. In uno dei tanti mercati della città incontrò il telepate Charles Xavier, e come risultato dello scontro fra i due, il corpo di Farouk venne distrutto.
Scena tratta da X-Men #117 del 1979
23 - Tra un lavaggio del cervello e l'altro, gli autori mostrano una trama secondaria che vede Jubilee nel cerca di scoprire cosa ci sia di losco in Clear Mountain. Nel farlo, si imbatte in soggetti che la Nova non è riuscita a manipolare, tra cui Calibano, Maggott, Feral, Artie, Pulce, Sauron, Masque
e Chamber.
Di questi personaggi citati, gli unici che hanno qualche voce in capitolo sono Sauron e Calibano; il primo sarà antagonista di una storia in due parti prima dell'adattamento de La Saga di Fenice Nera, mentre il secondo comparirà come adepto di Apocalisse in uno degli ultimi episodi della serie. Feral invece farà un cameo miserissimo. Gli altri invece, sopratutto Maggott e Chamber, furono inseriti da Chad Bowers e Chris Sims come riferimento agli anni '90 in sé, dato che per gli X-Men e personaggi annessi furono una decade molto fortunata (ma anche costellata di un sacco di mutanti di merda, come ad esempio X-Treme). Chamber in particolare è li come "testimonial" della apprezzatissima Generation X.
24 - Dopo Tempesta, Cassandra cerca di fare il lavaggio del cervello pure a Gambit e Rogue. Qui, la bella del sud parla un poco del suo passato, citando in particolare l'episodio che la portò a scontrarsi con Carol Danvers: ex-Mrs Marvel, ora Capitan Marvel.
Anche nella serie animata è citato questo scontro, più precisamente nell'episodio A Rogue's Tale. C'è solo una piccola discrepanza tra il resoconto e la versione del cartoon. Nel riassunto di Rogue in X-Men '92, nella formazione della Confraternita dei Mutanti a cui si unisce c'è anche Magneto, mentre nei fumetti (e anche nella serie animata) la versione della Confraternita a cui si unisce è quella guidata da Mystica dove non c'è il Signore del Magnetismo.
25 - Quando Gambit e Rogue si stanno per baciare, i due vengono interrotti da Cassandra Nova, la quale si palesa con delle versioni superdeformed di altri membri degli X-Men, che sono: Longshot, Colosso, Havok, Nightcrawler e Dazzler.
Tutti questi cinque personaggi compaiono nella serie, ma solo nel semplice ruolo di guest-stars, dividendo la scena con la formazione principale e senza mai unirsi alla squadra ufficiale. Tra questi cinque personaggi mostrati, solo Havok ha un ruolo abbastanza pezzente nell'economia di X-Men: The Animated Series. Viene ricordato per un inglorioso cameo nelle'episodio Cold Comfort come membro di X-Factor e nuova fiamma di Lorna Dane/Polaris, dove si scontra con il fratello Ciclope; li la loro parentela è silenziosamente citata dal fatto che i poteri dell'uno e dell'altro si annullano quando questi cercano di colpirsi coi rispettivi raggi. Ma al di là di questo, anche se non credo sia una citazione diretta, la stazza dei cinque personaggi e il fatto che abbiano quattro dita (Nightcrawler escluso, che ne ha tre; e Longshot pure, che ne ha quattro di suo) mi ricordano un sacco gli X-Babies.
Su Uncanny X-Men Annual # 10 del 1987, Mojo cattura gli X-Men sperimentando su di loro nuove caratterizzazioni riportandoli, in uno dei tanti test, alle sembianze di bambini; questo è ciò che probabilmente ha ispirato la creazione degli X-Babies, che debuttarono ufficialmente su Uncanny X-Men Annual # 12 del 1988. A quel tempo, si pensava che gli X-Men fossero morti nella saga Fall Of The Mutants (cosa effettivamente vera, dato che poi furono resuscitati in un secondo momento da Roma). Mojo, che sentiva la mancanza dei suoi più grandi generatori di ratings, aveva incaricato al suo personale di ricreare la propria versione di X-Men. Dopo molti tentativi falliti, uscirono fuori gli X-Babies, che ben presto si ribellano contro Mojo.
26 - Una volta concluso con la coppietta Rogue/Gambit, si passa a Bestia.
Che lo tratta... hum, beh, da bestia. Anche questa è una citazione alla saga Torn (terzo volume degli X-Men di Whedon) dove Hank McCoy viene trasformato in una bestia furente senza cervello e dominata solo da istinti omicidi.
Tutto per la gioia di Wolverine. Oh, quanto gli innesti di Arma X devono funzionare, non ci sono mai.
27 - Qualche pagina dopo, un comatoso Xavier viene raggiunto e soccorso dal gruppo X-Force, che qui compare in una versione inedita e formata da altri membri presi
Nei fumetti, X-Force nasce dalle ceneri dei Nuovi Mutanti, comparendo per la prima volta su New Mutants #100 del 1991 e ottenendo (visto il grande successo del gruppo) una serie interamente dedicata alla squadra. Della formazione che vedere qui sopra in questa vignetta, solo Cable e Domino fanno parte della formazione originale. Tutti gli altri (che sono Arcangelo, Psylocke, Deadpool e Alfiere) sono invece reclute piuttosto recenti nella grande famiglia di assassini assortiti che è X-Force. Gli autori hanno spiegato che la formazione è stata scelta seguendo la base del compromesso, ovvero cercando di ponderare tra membri classici e quelli più moderni. Tra le altre cose, X-Force non compare mai in X-Men: The Animated Series, né viene mai citata.
28 - Arrivati sul posto, la squadra paramilitare di Cable soccorre Xavier. Qui, Psylocke si propone di aiutarlo tramite incursione mentale della sua psiche distrutta.
Un preoccupato Arcangelo però si oppone venendo acidamente liquidato dalla X-Woman con un "Si, si, Warren, ti piaccio. L'ho capito". Roba che manco le stronzette del liceo, oh. Fortunatamente Psylocke non è così mignotta in tutti gli universi narrativi. In quello principale, per esempio, la si prende più facilmente.
Scena tratta da Uncanny X-Men #319 del 1994
Questo siparietto teen-drama è una citazione alla lunga e (diciamolo) disfunzionale relazione tra Warren Worthington III ed Betsy Braddock nei fumetti, relazione che ha finito per definire e caratterizzare entrambi i personaggi; relazione che nella serie animata è stata semplicemente accennata come strizzata d'occhio. Domanda: quanto disfunzionale era la relazione tra Warren e Besty nei fumetti?
Scena tratta da Uncanny X-Force #18 del 2012
Il giusto. Lei ha solo ucciso lui. Nella norma, no?
29 - Dopo i lavaggi del cervello di Wolverine, Tempesta, Gambit, Rogue e Besta è il turno di Jean Grey e Ciclope, i quali grazie al loro legame psichico riescono a respingerne l'attacco. Qui vengono citati due importanti eventi della storia della coppia, ovvero lo scontro tra gli X-Men e la Guardia Imperiale nella Saga di Fenice Nera e alcune sevizie operate da Sinistro verso Jean e Scott, il quale vedeva nei due il corredo genetico definitivo per creare il mutante perfetto. Più che per questi eventi, prendiamo in esame questa particolare vignetta, dato che cita qualcosa che la serie animata non ha mai fatto menzione.
Questa scena cita il legame che unisce Cable e Ciclope, cosa di cui non s'è mai parlato nella serie. Cita pure il legame che Cable ha con Stryfe, il tizio con l'armatura puntellosa qui rappresentato con tanto di capezzoli alla Batman & Robin di Joel Schumacher. Ma andiamo con ordine.
Alla nascita Nathan Summers, Cable è figlio di Scott Summers e di Madelyne Pryor (clone di Jean Grey), creata da Sinistro per unire il genoma dei Summers a quello dei Grey, entrambi da lui reputati come la massima espressione dell'evoluzione mutante. All'ombra della felicità dei neo genitori, Sinistro orchestrò la nascita del piccolo in modo da utilizzarlo come arma contro il suo odiato padrone, Apocalisse. Scoperti i propositi di Sinistro, il piccolo venne infettato da un virus tecno-organico che avrebbe dovuto ucciderlo lentamente, ma dopo la sconfitta di Apocalisse, Sorella Askani, una donna proveniente dal futuro, apparve a Ciclope e dichiarò che il solo modo di salvare il bambino era quello di portarlo con sé in modo da poter fermare l'avanzata del virus.
Scena tratta da X-Factor #68 del 1991
Nel futuro, Madre Askani, versione alternativa di Rachel Summers, clonò Nathan in modo da prevenire la sua morte per mano del virus e preservarne il DNA. In seguito, Apocalisse attaccò il tempio in cui i bambini erano alloggiati e rapì il clone credendo si trattasse del vero Nathan, che crebbe con il nome di Stryfe. Tutto ciò nella serie non è detto, anche se Cable compare in numerosi episodi e Stryfe fa un cameo.
30 - Nella pagina dopo, Cassandra Nova sfida Jean Grey a liberare il potere di Fenice. Succede, ma con risultati molto diversi, manifestando la Fenice Bianca.
Con il termine Fenice Bianca (chiamata anche Feniche Bianca della Corona) s'intende quel momento dove Jean Grey e la Fenice sono in perfetta sintonia e dove nessuna cerca di reprimere l'altra. Nella serie questa visione della Fenice non viene menzionata.
31 - Durante lo scontro, Jean viene aiutata da Psylocke, la quale mostra un leggero interesse per Ciclope, come si può vedere dal cuoricioso baloon di saluto.
E' una citazione ad un intrallazzo che Scott e Betsy hanno avuto nei primi anni '90, dove la ninja mutante ha cominciato a provare dei sentimenti per lui. Scott invece, da uomo ligio al matrimonio, non s'è nemmeno degnato di guardarla. Una tresca che non ha portato da nessuna parte, insomma.
Scena tratta da X-Men #20 del 1993
Visto? Non è successo nulla. Tutto è bene quel che finisce bene. L'amore (degli altri) trionfa.
32 - Una volta finito il tour del lavaggio del cervello, Psylocke ristabilisce la mente di Xavier, il quale viene condotto dalla ninja mutante da Robert Kelly per parlargli delle non troppo amichevoli intenzioni di Cassandra Nova. La conversazione ha luogo in un museo dedicato agli X-Men, in particolare, in una stanza tutta su Magneto, dove ci troviamo due bei easter eggs.
La statua del Magneto in manette è estrapolata dalla copertina di Uncanny X-Men #200 del 1985.
In quel numero, Erik Lehnsherr (si, mi piace anche chiamarlo così) si consegna alle autorità per essere messo sotto processo, dimostrando il suo cambiamento, il primo dei suoi innumerevoli turn-face. Le Nazioni Unite commentano dicendo: "Si si, tutto quello che vuoi, basta che ti togli quella tuta da bondage con la mantellina, che porco Galactus è inguardabile".
L'automobile invece è una citazione ad un giocattolo realmente costruito dalla Toy Biz per cavalcare l'onda del successo della serie animata. Come per X-Men: The Animated Series, anche i giocattoli degli Uomini X andavano a ruba. Da questo piccolo easter egg si può capire come dietro la creazione di questa miniserie non ci sia solo una cultura di fondo sul mondo degli X-Men, ma anche proprio una passione di chi a quell'epoca stava ne vivendo il fenomeno.
33 - Quando Tempesta si libera dal controllo di Cassandra Nova, compare con un costume nero.
Può sembrare una cosuccia da niente, ma anche nei fumetti Tempesta ha avuto un costume molto simile.
Per un lungo periodo di tempo, Ororo perse i suoi poteri e si trovò a guidare gli X-Men privata delle sue abilità elementali. Quando riuscì a recuperarli, celebrò l'evento
34 - Quando il piano di riprogrammare gli X-Men mentalmente fallisce, Cassandra Nova passa alle maniere forti, scatenando contro il gruppo una Sentinella gigantesca e rattoppata alla bene e meglio.
Anche qui, ci troviamo davanti a due citazioni.
La costruzione in generale ricorda un po' tra Tri-Sentinella, villain ricordato principalmente per aver combattuto l'Uomo Ragno in Act Of Vengeance, uno dei tanti crossover inutili della Marvel.
Ma un pò ricorda anche la Sentinella utilizzata da Cassandra Nova per distruggere Genosha e tutta la sua popolazione nella saga E For Extinction. Tra le altre cose, il piano stesso di utilizzare una Sentinella rattoppata con pezzi di altre Sentinelle contro gli X-Men è la seconda parte della citazione.
35 - Per dare manforte al gruppo, ad un certo punto Psylocke libera quei cani argentati che sembrano riciclati dai pezzi rotti della tavola di Silver Surfer (che tra l'altro compaio pure dall'inizio della storia).
Quelli sono i Warwolves, esseri dalle sembianze lupine che Robert Kelly in questa storia usa come cani slitta per spostarsi. Nella linea temporale ufficiale, i Warwolves sono usati da Mojo per andare a scovare le persone che vuole rapire e utilizzare nei suoi folli "programmi televisivi". Che per quanto sciroccati, sono comunque meglio del palinsesto della Fox e di Gotham e Lucifer messi assieme.
36 - Quando Cassandra sprigiona tutto il potere del Re delle Ombre contro gli X-Men, questo viene contrastato dal potere della Fenice scatenato da Jean. Questo ovviamente provoca grandi disastri all'ambienta circondante, finendo per distruggere un muro nelle vicinanze che raffigura un particolare murales.
E' una citazione ad X-Men #1 del 1991, numero di cui si è parlato righe sopra e che vendette 8 milioni di copie. Per celebrare l'enorme vendita, il numero venne pubblicato con altre quattro cover alternative, che se tutte acquistate ed unite davano vita a questo poster:
37 - Per aiutare Jean, Xavier torna sulla scena per il secondo round. Questa volta l'armatura da conquistadores farlocco non basta più e il Professor X passa agli armamentari pesanti.
L'armatura che indossa è quella di Onslaught.
Scena tratta da X-Men #53 del 1996
Onslaught è l'alter ego malvagio di Charles Xavier che, sopraffatto dal suo lato oscuro e dall'influenza della sua nemesi Magneto (che aveva "spento" telepaticamente poco tempo prima in Fatal Attractions), impazzisce e libera un essere che riassumw la cattiveria del Signore del Magnetismo e del Professor X. Questo personaggio sarà al centro di un altro maxi-crossoverone Marvel che coinvolgerà più testate. Io l'unica cosa per cui sono contento della sua esistenza, è perché venne poi inserito come boss finale in Marvel VS Capcom. Era bello da pestare.
38 - Durante il distruggimento della Mega-Sentinella, Wolverine salva Deadpool.
Come potete leggere, sembra che tra i due personaggi ci sia una sorta di passato condiviso. C'è ovviamente nei fumetti, ma nella serie animata no, ma i due autori hanno voluto citare il fatto che nei comics tra Logan e Wade Wilson c'è un botto di storia condivisa. Deadpool, tra le altre cose, fa semplicemente un cameo nella serie senza partecipare mai attivamente nel cartoon.
39 - Come tentativo disperato di distruggere il robottone fatto con le pezze di altri robot distrutti, Gambit afferra una moto trovata tra i resti del museo e la scaglia contro di esso.
Come per Magneto, la moto che vedete non compare in nessun fumetto o serie animata, ma è la citazione di uno dei giocattoli editi da Toy Biz sempre per cavalcare l'onda di X-Men: The Animated Series.
Ed eccolo qui, il Wolver-Garelli, la comodità fatta a moto. Chissà in curva che problemi girare con quegli artigli da strapazzo.
40 - Il colpo di grazie alla Sentinella-Barbona lo dà Jubilee, che sviene e si riprende quando tutto è finito. Viene accolta da Rogue, la quale fa presente di aver accolto dei nuovi giovani membri nel team.
Sono Husk, Skin, Monet St. Croix e il già visto Chamber, alcuni membri della prima formazione di Generation X protagonisti dell'omonima serie, testata molto apprezzata dai lettori mutanti degli anni '90.
41 - Una volta sconfitto lo sconfiggibile, ogni personaggio riprende con la sua vita. Scott Summers decide di accontentare un sacco di X-Fans prendendo una più che doverosa decisione:
Andarsene. La vignetta in fondo a destra che vedete è una citazione al X-Men #138 del 1980.
Il numero figurava il primo abbandono di Ciclope nei fumetti, quando Summers decise di abbandonare il gruppo perché depresso dalla morte di Jean Grey dopo la Saga di Fenice Nera. Il ruolo del capo degli Uomini X verrà raccolto da Tempesta, la quale si rimboccherà i pantacollant per riempire il vuoto di comando lasciato da Scottex Summers. Nella serie animata, tra le altre cose, non ci sarà mai lo storico cambio di leadership da Ciclope a Tempesta e il capo del gruppo sarà sempre Ciclocchio.
42 - La storia poi si conclude con alcuni cambi di formazione e due epiloghi. Jean Grey e Ciclope lasciano la formazione per un viaggetto chissà dove e Alfiere passa da X-Force agli X-Men; Shatterstar e Feral, boh, compaiono nelle pagine finale ma non s'è ben capito che faranno, forse si uniranno a X-Force, ma fottesega. In ogni caso, in uno dei due epiloghi, Cassandra Nova va a prendere un caffè in un bar, assistendo ad uno strano fenomeno.
Un tizio di nome Joseph manifesta dei poteri magneti.
Comparso per la prima volta su Uncanny X-Men #327 del 1995, Joseph avrebbe dovuto trattarsi di Magneto dopo una perdita di memoria. Dopo aver mantenuto per un certo periodo il mistero sulla sua identità, fu invece rivelato che Joseph era in realtà un clone del Signore del Magnetismo, creato da una ex seguace e ex fiamma di Magneto, Astra. Per un certo periodo di tempo si unì anche agli X-Men... Ma solo perché si era innamorato di Rogue (hai capito). Chad Bowers e Chris Sims, gli autori, in diverse interviste hanno sempre dichiarato di non voler utilizzare villain ricorrenti degli X-Men, sopratutto quelli enormemente usati nella serie. Però, consci anche della certa importanza di alcuni, hanno fatto in modo di tenersi Magneto senza però usarlo direttamente con questo cambio di identità che cita uno dei periodi più controversi e discussi del personaggio.
E questi erano tutti, ma proprio tutti, gli easter eggs, i riferimenti e le citazioni presenti nella miniserie X-Men '92. Piccoli accorgimenti che hanno reso speciale una storia per tutti coloro che si sono avvicinati al gruppo mutante negli anni '90 e grazie alla serie animata X-Men: The Animated Series. Voi cosa ne pensate invece? Quali easter eggs avete apprezzato di più? Fatecelo sapercelo nei commenti!
- Symo
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