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lunedì 11 aprile 2016

Batman V Superman: Dawn Of Justice (la recensione)

Ovviamente, non potevamo farci scappare le visione primo e ufficiale film del nuovo DC Extended Universe: Batman V Superman: Dawn Of Justice. Questa è la mia recensione, quindi, bando alle ciance e cominciamo subito a parlarne.


Sin dalla sua prima apparizione a Metropolis, quando salva la Terra dalla minaccia di Zodd  causa molte vittime innocenti, Superman rappresenta un quesito per l'uomo: angelo custode o essere onnipotente impossibile da controllare? Per Batman/Bruce Wayne la presenza dell'Uomo d'Acciaio costituisce un'anomalia e una causa di disgrazie dirette e indirette per l'umanità, qualcosa che deve essere fermato con ogni mezzo.

E questa era la trama, messa sempre prima di ogni commento. Prima di cominciare con la recensione, facciamo un piccolo chiarimento. E' indubbio che questo film nasce perché la DC si sta sentendo surclassata e massa da parte (in ambito cinematografico e fumettistico) dalla Marvel. Potete chiamarmi Marvel Fanboy o Marvel Zombie quanto volete, potete dire che sono di parte o eccessivamente ben disposto a elogiare i pregi della Marvel, ma negare l'evidenza non renderà meno vero il fatto che la DC Comics non è sul pezzo da diverso tempo: dal 2012, per l'esattezza, con i Nuovi 52. Questo dovete ammetterlo, del resto, io gli errori della Marvel gli ho sempre ammessi e riconosciuti e, per par condicio ne evidenzio uno adesso (altrimenti i fan DC si offendono): adattare le origini di Quicksilver e Scarlet nel fumetto a quelle del cinema, così come ha adattato altri personaggi del fumetto ad altri del cinema (Quake, altro esempio). Quindi è indubbio che Batman V Superman nasce come film contadino, cioè un film incaricato di seminare i semi per il nascente DC Extended Universe.

La fretta e la voglia di non arrivare ultimi ha dato più che altro vita ad un film con la voglia di non essere raccontato perché si ha voglia di fare, ma perché si ha voglia di competere. Non sempre questo è un buon trampolino di lancio per creare qualcosa di concreto e consistente. E' stato davvero così? Scopriamolo nelle prossime righe. Siccome, tutt'ora, trovo ancora delle difficoltà a parlare in maniera discorsiva di questo film aggiriamo il problema con questa modalità di recensione: dividiamo in due parti il discorso e parliamo (con l'aiuto di un elenco puntato) dei Pro e dei Contro di Batman V Superman: Dawn Of JusticeAVVERTENZE: La seguente è una recensione che contiene spoiler (quei pochi che il trailer già non vi ha mostrato) quindi, se non avete visto il film, abbandonate ora la pagina. 


Pro:
- Frank Miller's Batafflek: Potrebbe sembrare un luogo comunque, ma a volte, i luoghi comuni sono così conosciuti tra le persone perché alcuni di loro sono veritieri e meritano la fama positiva che gli circonda. L'interpretazione di Ben Affleck come Batman è una di quelle, e non perché lo dicono tutti, ma perché è davvero così. L'ex-Devil riesce a smontare tutte le critiche iniziali mostrando una immedesimazione incredibilmente profonda e sentita di una delle versioni più amate del Cavaliere Oscuro, quella del Batman vecchio e stanco protagonista della leggendaria Grapich Novel di Frank Miller intitolata Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro. A mio parere, è ingiusto dire che superi addirittura quella di Christian Bale, però è giusto dire che la eguaglia. Entrambi i Batman avevano due obiettivi diversi da soddisfare e, nei loro intenti, sono riusciti più che magistralmente. Il Batman di Bale voleva incorporare più versioni fumettistiche che meglio si adattassero alla voglia di Christopher Nolan di renderlo estremante realistico nella sua trasposizione cinematografica; mentre quello di Affleck doveva essere un tributo infinito a Frank Miller e al suo Batman stanco, disilluso, vecchio, amaro e fondamentalmente scoppiato. Il Bale's Batman doveva mostrarsi come un simbolo incorruttibile ma umano; L'Affleck's Batman come l'eroe che fa quello che fa per inezia. Entrambi riescono nei loro intenti con grande maestria e non si può essere che soddisfatti e contenti per entrambi. Per questo, voglio precisare e sottolineare che Ben Affleck non è Batman, ma è un Batman: ma quel Batman lo fa tanto divinamente che se ne vuole ancora. Oh, per quel discorso che tutti lo prendevano per il culo all'inizio? Ragazzi, mea culpa, ma certi meme erano semplicemente irresistibili.

-Wonder Woman: Che è stata una vera sorpresa. Per me Gal Gadot è sempre stata una cagna che manco Corinna Negri (chi ha visto Boris capirà) e, in più, non sono mai stato un grande fan della Amazzone DC: troppo zitella acida per i miei gusti, fissata con tematiche che hanno finito per scadere presto in retorica o in discorsi eterei e ridondanti. Però, in questo film (forse valorizzata dalla sua presenza sfuggevole) la Gadot da una grande interpretazione di Diana Prince, concentrando in pochi minuti tutti gli aspetti positivi del personaggio, più quello che preferisco: la formidabile guerriere indomita. Bellissima la sequenza in cui, durante la maxi-lotta contro Doomsday, viene sbattuta per terra e, prima di rialzarsi, sorride soddisfatta (forse perché ha trovato, dopo tanto tempo, un avversario degno delle sua affinatissime abilità). Sensuale ma non volgare. Combattiva ma non quel tanto da diventare un maschiaccio. E' la Wonder Woman classica di George Pérez unita alla modernità di Greg Rucka. Il risultato è stato tanto strabiliante da farla piacere anche a chi, come me, non impazzisce per il personaggio. La sua presenza è decisamente superflua, però almeno risolleva il morale da alcune cose che poi vedremo dopo.

- Alfred: Non in tutte le recensioni online lo si dice, forse perché è un personaggio incredibilmente marginale, però l'Alfred di Jeremy Irons (in parte preso da quello di Frank Miller e in parte da Batman: Terra Uno di Geoff Johns e Gary Frank) è assolutamente fantastico. E' un Alfred che si è adattato al cambiamento di Bruce Wayne e non è più servile e buonista come l'immagine che siamo abituati ad avere di lui, ma è bensì cinico, schietto e incredibilmente stanco del suo operato e del suo principale (che se potrebbe ammazzerebbe nel sonno). Come fai a non amare una figura che non ha paura di criticare uno come Batman, sottolineando magari anche i suoi comportamenti sconsiderati?

- Il costume di Robin: Chi ha letto il fumetto sa, e chi non ha letto, si vada a leggere su Wikipedia la storia di Jason Todd. Ma conoscenze fumettistiche a parte, la citazione al Robin morto e il suo costume deturpato messo in bella mostra mi hanno messo addosso enorme curiosità. Non vedo l'ora di vedere come se la sono giocata in questo universo. Ci voleva qualcuno che ci tasse questo tassello oscuro di Batman.

- Le scene d'azione: Che qui si commentano da sole. Da valorizzare sopratutto la sfida tra Batman e Superman e l'assalto di Batman ai criminali dentro il capannone. Libidine.


Contro:
- Il Trailer e, in generale, la campagna pubblicitaria tutta: Ora, Internet è parte di noi, come lo sono cose come un cuore o due polmoni: senza non ci puoi vivere adesso. Magari prima era possibile, ma Internet è stata una di quelle invenzioni che hanno completamente rivoluzionato la società tanto da renderlo indispensabile in ogni settore, vita quotidiana compresa. Prima o poi, un trailer del genere, anche per curiosità, si sarebbe visto...rovinando la visione, poiché il trailer racconta il 90% del film: in ordine cronologico. Il trailer è l'anti-hype, oltre che anti-tutto, lasciando allo spettatore ben poche sorprese che (come vedremo nei punti dopo) arrivano con zero pathos ed empatia. Uno al cinema ci dovrebbe andare con la voglia di essere sorpreso e con curiosità, oltre che speranza di essere piacevolmente smentito in caso di gradimento negativo dopo la visione del trailer. Se ci vai con l'amarezza addosso recitando il rosario e pregando le divinità che non faccia troppa pena, vuol dire che qualcosa non è andato bene. In questo caso, più di qualcosa.

- Superman: Forse la cosa peggiore di tutto il film. Capisco la voglia di vedere Supes in una maniera diversa, ma qui è visto principalmente come un Dio distaccato dalla sua umanità: cambio di caratterizzazione che finisce per cambiare tutto il personaggio. Superman è un personaggio solare e che crede nei buoni sentimenti, oltre che un ragazzo di campagna che si trova ad essere il simbolo ispiratore di diverse generazioni di eroi e dell'umanità intera. Sente il peso delle cose e della responsabilità, ma qui la pesantezza ha un contesto diverso. Qui si vive nel disagio e nell'eterno essere "emo from outer space". Henry Cavill non è un pessimo attore, è bravissimo, ma la parte è scritta col culo: così col culo, che Cavill finisce per essere più Superman quando è Clark Kent. Citando le parole del grande Peter David a tal proposito, che riporto pari pari perché mi trovo concorde al 100.000%: "Quando è Superman non sorride mai, non fa una battuta, non fa una piega sul suo viso. Anche quando un edificio esplode uccidendo tutti intorno tranne lui, resta lì fermo a guardare in maniera depressa. Non prova nemmeno a cercare se qualcuno è sopravvissuto, non fa niente. Se ne sta lì fermo in piedi come un Dio a vedere quanto siano stupidi i mortali. Non mi è importato nulla quando Superman è morto perché talmente privo di umanità che il suo destino non ha avuto alcuno impatto personalmente. Perché nel mondo reale, non ci importa degli Dei. Nell'Universo Marvel, Thor non è un Dio. Lo sappiamo perché Odino ha detto 'non siamo Dei' in uno dei film, e per questo ci importa di lui. Ci importa di Gesù perché era umano. Ci importa di Hercules perché è per metà umano. Ma il Superman di Cavill è trattato e si comporta come un Dio, aiutando dove e quando meglio crede, ma restando al di fuori dell'umanità, come se la vita fosse una festa a cui non è stato invitato. Non ci capisce, non sa quale sia il suo posto in questo mondo. Come dovrebbe importarmi di qualcuno cosi distaccato dalla razza che lo ha cresciuto?". Amen, Peter David. Amen.

- La morte di Superman: Sarò onesto, non me l'aspettavo, ma perché pensavo che la produzione non fosse così scema da farlo già crepare dopo due film. E invece è stata così scema. Complimenti. Ma a parte questo, la morte dell'Uomo D'Abbacchio (anche se per qualcuno è stata prevedibile) arriva allo spettatore con zero drammaticità, zero empatia e zero pathos. Dovrebbe essere un momento di grande shock e tristezza per il sacrificio ultimo dell'eroe più rappresentativo della DC... E invece è un momento che lascia totalmente indifferenti. Quasi si prega perché la scena fosse brutta e girata con gli stessi eccelsi mezzi dei film di DeSica e Boldi, così almeno avrebbe scatenato qualche reazione. Qui invece non c'è emozione alcuna. Nessuno. Un elogia silenzio ed asettico alla apatia. Il cuore dello spettatore qui dovrebbe rompersi dalla tristezza e ringraziare Superman in lacrime per il suo sacrificio. Le lacrime ci sono, ma per motivi molto diversi: prega affinché il film finisca.

- Doomsday: Differenza di origini a parte (dove ci frega poco della loro diversità in quanto Doomsday è un ignobile rigurgito degli anni '90) il problema di questo iconico villain per il mythos di Superman è il fatto che sia nella pellicola perché qualcuno ha voluto mettercelo a forza. Il personaggio non funziona perché è in questa trama forzatamente e inserito negli ultimi minuti del lungometraggio tanto per dare un motivo alla Trinità DC di unirsi contro un nemico comune.

- Lex Luthor: Grande attorone Jesse Eisenberg, ma pessimo, terribile e inguardabile Lex Luthor. Un Luthor completamente fuori personaggio e lontano da ogni tipo di interpretazione. Ripeto che non è colpa dell'attore, che si è adattato in grande maniera alla parte che gli è stata scritta: il problema è proprio della caratterizzazione del personaggio, che non centra proprio un cazzo con quanto detto in 75 anni di storie di Superman. Luthor dovrebbe essere un personaggio pacato, autorevole, machiavellico e sicuro di sé. Queste caratteristiche sembrano esserci nei primi minuti della pellicola, ma poi vengono sostituiti da una eccessiva eccentricità pagliaccesca (che tanto ricorda l'Enigmista di Jim Carrey) e da una vena psicotica fin troppo accentuata e sul fissato religioso andante. L'unica cosa in cui riesce bene è soddisfare indirettamente i lettori degli X-Men, visto che per caratterizzazione e costumi, ricorda più Arcade che Lex Luthor.

- Lois Lane: L'inutilità fatta a personaggio femminile. Inserito a forza nella pellicola perché love interest di Superman/Clark Kent. Un personaggio così inutile, che per darle una qualche utilità, le si è fatto buttare questo arpione gigante alla kryptonite (che sembra un Polaretto attaccato ad un bastone da passeggio) così da affibbiarle il compito di riprenderlo. Che monnezza.

- (Fin troppi) Riferimenti Cristologici: Cito soltanto la scena che si può vedere anche nel trailer: Superman che si erge a mezz'aria davanti ad una famiglia mentre questa sta sul tetto. Se osservate bene, la signora che allunga la mano verso Superman è vestita con gli stessi indumenti con gli stessi colori del personaggio alla destra di Gesù del ritratto de L'Ultima Cena. E non finisce qui, ce ne sono ancora un sacco. Insomma, ok il richiamo alle simbologie, ma sembrava di stare alla messa cantate e recitata di Natale. Eccheccazzo.

- Geografia DC Comics: Probabile che, leggendo queste righe, qualcuno mi etichetterà come un nerd precisino. In verità, sono solo delle osservazioni maturate da delle premesse che la pellicola fa ma poi non mantiene. Nel film, Zack Snyder vuole dare un senso abbastanza approfondito della geografia DC Comics, il problema è che vuole l'approfondimento in poche righe. Ma! Per definizione, un approfondimento non si può fare in poche righe e ha bisogno del suo tempo per essere composto. Cerca, insomma, la botte piene a e la moglie ubriaca, non trovandola. Vuole descriverci com'è sto Mondo DC al cinema, finendo per farlo egregiamente male, sottolineando magari qualche differenza: differenza che, alla fine, non c'è. Tra Metropolis e Gotham ci saranno 500 metri di distanza e le ambientazioni delle due città sono speculari e, quando ci sono gli stacchi  o degli spostamenti, non si capisce dove il regista ci vuole portare. La scenografia è identica e tutto sembra ambientato in un luogo circoscritto tipo videogame dove, oltre la barriera imposta dai programmatori, non puoi andare. Superman è Metropolis e viceversa, come Batman è Gotham City e viceversa. Le due città caratterizzano ed influenzano i loro paladini, rendendoli parte integrante delle loro caratteristiche: lasciarle al caso o rappresentarle con superficialità son cose che non sono cose. Qui non c'è differenza tra le due location e si capisce che siamo in una città piuttosto che l'altra quando le inquadrature ci mostrano il Bat-Segnale e il Daily Planet.

- Flash, Aquaman e Cyborg: Probabilmente, la cosa di cui si parla meno, forse per vergogna. Le scene di presentazione degli altri tre futuri membri della Justice League sono la prova più lampante del difetto principale (o comunque, uno dei più evidenti) di tutto Batman V Superman: eccessiva carne al fuoco poi non contestualizzata. Ok l'idea della citazione minimale, ma un conto è avere l'idea, tutt'altro paio di maniche è poi come viene realizzata: e il come usato è davvero imbarazzante. Luthor non altri che l’agente di marketing, nonché manager, della Justice League, poiché fornisce a tutti un nome, uno stemma, una colorazione e un design: casualmente, gli stessi che adotteranno quando diventeranno ormai eroi esperti. Questo perché quei video di presentazione non sono che dei microscopici trailer ai futuri film solisti sui tre personaggio. Che poi, per carità, magari saranno anche ben fatti ma il punto non è quello: è che la presentazione non è che pubblicità occulta all'interno del film. Un ignobile carosello fumettistico.

- Ma tutta sta gente da dove arriva?: Superman a parte, il quale ha alle spalle Man Of Steel, molti altri personaggi spuntano fuori dal nulla. Un esempio? Prendiamo Batman, vigilante attivo da 20 anni di cui Clark Kent non ha mai sentito parlare neanche una volta per sbaglio. il Pipistrello è in attività da vent’anni, e questo ci risparmia i flashback con gli allenamenti e gli scontri con la polizia. Per Clark Kent l’esistenza di Batman è tanto una novità che decide dal nulla di indagare su di lui come se fosse comparso per la prima volta. Ma a Smallville i giornali arrivano? C'è una connessione ad Internet comunale? All'acciaio ci sono arrivati o stiamo ancora al legno e alla creta?


Quando si esce dal cinema chiedendosi: "Ma perché Captain America: Civil War è ancora così lontano?", "Ma perché la seconda stagione di Marvel's Daredevil è già finita?", "Ma perché non potevo masturbarmi questa sera?", "Ma perché ho così poco rispetto dei soldi che guadagno con fatica?" vuol dire che Batman V Superman: Dawn Of Justice è venuto terribilmente male. C'è qualcosa che è venuto bene, ma i difetti superano di gran lunga i pregi. Eccessivamente lungo, eccessivamente pieno di personaggi poi malamente sviluppate. Casinista e pieno di buchi logici. Trama e personaggi forzati. Scenografia piatta e pellicola malamente abbozzata. Batman V Superman è una parata di due ore e mezza piena di troppi contenuti inseriti senza amalgamarli, senza lasciare allo spettatore il tempo di respirare, imbastendo una trama seriosa e zoppicante al tempo stesso. E questo è solo il primo tassello del DC Extended Universe. Se il buongiorno si vede dal mattino...

- Symo

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