Sembra una cosa pilotata, il fatto che una recensione di una storia di un noto personaggio fittizio collegato alla Seconda Guerra Mondiale, venga pubblicata proprio il 25 Aprile 2015, quando ricorrono i 71 anni della Liberazione d'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. E infatti non lo è: ho solo fatto confusione con i giorni programmazione. Succede che, nel scrivere e programmare circa una cinquantina di post, mi sfugga qualcosa. C'era il tempo per fare ordine, però mi piaceva come si è manifestata questa coincidenza: mi piaceva che mi mettessi a parlare di un noto personaggio di origine bellica proprio nel giorno in cui si è sancita la fine di uno dei più tremendi conflitti della storia. Così, eccoci qui. Ma bando alla chiacchiere, oggi parliamo di una grande storia storia di Capitan America: Ricordi Di Guerra.
Testi: Roger Stern
Disegni: John Byrne
Anno di Pubblicazione: 1980-1981
Etichetta: Marvel Comics
Volume Contenente: Captain America #247-#255 (Vol. 1)
Prezzo: 17,00€ (edizione Panini Comics); 9,90 (edizione Super-Eroi: Il Mito)
Trama:
L'interminabile guerra di Capitan America contro il crimine e la tirannia lo vede impegnato contro nemici vecchi e nuovi: da un esercito di replicanti robot ai terribili crimini del Barone Sangue! Inoltre: Capitan America presidente! Ospiti d'onore: i Vendicatori, lo S.H.I.E.L.D. e il primo, grandioso Union Jack! E poi ancora Cobra, Mister Hyde e Batroc l'Acrobata! Tutta la serie scritta e disegnata da Stern e Byrne, che si conclude con il racconto definitivo delle straordinarie origini di Capitan America!
Il mio Parere:
La trama che avete letto sopra è presa direttamente dal sito della Panini Comics, che insomma, mi dispiaceva non metterla e scrivere una cosa come: "In realtà non c'è una vera trama", anche se è una affermazione piuttosto veritiera, perché una trama precisa proprio non c'è. Più che altro, ci sono una serie di obiettivi che il duo d'eccezione formato da Roger Stern e John Byrne s'è prefissato di portare a compimento, riuscendoci in maniera brillante ed egregia. Quello che fanno Stern e Byrne, non è tanto creare una trama eclettica e piena di avvenimenti, retroscena e complotti dietro le quinte (caratteristiche che contraddistingueranno l'acclamatissima e recente run di Eb Brubaker), quanto più, mettere ordine nel personaggio, oltre che fermarsi e fare il punto della situazione. Benché Ricordi di Guerra sia una delle run più corte di tutta la storia, durata infatti solo nove numeri, quest'ultima entra agilmente in un ipotetico albo d'oro delle migliori run fumettistiche di sempre per l'interpretazione che venne data al Vendicatore Stellostrisciato, ed imponendosi nel cuore e nella mente dei lettori come la bibbia del personaggio; sembra forse un parere troppo di parte, ma consultate qualsiasi recensione di War & Remembrance che trovate sul web, e vedrete che tale definizione sarà espressa magari con parole diverso, ma il significato non cambierà per niente.
La coppia Stern/Byrne, prende Capitan America e non cerca di piegarlo ai loro gusti, non cerca di dare una sua versione del personaggio, non cerca di calarlo in un particolare tema e genere, ma cerca più che altro di mostrare a tutto tondo la Sentinella Della Libertà, puntando il dito sul fatto che i personaggi dei fumetti sono come gli esseri umani; sono mutevoli e anti-statici: crescono, maturano, cambiano, si adattano a diverse situazioni, ma le loro caratteristiche di base e il cuore della loro anima, rimarrà sempre quella, anche se ci sono state/ci sono/ci saranno svariate interpretazioni, quello che il personaggio rappresenta rimarrà immutato nei secoli dei secoli amen. Riassumendo, potremmo definire Ricordi di Guerra come un open day del Capitano, dove troviamo il personaggio forte di una interiorizzazione delle sue gestione precedenti (tipo le solenni run di Jack Kirby e Jim Steranko) e di una continuità più organizzata, ferrea e lineare; tanto si parlerà del suo passato e tanti saranno i riferimenti e i ritorni di concetti e personaggi ai tempi del conflitto mondiale, ma questo gioca a favore degli autori proprio perché il duo Byrne/Stern punta tanto su una solidificazione di un passato background, per prepararlo ad un nuovo ed accattivante background presente e lasciarlo ancora fresco per eventuali trame future: il risultato è strabiliante perché viene scritta la guida su chi è Capitan America e come scriverlo. Vincente è stato sopratutto quello di trattare ogni numero, o al massimo ogni due, una trama diversa per rafforzare maggiormente i concetti e gli obiettivi prefissati.
Ammesso e concesso che noi lettori non sapremo mai veramente come avrebbero in realtà dovuto andare le cose, facciamo finta che War & Remembrance era programmata davvero per questa durata (anche se non è così, ma la questione è troppo lunga per parlarne in questo post). Novi numeri per 200 pagine circa, e gli autori riempiono il loro tempo a disposizione magnificamente, con una fluidità di eventi impressionante, uno storytelling appassionato e coinvolgente e delle matite e colori a dir poco sublimi. C'è spazio per tutto in quella che viene annoverata fra le migliori storie di Capitan America; c'è spazio per il supereroe in sé, mostrato come stoico, tenace, inossidabile, ispiratore e un leader nato, ma si ritaglia anche spazio per Steve Rogers, per la sua vita sociali, gli amici (super e non), gli impegni con i Vendicatori, con il lavoro e il continuo tormentone di essere un uomo di altri tempi (letteralmente); c'è spazio per villains non tanto rivisitati, quando messi a nudo, mostrati come tragici, pieni di pathos e carisma, ardui e pericolosi da affrontare, terribilmente spietati e dotati di onore; c'è spazio per lo humor, il drama, la tragedia, l'azione, l'orrore, la fantascienza, lo spionaggio, gli intrighi, gli intrallazzi con le donzelle, importanti riflessioni su temi seri e anche le avventure scanzonate da lieto fine. E poi ci sono i numeri dal #250 al #255: il cuore di questa run.
Conclusioni:
Fatevi un favore e comprate questo volume, sopratutto se volete conoscere un pò di più il Capitan America del fumetto: iniziate da qui. Questo si merita proprio l'appellativo di Capolavoro. Un classico che non passerà mai di moda, nella letteratura fumettistica.
- Symo
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