E rieccoci qua, carissimi Teleguardoni. Benvenuti all'appuntamento del Mercoledì con le recensioni di Lupin III - L'Avventura Italiana. Se tornate qui dopo molto tempo e non vi ricordate quando abbiamo deciso questo appuntamento, allora forse non avete letto quanto si è scritto nella precedente recensione, che vi si consiglia assolutamente di leggere perché contiene informazioni abbastanza importanti riguardo al criterio di recensione usato. Detto questo, cominciamo? Cominciamo.
In questa recensione, parleremo dell'episodio dal 16 il cui nome era Sotto copertura al liceo, puntata (diciamo subito) già di per sé all'insegna del croce e delizia. Il perché ci troviamo con un solo episodio, invece che tre o quattro come le ultime volte, è spiegato sempre nella scorsa recensione. Detto questo, cominciamo!
Pro:
Se la puntata scorsa era un insieme di croce e delizia per altri motivi decisamente scusabili, questa volta la sedicesima puntata di Lupin III - L'Avventura Italiana lo è per ben altri motivi tutt'altro che perdonabili, ma andiamo con ordine. Sotto copertura al liceo è decisamente un episodio che prende a piene mani dalla tradizione spensierata della giacca rossa e un pò anche da quella con la giacca rosa, rispettivamente seconda e terza serie del nostro ladro preferito, confezionando una puntata in tutto e per tutto all'insegna della risata. E' la classica puntata intrisa dell'inconfondibile humor Giapponese, fatto di malintesi, situazioni assurde, scelte stupide, personaggi sopra le righe e risvolti tragicomici, elementi che sommati assieme danno il piacevole risultato di venti minuti all'insegna della leggerezza, classificando Sotto copertura al liceo come la prima, vera parentesi e pausa che il cartoon si prende dalla trama generale che cerca di costruire. Complice del fatto che la sedicesima puntata sia anche una dove c'è poca azione, il tratto del disegno e la fluidità dell'animazione risulta essere anche migliorata e ritrova una certa freschezza che, col passare degli episodi, sembrava (anche se proprio poco) appesantita: il tutto, dovuto, alla leggerezza in sé dell'episodio.
Contro:
E siamo già ai contro, ebbene si. Ma perché con puntate che si possono definire solo filler e riempitive, non è che puoi starci a ricamare troppo, sopratutto se poi sono fortemente humoristiche come questa. Eppure, nonostante ciò, i loro difetti ce li hanno: a partire dal fatto che sono dei filler. Genere di puntate praticamente odiate da ogni persona che segue una qualsiasi storia raccontata grazie al metodo seriale, poiché poco o niente aggiungono alla trama e spesso non offrono grande intrattenimento, è uno dei grandi difetti della sedicesima puntata, perché arrivato proprio nel momento in cui si stava delineando una grande sottotrama, apparendo come una sorta di stop forzato per mancanza di idee e voglia di tirare il fiato. Il problema principale dei filler, poi, è che permettono alla trama di riposare e prendere fiato, ma al contempo, devo offrire anche una intrattenimento che non sia altrettanto "pesante" come la trama principale: per questo i filler sono odiati da molti, perché più spesso di quanto si voglia ammettere, le puntate filler sono episodi in cui è facile annoiarsi, ma serve agli showrunner per guadagnare tempo; inoltre il fatto che sia fin troppo intrisa di humor, mi fa vedere la puntata come una leggera marcia indietro verso tutte le migliorie fatte prima.
Altri piccoli difetti, oltre a quelli noti e che elenchiamo dopo, è un pò il modo in cui è stata rappresentata la scuola Italiana e i suoi alunni. E' vero che anche nel Bel Paese ci sono i problemi delineati da Sotto copertura al liceo, ma così la si Americanizza troppo: va bene che siam messi male, ma siamo mica nel Bronx (bottiglie di whisky e vino nello zaino? Andiamo...). Per il resto, invece, le solite cose: la sigla di Moreno è orribile e inascoltabile (e ogni volta dobbiamo ricordarlo) e le musiche non sono un granché, sopratutto fanno ancor più pena dove aver scopertto, nello scorso episodio, che non sono di Yuji Ohno. Gran bella seccatura.
Conclusioni:
Parola d'ordine "leggerezza", per questa sedicesima puntata di Lupin III - L'Avventura Italiana. Puntata che diverte e strappa qualche risata, ma che da un lato annoia per la sua profonda caratteristica filler e scanzonata. Un cambio di registro che puzza di marcia indietro. Speriamo sia solo una fase.
- Symo
Pro:
Se la puntata scorsa era un insieme di croce e delizia per altri motivi decisamente scusabili, questa volta la sedicesima puntata di Lupin III - L'Avventura Italiana lo è per ben altri motivi tutt'altro che perdonabili, ma andiamo con ordine. Sotto copertura al liceo è decisamente un episodio che prende a piene mani dalla tradizione spensierata della giacca rossa e un pò anche da quella con la giacca rosa, rispettivamente seconda e terza serie del nostro ladro preferito, confezionando una puntata in tutto e per tutto all'insegna della risata. E' la classica puntata intrisa dell'inconfondibile humor Giapponese, fatto di malintesi, situazioni assurde, scelte stupide, personaggi sopra le righe e risvolti tragicomici, elementi che sommati assieme danno il piacevole risultato di venti minuti all'insegna della leggerezza, classificando Sotto copertura al liceo come la prima, vera parentesi e pausa che il cartoon si prende dalla trama generale che cerca di costruire. Complice del fatto che la sedicesima puntata sia anche una dove c'è poca azione, il tratto del disegno e la fluidità dell'animazione risulta essere anche migliorata e ritrova una certa freschezza che, col passare degli episodi, sembrava (anche se proprio poco) appesantita: il tutto, dovuto, alla leggerezza in sé dell'episodio.
Contro:
E siamo già ai contro, ebbene si. Ma perché con puntate che si possono definire solo filler e riempitive, non è che puoi starci a ricamare troppo, sopratutto se poi sono fortemente humoristiche come questa. Eppure, nonostante ciò, i loro difetti ce li hanno: a partire dal fatto che sono dei filler. Genere di puntate praticamente odiate da ogni persona che segue una qualsiasi storia raccontata grazie al metodo seriale, poiché poco o niente aggiungono alla trama e spesso non offrono grande intrattenimento, è uno dei grandi difetti della sedicesima puntata, perché arrivato proprio nel momento in cui si stava delineando una grande sottotrama, apparendo come una sorta di stop forzato per mancanza di idee e voglia di tirare il fiato. Il problema principale dei filler, poi, è che permettono alla trama di riposare e prendere fiato, ma al contempo, devo offrire anche una intrattenimento che non sia altrettanto "pesante" come la trama principale: per questo i filler sono odiati da molti, perché più spesso di quanto si voglia ammettere, le puntate filler sono episodi in cui è facile annoiarsi, ma serve agli showrunner per guadagnare tempo; inoltre il fatto che sia fin troppo intrisa di humor, mi fa vedere la puntata come una leggera marcia indietro verso tutte le migliorie fatte prima.
Altri piccoli difetti, oltre a quelli noti e che elenchiamo dopo, è un pò il modo in cui è stata rappresentata la scuola Italiana e i suoi alunni. E' vero che anche nel Bel Paese ci sono i problemi delineati da Sotto copertura al liceo, ma così la si Americanizza troppo: va bene che siam messi male, ma siamo mica nel Bronx (bottiglie di whisky e vino nello zaino? Andiamo...). Per il resto, invece, le solite cose: la sigla di Moreno è orribile e inascoltabile (e ogni volta dobbiamo ricordarlo) e le musiche non sono un granché, sopratutto fanno ancor più pena dove aver scopertto, nello scorso episodio, che non sono di Yuji Ohno. Gran bella seccatura.
Conclusioni:
Parola d'ordine "leggerezza", per questa sedicesima puntata di Lupin III - L'Avventura Italiana. Puntata che diverte e strappa qualche risata, ma che da un lato annoia per la sua profonda caratteristica filler e scanzonata. Un cambio di registro che puzza di marcia indietro. Speriamo sia solo una fase.
- Symo
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