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venerdì 23 marzo 2018

Il Nuovissimo Ghost Rider: Veicoli di Vendetta - la recensione (Baloon Central #140)

Oggi parliamo de IL NUOVISSIMO GHOST RIDER. Perché? Perché ne abbiamo voglia.


Dati Generali:
TestiFelipe Smith
Disegni: Tradd Moore, Damion Scott, Felipe Smith & Kris Anka
Volume Contenente: All-New Ghost Rider #1-#12 (Vol. 1)
Anno di Pubblicazione: 2014-2015
Etichetta: Marvel Comics
Prezzo: 20,00 €

Trama:
Roberto Reyes è un ragazzo ispanico che vive nella periferia di Los Angeles. Una vita difficile: orfano di madre e padre, diviso tra scuola e corse clandestine per racimolare soldi per curare il fratellino invalido Gabe. Ma la sua vita cambia quando muore e torna in vita come uno Spirito della Vendetta. Ma presto scopre che lo spirito che abita in lui non ha affatto buone intenzioni e che non ha scelto per caso di impossessarsi di lui.

Il Mio Parere:
Se devo essere sincero, leggendo le premesse mi aspettavo che Il Nuovissimo Ghost Rider fosse praticamente la saga di Fast And Furious vista dalla però Marvel. E invece, mi sono trovato davanti... beh, la saga di Fast And Furious vista dalla Marvel. Si, mettiamo le mani avanti: non si può scappare dal fatto che All-New Ghost Rider sono dodici numeri di azione tamarreggiante tipica di quei film da cholos sopracitati. Però, anche un orologio rotto segna l'ora giusta due al giorno, quindi anche le nuove gesta dell'ennesimo teschio fiammeggiante della Casa delle Idee hanno qualche elemento pregevole, assieme ad una buona dose di difetti.


Partendo dai pregi, l'ambientazione è sicuramente il motore di tutta la narrazione, dato che è la location - proprio come nei racconti noir - ad essere il fulcro che genera la storyline principale; la location, in questo caso, la città, fatta di persone diverse e personalità diverse, accomunati tutti dallo stesso sogno: sopravvivere.

Il contesto in cui Robbie Reyes si muove, quei sobborghi di L.A. popolati da ispanici e di altre etnie che lottano quotidianamente per tirare avanti, fanno indubbiamente la differenza tra una storia qualunque e una pensata per creare un eroe dilaniato da demoni interiori per fronteggiare quelli esteriori, come succedeva per eroi come Devil, indissolubilmente legati alla propria Hell's Kitchen e i problemi del quartiere. In questo modo si rispetta la tradizione Marvel dei "supereroi con super-problemi", riproponendo la formula che creò la prima generazione di supereroi Marvel come l'Uomo Ragno e i Fantastici Quattro, supereroi che, ancora oggi, tengono banco. Su questo versante, Felipe Smith riesce a creare un ambiente credibile e autentico, fatto di dolore e voglia di riscatto, ma anche di tanta rabbia che diventa il vero nemico del protagonista, quella rabbia che nasce dalla frustrazione e che porta a fare errori.

In questo modo, anche il demoniaco protagonista - impreziosito fin da subito dall'avere una automobile, invece che la moto come gli altri suoi colleghi fiammeggianti - diventa una figura umana e potente per la sua fragilità e la capacità di commettere errori così grossolani, oltre che descrivere una situazione sociale decisamente odierna e attuale. Insomma, come la Mrs. Marvel di G. Willow Wilson, Robbie Reyes è l'ennesimo prodotto della Marvel degli anni 2010, una Marvel che vuole promuovere il multiculturalismo e attraversi multietnici rappresentanti, parlando ad una America che, ancora oggi, ha problemi di identità e fa sempre più fatica a trovare la definizione di "Americano".


Parlando invece dei difetti, obiettivamente ciò che sto per dire sono caratteristiche che rappresentano delle qualità indubbiamente aggiuntive e ben in linea con la direzione artistica della serie. Però, al sottoscritto non sono particolarmente piaciute perché non sono cose inclini ai suoi gusti. Ciò non vuol dire che obiettivamente non ci stiano bene con i testi di Smith, solo che a me non sono piaciute e vederle mi ha fatto storcere il naso più di una volta: in primis, i disegni, dove ci troviamo Tradd Moore e Damion Scott.

Moore è un disegnatore dallo stile ipercinetico, cartoonesco, e che deve gran parte della sua impostazione da una perfetta fusione tra le inflessioni del manga e della street art, riuscendo a creare tavole piene di anatomie esagerate, dove velocità e dinamicità sono perfettamente rappresentate, deformando volti, tavola e personaggi, creando un effetto grottesco e violento che esalta i toni della vicenda. Come dicevo, Tradd Moore è la matita perfetta per All-New Ghost Rider, però a me stili troppo esagerati e deformanti non piacciono granché, per tanto non ho apprezzato la sua presenza nelle pagine. Lo stesso discorso vale per Damion Scott, che non riesce ad essere così a suo agio come Moore, però dimostra uno stile che comunque continua il volere artistico di Smith, confezionando nuovamente uno stile che richiama l'hip-hop e i murales, risultando però ancor più confuso, sgangherato e ingarbugliato.

Se però i disegni possono ancora essere difetti percepiti in questo modo dal mio gusto personale, la struttura narrativa dell'intera serie - al contrario - rappresenta un difetto vero e proprio. Tralasciando il fatto che Felipe Smith privilegia l'azione piuttosto che approfondimenti psicologici e caratteriali sui vari personaggi, il vero nemico de Il Nuovissimo Ghost Rider è la decompressione narrativa. Infatti, una volta arrivati alla fine dei dodici numeri, vi sembrerà di aver letto un lungo episodio pilota che mette bene in chiaro il concept e il plot della serie. Leggendo le storie ogni mese il lettore non avverte questa cosa, ma leggendo tutto nel suo complesso, vi sembrerà di aver letto solo le potenziali premesse per una storia di più ampio respiro, senza poi vederla concretizzarsi.



Conclusioni:
Il Nuovissimo Ghost Rider: Veicoli di Vendetta è un prodotto completamente diverso da tutte le altre testate passate-presenti-future del parco testate Marvel e, per tanto, va giudicata senza tirare in ballo il paragone degli altri Ghost Rider. Ci sono dei problemi a livello di storyline, forse troppo veloce e troppo poco approfondita in certi punti, ma sicuramente All-New Ghost Rider possiede una narrazione molto fresca e che riesce a colpire per ambientazione e personaggio. A mio parere, un po' meno per i disegni, ma qui si entra poi nei gusti.

- Symo

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