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mercoledì 10 gennaio 2018

The Avengers - la recensione (ASCW Classic #45)

Questo post esiste per una ragione più personale, che "professionale". E con professionale intento che non esiste tanto per avere questa recensione tra la lista delle rece disponibili: è qui più per ricordo che altro. Dopo l'immagine di copertina, ne parliamo. 



Premessa:
Quella che state per leggere è la recensione del primo film sui Vendicatori scritta il 28 Aprile 2012, ma pubblicata il 2 Maggio dello stesso anno sulla vecchia piattaforma di ASCW; recensione, che sarà ri-pubblicata sulla nuova piattaforma come era stata pubblicata all'epoca: con ovviamente delle correzioni grammaticali, ma nessun ritocco alla forma e al contenuto. Il motivo, è perché stavo ricontrollando quali post mi mancassero da trasferire sulla nuova piattaforma e, rileggendo la recensione del primo The Avengers, mi sono ritrovato a sorridere per il mio stile acerbo e ancora tutto da formare. Chi più chi meno, tutti i post trasferiti hanno subito dei cambiamenti e delle migliorie. Per questo, ho deciso di tenere tutto com'è, di usarlo come ricordo inalterato dei miei inizi. Se non vi piacerà, chiedo perdono. Ripeto che era il 2012 e il blog era aperto solo da due anni, avevo ancora molto da imparare. Non che oggi non ce l'abbia qualcosa da imparare, ma di sicuro all'epoca erano molte di più. Insomma, come avete letto, una cosa più per me che per voi che leggete. Ma del resto, lo fanno pure i grandi scrittori, perché non dovrei farlo io? Detto questo, buona lettura!



Trama:
Loki scende sulla Terra per impossessarsi del Tesseract, un cubo asgardiano di inimmaginabile potenza, e ridurre così gli umani a suoi sudditi. Nick Fury, direttore dello S.H.I.E.L.D., decide quindi di chiamare all'appello i Vendicatori, una squadra di supereroi che non hanno mai combattuto insieme ma che rappresentano l'unica possibilità di salvare il pianeta dal disastro. 

Il mio Parere:
lE' la 01:48 di Sabato 28 Aprile quando comincio a scrivere. Sono tornato da 53 minuti dalla visione di The Avengers, il film dei Vendicatori, il nuovo colossal Marvel dedicato agli Eroi Più Potenti Della Terra, al più grande gruppo di supereroi di sempre. Sono a letto mentre aspetto che la piadina che ho appena mangiato diventi....beh..."altro", continuando a ripensare a ciò che ho appena visto e, soprattutto, a come me la caverò con la promessa fatta ai miei pochi lettori di una recensione obiettiva, completa e senza spoilers. "Come te la caverai 'sta volta Symo?" dico tra me e me, con sarcasmo e un pizzo di sfida: "Come ne uscirai 'sta volta?". La soluzione non tarda ad arrivare, limpida, veloce e fulminea, dritta dritta nella mia testa come...un fulmine a ciel sereno, paragone mai più azzeccato vista la situazione. Scriverò con onestà e con sentimento, l'unica maniera che conosco e l'unica maniera possibile visto il mio diretto coinvolgimento.


Chi scrive non è Symo, piccolo se non piccolissimo pesce nel grande mare dei blogger, ma Simone Pozzoli: un bambino di 9 anni che ha appena finito di leggere Avengers #1 del 1998: la sua prima storia dei Vendicatori. L'eccitazione è ancora come quel giorno, proprio quando chiusi l'albo e mi misi a fantasticare su quali altre avventure avrei letto mentre fissavo il soffitto con un sorriso compiaciuto e soddisfatto. Ed eccomi qua, 13 anni dopo, più alto e con una criniera decisamente più folta, ma con gli stessi sentimenti di un tempo: con lo stesso entusiasmo di 13 anni fa, con lo stesso bagliore negli occhi. Accovacciato sulla poltrona del cinema incredulo, affascinato, stupefatto e chi più ne ha più ne metta, qui i termini si sprecano lascio il compito a chi legge di aggiungerne altri al posto mio perché a me sembra di non aver detto niente, di non aver fatto abbastanza complimenti rispetto a quello che ho visto. Per quanto mi riguarda, credo che nemmeno tutti i commenti positivi di tutti i pianeti di tutte le galassie conosciute finora possano eguagliare questo lavoro.


Una cosa è certa, ho assistito alla storia e se è come penso si siano sentiti tutti quelli nella mia stessa posizione o in una con ancora maggior responsabilità (cioè quella di averla fatta, la storia) nessuno ha avuto la forza o la mente abbastanza libera e lucida per dire qualche frase eclatante o di spicco. Si rimane zitti, senza parole, lasciando che siano le nostre espressioni facciali a parlare per noi. In questo film, a mio parere epico, ha un senso pure una cosa inutile come il 3D, perché grazie a quello io ho potuto fare una cosa che nessuno ha provato. Io ero li. Io ero in quel film. Io ero a fianco dei Vendicatori. Riuscivo a sentire l'onore e l'emozione che sentivano gli altri quando si presentava Capitan America sulla scena e, se allungavo un po' il braccio, potevo toccare il suo scudo e sentire il metallo vibranio modellato a doc per il suo scudo indistruttibile; riuscivo ad annusare l'alito pregno di alcol di Tony Stark mentre si presentava nel suo solito modo da giullare di corte; avvertito nell'aria l'elettricità e la maestosità che il possente Thor portava con se e il suo martello; avvertivo l'inspiegabile disagio che trasmette Bruce Banner, una persona così pacata, che ad una risposta brusca avrebbe potuto trasformarsi nella controparte Hulk e solcarmi di legnate.


Riesco a sentire lo snervante dualismo di Occhio Di Falco e la Vedova Nera, due agenti segreti esperti nell'omicidio che potrebbero farmi saltare la testa in ogni momento, ma che usano queste terribili abilità per proteggere le persone contro qualcosa di più grande di loro. Per non parlare del senso di piccolezza che si prova davanti ad una grande struttura come lo S.H.I.E.L.D. e tutti i suoi mezzi all'ultimo grido tecnologico: ma sopratutto davanti al suo capo, Nick Fury. Vi giuro che quando Bruce Banner si trasforma per la prima volta nella pellicola in Hulk scaraventa qualche pezzo di ferraglia in giro e con l'ausilio del 3D sembrava quasi che mi stesse arrivando addosso; e infatti, mi sono pure spostato, stavo quasi per alzarmi in sala e dire: "Ehi Hulk! Attento a chi lanci le cose quando ti trasformi!"; nella battaglia finale suggerivo a Occhio Di Falco chi colpire e che tipo di freccia usare, consigliavo a Capitan America come gestire meglio il team facendogli da co-leader, aiutavo la Vedova Nera a rialzarsi ogni volta che finiva con le sue chiappe per terra dopo ogni sua mossa acrobatica.


Incito Thor ogni volta che scaglia uno dei suoi fulmini e, si, lo ammetto, non mi sta proprio simpatico ma vista la situazione aiutavo pure Iron Man cercando di dare più energia alla sua armatura portando delle pile Duracel aspettandomi una sua occhiata e qualche battuta spigolosa delle sue. Per molti è il Calcio, per altri è la Box, per alcuni sono le Sfilate di Milano, per altri ancora è la Rock N Roll Hall Of Fame, per qualcun'altro le Olimpiadi e per i restati qualsiasi passione possibile e immaginabile. Per me sono i fumetti e io, Venerdì 27 Aprile 2012 ho finalmente incontrato persone che credevo solo realistiche proiezioni delle pagine patinate rese possibili grazie alla fantasia della mia mente. Con Avengers molte domande da piccolo sognatore hanno una risposta: che faccia hanno davvero? che suono ha la loro voce? come camminano? come si vestono quando non hanno il costume? come sono davvero nella vita reale?. Ed ecco qui. Piccole ma soddisfacenti risposte di un piccolo curioso fan che stringe tra le sue piccole manine un loro fumetto. Un folletto in mezzo agli Dei, ecco come mi sento. Vedere la tua passione che per anni e anni e anni e anni e anni è stata considerata una grandissima puttanata, presa sul serio tanto da venir finanziata con milioni di dollari per la realizzazione di un film esplosivo nel vero senso della parola. E' la soddisfazione delle soddisfazioni. E' un successo. Una vittoria.


Il rischio è sempre stato palese, quello che troppe celebrità già affermate nel mondo del cinema si trasformassero in autentiche prime donne preferendo l'elogio alla loro bella presenza piuttosto che "sacrificarsi" e immedesimarsi nel personaggio. E invece è quello che è successo, gli attori si sono innamorati dei protagonisti che interpretavano e hanno dato tutto loro stessi finendo per ottenere un carisma unico e coinvolgente. Il regista Joss Whedon riesce nel miracolo di dare uguale spazio a tutti i presenti senza mutare la pellicola in un film confusionario, The Avengers è un film che mette d'accordo tutti perché ognuno trova la sua piccola e personale terra promessa, il personaggio odiato ha i momenti neri desiderati e quello invece amato appare splendente dieci volte più del sole. Un colossal sotto tutti gli aspetti che trova il tempo per tutto quello che si può chiedere da un film: introspezione dei personaggi, battute taglienti ma anche divertenti ed esilaranti, effetti speciali realizzati magistralmente e ancor di più le adrenaliniche scene d'azione che dominano la scena, dozzine di scene humor il tutto mescolato con intelligenza e messo nel punto giusto al momento giusto in un sorprendente livello di americanate ridotte al minimo storico con la solita scena post-titoli di coda ormai da tradizione per i film Marvel che non dovete/potete perdervi e l'immancabile cameo di Stan Lee.


Robert Downey JR e Tom Hiddelston sono l'ennesima conferma di una scelta azzeccatissima nel ruolo di Tony Stark/Iron Man e Loki mentre Chris Evans si prende, insieme a Scarlett Johansson, la rivincita nel ruolo (rispettivamente) di Steve Rogers/Capitan America e Natasha Romanov/Vedova Nera mostrando (il primo) di avere le proverbiali "palle quadre" ed essere il vero leader del gruppo e (l'altra) di essere un personaggio complesso e msiterioso, così come si rivelano autentiche e sorprese l'interpretazione da parte di Jeremy Renner per Clint Barton/Occhio Di Falco ma sopratutto quella di Mike Ruffalo nella parte di Bruce Banner/Hulk che è già stato premiato da diverse recensioni come "Il miglior Hulk mai apparso sul grande schermo", l'unico che forse ne risente è il Thor di Chris Hemsworth che ha purtroppo poche battute a causa della riuscita volontà del regista di puntare di più sulla dimostrazione della sua potenza venuta un pò meno nell'omonimo film recuperando così nelle scene d'azione e confermando la giusta scelta. Impeccabile anche Samuel L. Jackson che riesce nel ruolo di superspia internazionale e agente segreto doppiogiochista tipico del personaggio di Nick Fury, così come Cobie Smulders nel ruolo di Maria Hill e Clark Gregg in quello dell'agente Phil Coulson.



Conclusioni:
Eppure, mentre scrivo, ho come l'impressione di aver messo giù un mucchio di cazzate e che tutti i membri della squadra dei Vendicatori mi stiano sul fiato sul collo minacciandomi di fare l'esatto contrario, cioè quello di scrivere cose giuste. Eppure mi pare di non esserci riuscito, di non aver espresso come dovevo il mio apprezzamento al film nerd della vita. Ma cosa volete farci? Ve l'avevo detto che chi scrive è solo un bambino di 9 anni, abbiate pazienza. Mentre finisco di scrivere, appoggio la matita, tiro un sospiro di sollievo e fisso il soffitto della mia cameretta fantasticando ancora come una volta le nuove avventure cinematografiche di un gruppo che ha ormai conquistato milioni se non miliardi di persone, proprio come 13 anni fa. Sorrido. Sono felice, contento e soddisfatto. Alzo la mano fin dove il braccio me lo permette, la cambio in un pugno e lo stringo più fortemente che posso e sussurro: "Vendicatori Uniti".


- Symo

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