Una delle rivisitazioni più corpose presenti in Marvel's Luke Cage, è la caratterizzazione del protagonista interpretato dal Mike Colter. Indubbiamente, nel telefilm non ci troviamo il Power Man che abbiamo imparato a conoscere nei fumetti, bello burbero e incazzoso, ma più una sua versione politicamente corretta e ispirata all'Uomo D'Acciaio della DC Comics. Per tanto, molti telespettatori hanno paragonato il Luke Cage di Netflix con Superman, definendolo il Superman di colore. E' così? Parecchiamente.
Vediamo la somiglianza tra i due andato per punti:
Il Linguaggio:
Nei fumetti, Luke Cage è famoso per avere un linguaggio piuttosto variegato (di parolacce). Mentre nel telefilm ha addirittura una cassettina in cui collezionare i dollari sborsati in segno di pegno da chi dice parolacce, nel fumetto Cage era il primo che si lasciava andare a colorite espressioni di indignazione e guai a chi ci provava prima di lui. Un esempio proveniente dai suoi primi anni di pubblicazione negli anni '70:
Nel futuro la cosa non è cambiata. Anzi, forse è peggiorata. Soprattutto quando si trattava di combattere, Cage non si tratteneva proprio:
Lo showrunner della serie, Cheo Hodari Coker, ha voluto trasformare il personaggio in una figura politicamente impegnata per i problemi sociali e non di Harlem e degli Afroamericani, ruolo molto analogo svolto da Superman per quanto riguarda la razza umana. Non usare parolacce è un modo dell'azzurrone per fare da esempio alla popolazione mondiale e ai colleghi supereroi.
Il Ruolo:
L'ex-Power Man protagonista di questo post è famoso, nell'Universo Marvel, per essere un eroe che combatte contro il crimine non per semplice vocazione. Consapevole dell'alto tasso di rischio che comporta il mestiere, ma soprattutto consapevole che i super non hanno accesso al servizio pensionistico (vita infame) Luke Cage divenne il primo esemplare di "eroe a pagamento": un eroe che si faceva pagare per i suoi servizi (e chiamalo stronzo). Nella serie tv, Luke rifiuta qualsiasi tipo di riconoscimento in denaro, accontentandosi del semplice "grazie". "Help those in need" è quello che vuole fare, senza ricavarci profitto alcuno, dato che è questo che fanno gli eroi. Questo non solo lo discosta dalla sua originale versione cartacea, ma lo fa avvicinare ancora di più a Superman: soprattutto perché l'uso di quel "help those in need" non è casuale.
Nella sua prima apparizione su Action Comics #1 del 1938, quando Clark Kent decide nel numero di diventare Superman, il suo ruolo ed impegno come difensore di Metropolis viene descritto come "a physical marvel who had sworn to devote his existence to helping those in need". Coincidenza?
Decisamente no.
I Poteri:
Sicuramente è un fattore superficiale, ma vale la pena citarlo. Nei suoi primi anni di pubblicazione, molti dei poteri celebri che oggi possiede l'Uomo D'Acciaio - universalmente riconosciuti come suoi poteri di default - nelle sue prime apparizioni non c'erano. Sul finire degli anni '30/inizio anni '40, i poteri di Superman si limitavano a superforza, pelle impenetrabile e capacità di spiccare enormi salti: sostanzialmente, gli stessi di Luke Cage. Ebbene si: il volo e l'invulnerabilità ancora non c'erano nei primi anni editoriali dell'Azzurrone. L'invulnerabilità era solo una "pelle impenetrabile" che poi verrà potenziata col tempo. Il potere del volo, invece, arriverà con la serie animata del 1941 edita dalla Paramount Pictures. Siccome a livello di animazione costava troppo animare un salto (poiché richiedeva numerosi frame) la produzione suggerì di far evolvere il suo potere in quello del volo, così non solo avrebbero risparmiato sui costi di animazione, ma avrebbero anche reso onore al nome "Superman". Cioè, sei un super uomo, e sai solo saltare molto alto? Non era realistico. Non era da sedicente "Superman". Non era un potere dignitoso da uno che si fa soprannominare "l'uomo del domani". E quindi, ecco il potere del volo.
PS: A chi interessa, su Youtubbo trovate in chiaro tutti gli episodi (in Inglese) di quella serie. Qui il primo episodio, giusto così, per fattore nostalgia.
I Nemici:
Sempre nelle prime avventure di Superman, i nemici che l'Uomo D'Abbacchio affrontava erano dei semplici criminali; forse più tennologgici e arguti rispetto alla media, ma ancora nessuno supercriminale in spandex e gonnella. Escludendo Diamondback - che comunque rientra nella categoria supercriminali potenziati - anche Cage affronta della "semplice" criminalità da strada.
Il Parallelismo Cristologico:
Uno degli aspetti che ho sempre detestato di Superman, è il fatto che in molte storie venga paragonato a Gesù. Il Superman del DC Extended Universe, poi, ci marcia giù che è un piacere su questa cosa. Non siete convinti? Ok, facciamo solo un piccolo esempio:
In questa scena tratta da Man Of Steel, notare come la posizione richiami la crocifissione di Gesù. Esempio troppo debole? Ok, un altro ancora, ma poi continuiamo.
In questa scena tratta da Batman V Superman: Dawn Of Justice, se osservate bene, la signora che allunga la mano verso Superman è vestita con gli stessi indumenti aventi gli stessi colori del personaggio alla destra di Gesù del ritratto de L'Ultima Cena. Ok, l'immagine non è chiarissima, ma se guardate la scena in alte definizione noterete che è così. Per continuare il parallelismo del Luke Cage di Netflix con la figura di Superman, anche il nostro caro Power Man, ad una certa, viene paragonato a Gesù: o comunque passa attraverso passaggi narrativi che richiamano punti cruciali della vira del Cristo. Due puntate in particolare lo fanno.
La prima è la 1x07 intitolata Manifest. Dopo essere stato ferito da Diamondback, Luke Cage passa il resto dell'episodio ad agonizzare, proprio come il calvario di Gesù nel portare la croce, trasformando quindi la sua sofferenza di una "Passione di Cage". Nella puntata successiva, la 1x08 intitolata Blowin' Up The Spot, Luke descrive a Claire Temple l'attaccamento alla sua missione e l'accettazione di tutte le sfighe che ne comportano nell'essere l'eroe personale di Harlem usando delle parole ben scelte: "it's my cross to bear". Ed infatti è proprio una croce quella da portare perché, come accade a Gesù nella Bibbia, Cage è screditato continuamente dai membri rispettabili dell'alta società (formata perlopiù da criminali come Black Mariah e Cottonmouth) ma apprezzatissimo dalla gente comune; tanto apprezzato, che Method Man ci fa su una canzone.
E son mica pizza e fichi.
Cage è infatti visto come una specie di messia nero nelle strade buie e pericolose di Harlem, poiché solo un pazzo o un santo vorrebbe esporsi in prima persona per un quartiere a cui tutti hanno voltato le spalle. Per tanto, la gente lo omaggia indossando una felpa con cappuccio crivellata dai proiettili: un po' come la gente che, credendo in Gesù, porta una catenina raffigurante una croce al collo. In più, ultimo ma non ultimo, il proiettile che ferisce Luke si chiama "Judas", proprio come Giuda che tradì Gesù e diede inizio al suo processo e successivo calvario.
I Punti Deboli:
Nell'Universo Marvel Cartaceo, Luke Cage non ha punti deboli, in teoria. La sua pelle è impenetrabile proprio come suggerisce la definizione. Un modo per ferirlo ci sarebbe e sarebbe quello di provocare una lesione interna, che sarebbe poi difficile da curare in quanto la sua pelle non può essere offesa, recisa e tagliata. Nonostante ciò, nei fumetti non c'è niente che possa penetrare la sua pelle. Nel telefilm invece c'è ed è il sopracitato proiettile Judas, in grado di fare a Cage parecchi danni. Inutile dire che, per Superman, c'è la Kyptonite in tutte le salse.
Anche in versione supposta.
E questo è quanto, carissimi lettori. Voi che ne pensate? Siete d'accordo con quanto scritto o meno? Pensate anche voi che il Luke Cage di Netflix sia la versione di colore di Superman, oppure credete che sia la versione gangsta di Jessica Fletcher? Fatecelo sapercelo!
- Symo
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