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giovedì 1 ottobre 2015

Along Came A Spider (Man) - Uomo Ragno 50th Anniversary Tribute: Parte 7

Quella che state per leggere è una storiella con protagonista l'Uomo Ragno 
scritta di mio pugno nell'estate del 2012 in onore dei cinquant'anni del personaggio. 


Along Came A Spider (Man)



1 - Prologue


>klack< >klack< "Mapporca..."
>klack< "Come cazzo s'accente sta cosa?" >klack< >klack<

>klack< >tick< "Uh? Ah. Wow. Ce l'ho fatta. E' accesa" <vvvuuuum>
"Madonna che rumore. Sembra la mia lavatrice. Proprio vecchia sta videocamera. Comunque."

"Ecco...mmm...eerr...i-io...non saprei nemmeno bene da dove cominciare, mi è successa una cosa che, insomma, definire bellissima forse è troppo riduttivo e...ecco...diavolo, non so nemmeno perchè ne sto parlando davanti ad una vecchia videocamera...di quanto sarà? Del '97? Cazzo, avevo 7 anni.. Boh. Forse perchè, parlandone, così, ad alta voce, posso convincermi che quello che è successo è vero. Deve essere vero. Per forza." >SBAM<

"Ocazz...! Simone, dio santo, sei un impiastro. Hai mosso il piedi stallo ed è caduta...va beh, ok, niente di rotto. Uffff. Respiro profondo e....via che si va."



 2 - August Rush

"E' successo qualche giorno fa, solo da pochissimi giorni, eppure se si giudica solamente dal tempo e dal clima sembra che sia successo mesi e mesi addietro. Erano gli ultimi giorni di Agosto, mancava davvero poco poco alla fine, poi quando passò il 31 del mese e da Agosto si passò a Settembre, trac: pioggia, freddo, aria gelata. Come una persona che aspetta che la porta si apra per mettere piede in casa, un clima a dir poco invernale non aspettava nient'altro che l'arrivo di Settembre per buttarlo fuori a calci ed essere sostituito da giornate che si addicono più a Novembre. Pensate che ho fatto colazione con il thè caldo, i biscotti e la coperta sulle spalle: il 4 di Settembre, da non credere. Comunque. Era uno di quei giorni dove i miei genitori di solito si alzano presto e vanno da qualche parte, o a camminare o a farsi un bagno al lago, così, su due piedi, perché gli viene questa innata voglia di andarsene fuori dalla balle per un giorno e staccare dalla monotonia di tutti i giorni. Ovviamente, la cosa non mi ha mai offeso. Anzi, non potete immaginare che gioia alzarsi e sapere di essere completamente padrone di sé e ciò che vi circonda. Tra una cosa e l'altra, alla fine, arrivano le 11:30 e non ho ancora pensato a cosa mangiare e siccome c'è un pò poco in cucina, esco e vado a prendere qualcosa per poi cucinarlo a casa."

"Apro il garage, slego la bici, monto in sella, MP3 all'orecchio e comincio a pedalare alla volta del supermercatino. A molti non piace andare in bici, perché si fa una fatica boia. Beh, certo, con le stradine di paese ovvio che non si fa fatica, è tutta pianura, ma quando magari si attraversa mezza Brianza in bicicletta allora li cominciano le salite, le discese, le curve e tutto il resto. Molta gente non lo fa molto volentieri, devi cominciare a sudare, a far forza coi muscoli, a fare davvero fatica. Essendomi svegliato di buon umore, decido di allungare un pò la strada e ne faccio una diversa, imbocco un vicolo che solitamente non faccio mai perché è troppo stretto. Però, per una volta, chissene, che mai potrà succedermi? Faccio qualche metro e quasi alla fine della stradina finisce la canzone, tolgo gli occhi dalla strada per concentrarmi sul display del MP3 e vedere quale sarà il prossimo brano che mi uscirà dalla riproduzione casuale. Commetto un erroraccio da principiante. Continuo a pedalare, anche se molto lentamente, ma continuo a pedalare. La mia attenzione è tutta sul display, non sto minimamente guardando la strada. Quando alla fine scelgo la canzone, è troppo tardi. E' un attimo, un flash, un secondo tra i secondi, una colonna bianca tra le due vignette di un fumetto, un attimo che non esiste, e proprio in quell'attimo...vedo la luce, un bagliore accecante, come se qualcuno alla fine della via avesse acceso un riflettore. Non faccio in tempo a frenare che gli vado addosso. E' stata una cosa talmente veloce che non ho nemmeno avuto il tempo di pensare oppure di constatare se è vero quello che dicono, che quando muori tutta la tua vita ti passa davanti. Non ce ne è stato il tempo. Ma a quanto pare, la mia ora non era ancora arrivata perché quando riapro gli occhi mi trovo davanti qualcosa di più decisamente più....bizzarro."

"Esco dal vicolo improvvisamente a tutta velocità e vado a sbattere contro una transenna, l'impatto mi destabilizza e capitombolo giù dalla sella come Fantozzi. Nel secondo impatto con l'asfalto bagnaticcio mi faccio qualche graffio, ma niente di serio...in confronto allo stato in cui è messa la ruota davanti della bici. Nella mia testa gironzola quel dolore che ti viene quando mangi troppo gelato e troppo in fretta, così come i miei occhi sono ancora provati dall'accecante luce di prima. Nonostante tutto cerco di alzarmi ma è come se per terra ci fossero tante bucce di banana e trovare l'equilibrio, al momento, è la cosa più difficile del mondo. Mi sento un vitello appena nato che cerca di stare in piedi su una lastra di ghiaccio con su i rollerblade. La mano di qualcuno mi prende per il gomito quando sto ancora per cadere, l'altra è messa sul fianco e mi aiuta a rimettermi in piedi. Forse è la mamma di qualche vitello venuta a farmi qualche ripetizione di equilibrio, ne avevo un disperato bisogno in quel momento.

- Yo man, this ain't the best place to act like those fools of Jackass. Are you ok? - dice una brutta copia del rapper Xibit, il qualcuno che mi ha aiutato a non cascar giù nuovamente. 
- Y-yes...th-thanks pal - rispondo un pò balbuziente, al momento è tutto quello che so dire in Inglese dopo una botta del genere, anche se non capivo come mai mi avesse risposto proprio in Inglese. Mi giro, e poi capisco. Sono su un marciapiede di Time Square. Come lo so? Andiamo, chi cazzo non l'ha mai visto un film o un telefilm ambientato a New York? Ormai sanno tutti come è fatta anche se uno non c'è mai stato. Quello che provo in questo momento è un minestrone strano di emozioni: sono stupefatto, sbalordito ed eccitato per essere in un posto dove desideravo andare da anni, ma sono ancora preoccupato, angosciato e terrorizzato perché mi sembrava assurdo il modo in cui sono arrivato. Fascio di luce e BAM, poi a New York. Dai, è impossibile. Ho fatto un viaggio nello spazio? Un teletrasporto? Per quanto potrebbe essere magnifica come cosa, insomma, è roba da fantascienza, nella vita reale queste cose non esistono. Dai, impossibile. Poi perché proprio io?"

"Tutte le mie domande devono però attendere quando sento una signora che grida a squarcia gola 
- Stan! Come back here! Staaaan! It's dangerous! - mentre un bambino, probabilmente suo figlio, corre a riprendere una palla che è finita in mezzo alla strada. Da li, non so cosa mi sia preso. 
La sensazione è stata un pò come quando ho fatto il mio primo concerto, all'inizio c'era ansia e paura....poi, quando sono salito sul palco, quando ho visto le luci che mi illuminavano la faccia, i volti sorridenti di amici e conoscenti, il ronzio che emetta l'amplificatore quando la chitarra è collegata....tutto è poi improvvisamente sparito, così, come svegliarsi da una trance dopo che qualcuno ti schiocca le dita vicino all'orecchio. L'ansia e la paura, via, come lo sporco mentre ti fai la doccia, e un'altra parte di te viene fuori. Forse un'altra parte di me si era svegliata, ma al momento, non importa molto. Mollo la bici e parto, sento la gamba che mi fa male, quasi zoppico per il dolore, ma non è niente, devo ignorarlo. Attraverso la strada, il bimbo Stan prende la palla, io lo prendo per i fianchi e lo spingo verso il marciapiede, inciampa e cade su di esso. Ok, non è il migliore dei salvataggi, ma per essere il primo non sono andato male. Quando cerco di riprendere a camminare e dirigermi anch'io verso il marciapiede lo sento: il dolore che ho ignorato prima torna a reclamar vendetta. E' come se qualcuno mi avesse frustato sul retro del ginocchio, inciampo, pesto il ginocchio, un male cane. Quando cerco di rialzarmi vedo un'altra luce abbagliante, se quella di prima era davvero un qualcosa di teletrasportante, allora forse, lo è anche questa. Che tempismo! A casa proprio quando ne ho bisogno. Poi guardo meglio. Nah, niente luce salvatrice, è una gigantesca Chevrolet nera che sta andando (ovviamente) veloce come un treno. Sta volta è davvero una macchina. Cazzo, che tempismo di merda."

"Chiudo gli occhi pensando che ormai è davvero la fine, che questa macchina di dubbio gusto mi trancerà mezzo e che dovranno tenermi insieme col bostik quando dovranno seppellirmi. - Sarò più silicone che carne. Dio mio, che morte squallida - penso, mentre cerco di abituarmi all'idea. Nell'istante che chiudo gli occhi, sento improvvisamente qualcosa. Un gancio forse, che mi afferra per il collo della maglietta e mi solleva di peso con una naturalezza estrema, come sollevare uno scatolone. Mi sento fluttuare, voleteggiare e un pò sballottato di qua e di là. Avevo sentito anche questa storia, che quando muori non senti niente, che è un attimo, che è come chiudere gli occhi prima di dormire. Sarà sicuramente così, facciamocene una ragione, apriamo gli occhi. Se state pensando che il fatto di essere catapultato da uno sputo di città come Mariano Comense alla città che non dorme mai, a New York City, attraverso una sottospecie di raggio di luce teletrasportante fosse una cosa bizzarra....beh, è perché non sapete cose è successo dopo! Quando ho riaperto gli occhi, convinto di essere ormai un'anima fluttuante, vedevo sotto di me la città di NY che passava veloce, come se fossi a bordo di un aereo. Le mie gambe penzolanti fendevano l'aria, quasi mi divertivo ad un primo momento, tant'è che ho esclamato un "Porca troia!" con grande entusiasmo. - Ah bene! Allora sei sveglio - disse una voce soffocata da qualcosa, sembrava che parlasse dietro ad un fazzoletto, non sapevo dove fosse, mi guardai un pò in giro fino a quando non alzai la testa e lo vidi - Ben svegliata bella addormentata! Si allacci la cintura principessa, che ora atterriamo - continuò. Non solo ce l'avevo davanti, ma mi aveva pure salvato la vita. - Non. Ci posso. Credere - era tutto quello che mi usciva dalla bocca, in quel momento. L'Uomo Ragno esiste.


 3 - Spectacular? No, Amazing!


>klack< >klack< "Ah, no, cavolo..."
>klack< "Si è spenta, dannazione...ora come cazzo...." >klack< >klack<

>klack< >tick< "Oh, ecco, ce l'ho fatta" 
"Ero andato un attimo a fumare, per sbaglio ho lasciato accesa la videocamera e sarà andata in stand by. Comunque, riprendiamo"

"Dopo...boh, sinceramente non so quanti isolati, ero troppo impegnato a fissarlo, era come se avessi visto Dio...che poi, alla fine della fiera, per me ERA come vedere Dio. Chissà pure lui cos'ha pensato in quel momento. Comunque, arriviamo su questo edificio bello alto, forse uno dei più alti della città, e con forza e grazia spara una ragnatela che gli da la spinta necessaria per raggiungere il palazzo, coricarmi sulle spalle mentre fa una capriola e atterrare con grazia sul tetto del grattacielo. Mi afferra con le mani da sotto le ascelle e mi posa per giù. Io sono ancora ipnotizzato dal fatto che l'Uomo Ragno esista e sia qui, davanti a me, in carne, ossa e spandex. Perché è davvero lui, perché dopo quello che ho visto non può essere altrimenti che vero. Che cazzo, spara ragnatele, fa le piroette, dice battute. Diavolo è per forza lui, senza ombra di dubbio, garantito al limone. 
- Wow... - dico con una fievole voce da fattone 
- Oh, grazie! Lo prendo come un'applauso per aver goduto lo show del salvataggio. Ora, se permetti, ho altri clienti che hanno pagato il biglietto per lo spettacolo di New York City intitolato: "Mettiti in pericolo e l'Uomo Ragno ti salverà". Non vorrai che deluda i miei fans vero? -  scuoto lentamente la testa, solo una parte del mio cervello lo sto ascoltando, le altre sono impegnate a capire e comprende se quello che sto vedendo sia vero - Oooook...diciamo che hai ascoltato quello che ho detto. Beh, ci si vede. - si volta, non lasciarlo andare Simo, di qualcosa! 
- G-grazie!
- Oh, figurati, dovere. - mentre continua a camminare dandomi le spalle. Che cazzo, è la mia grande occasione, non lasciarla scappare 
- No, aspetta....tu...non capisci. Grazie, non solo per adesso... davvero, intendevo...grazie, grazie per tutto...Peter
Non l'avessi mai detto."

"Improvvisamente si ferma, quella snella e scolpita figura in calzamaglia rossa e blu si irrigidisce come se si stesse tramutando in pietra. Poi si gira e mi guarda. Mi fissa, mi scruta, ho come l'impressione che non sia per stringermi la mano....ma a giudicare dall'aria che ora tira, in linea di massima, direi per rompermela. I suoi occhi erano coperti e nascosti da quelle grandi lenti bianche, non potevo vedere il suo sguardo...ma scommetto tutti i miei averi che aveva il volto ingrugnito e gli occhi rossi come il sangue. La rabbia s'era fatta padrona di lui ormai. Con uno scatto che avrebbe fatto piangere dalla vergogna Usain Bolt fino alla vecchiaia, l'Uomo Ragno si precipita verso di me, allungando la mano sinistra e afferrandomi al collo senza mai fermarsi. Dietro di me c'è un grosso cartellone, quelli tipici dell'America, e mi ci sbatte contro. Non vi dico il dolore, un qualcosa che non potrete mai provare, ve lo assicuro, un dolore unico e raro. Una volta che mi ha sfracellato addosso al cartellone pubblicitario come se fossi una mosca, tenendo sempre stretta la presa della sua mano sul mio collo, il Tessiragnatele mi alza di peso insieme alla sua più che seria intenzione di gonfiarmi di botte. Stavo per essere pestato dal mio eroe preferito. Non era così che avevo immaginato la mia giornata a casa da solo."

- Come sai questo nome?-
- A-aspett...nn...resp....non respiro....-
- Te l'ha detto qualcuno? Chi? Voglio saperlo!-
- Allent...allenta la prrsa...per favrr...-
- Dimmelo!!!-

"Con il destro, che era ancora libero, stava caricando un pugno con così tanta forza e violenza che avrebbe tranquillamente staccato la testa ad un toro. Era li pronto, i muscoli tirati si vedevano stampati sul suo costume aderente, quasi peggio di una pistola che mette il proiettile in canna. Una cannonata umana. Ero stato sballottato da un paese all'altro tramite una specie di teletrasporto alla Star Trek, mi ero schiantato in bici, ho salvato la vita ad un marmocchio Newyorkese a scapito del ginocchio, quasi non mi investivano e sono stato salvato dall'Uomo Ragno: che, ora come ora, sta per trapassarmi il cranio con un pugno perché l'ho chiamato col suo vero nome. Decisi che per una giornata era anche abbastanza. Con le ultime forze che mi rimanevano cercai di allentare con entrambe le mani la presa del, in questo momento, non tanto Amichevole Uomo Ragno Di Quartiere, per avere qualcosa che non mi bloccasse troppo la gola e mi permettesse di parlare. Feci uno sforzo sovraumano, voi non avete idea di quanto siano resistenti le sue mani, sembrava di piegare il ferro a mani nude. Presi tutta l'aria che potevo. Il mio eroe si stava spazientendo ed era ormai pronto a mollare il colpo, così con quel poco fiato che mi rimaneva tentati il tutto per tutto."

- F-FERMO! FERMATI! CHE CAZZO! VIVI IN UNA CITTA' CON DEI DEL TUONO NORVEGESI, CIECHI CHE SALTELLANO COME NINJA E MUTANTI CON UNO SCHELETRO DI FERRO...TU...PROPRIO TU, CHE TI ARRAMPICHI SUI MURI...NON CREDI A UNO...A-A-A UNO....CHE VIENE DA UN'ALTRA DIMENSIONE.....EH!?

"Mi guardò stupito e incredulo, ma, contemporaneamente, sembrava quasi che quello che dissi fosse stata la rassicurazione che stesse cercando. Improvvisamente quella morsa d'acciaio in cui ero imprigionato divento più simile ad una caramella di liquirizia. Allentò la presa del braccio, abbassò anche quell'altro, e tutto tornò alla normalità."

- Altra dimensione? Se è una scusa per non farti pestare, credimi, non sta funzionando
- >coff< >coff< >coff< - Fidati - >coff< - Non c'è altra spiegazione
- E perché mai? -
- >coff< - Sicuramente - >uff< - Tu. nella tua carriera....hai visto di quelle cose, che i comuni cittadini di questa città - >anf< - Non potranno mai vedere in 100 anni di vita. Mondi subatomici. mondi alieni, mondi sotteranei, mondi subacquei....persino il futuro, il passato e realtà alternative di ogni genere e preferenza....o mi sbaglio? -
- No. Non ti sbagli. Hai ragione quando dici che nella mia carriera ne ho viste di tutti i colori. Oh, se solo tu sapessi. Ne ho viste di cotte e di crude. Forse anche troppe, per uno della mia età -
- Oh, credimi, lo so Peter. Lo so. - 
- Piantala di chiamarmi con quel nome. Mi mette a disagio. E comunque non hai ancora risposto alle domande di prima: Come sai chi sono? Te l'ha detto qualcuno -
- Ok. va bene, risponderò a tutte le tue curiosità. Ma devi promettermi che non alzerai un dito contro di me
- Dipende da come risponderai
- Cavolo, abbiamo mangiato chiodi a colazione eh? Comunque....è...difficile anche per me crederlo, però, alla luce dei fatti....non vedo nessun'altra spiegazione logica possibile, per tanto, confido nei, hum, "fenomeni" che hai assistito nella tua lunga carriera affinchè essi facciano da ulteriore prova che quello che dico è vero
- Vai al dunque
- Si, ok, scusa. Allora...-

"Non potevo crederci, ero praticamente il protagonista di un fumetto della Marvel, praticamente."

- Io vengo da una realtà dove tu, non esisti. Dove nessuno dei tuoi colleghi e nemici esiste. Nella mia realtà....siete solo personaggi di fantasia, creati da scrittori di fumetti come protagonisti delle vostre avventure omonime. Nelle storie che io leggo si è sempre parlato di una cosa chiamata "Multiverso" dove più realtà differenti possono esistere in un unico universo. A rigor di logica, ci troviamo nel 616, perchè....beh, perchè ci sei tu. Nel mio mondo non esistono supereroi. Cose come raggi laser, superpoteri e portaerei volanti, per quelli del mio mondo, è tutta fantascienza. Roba da nerd....non so se mi spiego.-
- All'incirca -
- Per questo conosco la tua identità segreta, per questo so che sei Peter Parker, per ques...-
- Ssssssssssssh
- Oh cazzo. Scusa, hum, volevo dire...per questo so che sei, P. ...Per questo so tante, tantissime altre cose di te. Da me....sei solo fantasia. -
- Hum. Vediamo. Beh. Al momento la cosa sembra abbastanza credibile...ma temo di doverti chiedere una prova Marty McFly
- Mi chiamo Simone. E certo che ho una prova! Dove mi hai salvato la vita, c'è una bici grigia con scritto: "Atala Manhattan", nel cestino dietro c'è uno zaino giallo, dentro c'è un tuo fumetto che ho portato da leggere nel caso avessi dovuto fare la fila -
- La fila per cosa? -
- Prima di essere catapultato qui....stavo andando a fare la spesa
- Da non credere
- Già
- Bene. Allora vado a recuperarlo. Tu però - >thwip< >thwip< -Non ti muovi da qui 
- EHI! Ma! Mi hai ragnatelato i piedi!-
- Spiacente. Ma posso fidarmi ancora poco di te. Faccio in fretta. Intanto, prega che il tuo almanacco sportivo mi faccia convincere della tua storia!-
- Oh ma ce l'ha su con Ritorno Al Futuro -

"Dopo una leggera rincorsa, l'Uomo Ragno spicca un salto degno dei più grandi acrobati del mondo. Flette le gambe ed è nel vuoto, e con il più naturale e spettacolare dei gesti, lancia nuovamente la sua ragnatela e si dirige verso il luogo dove troverà la prova della mia innocenza Sono sincerissimo, mi sono immaginato questo momento per taaanti taaantissimi anni, ma mai me lo sarei aspettato così. Mi aspettavo almeno un pò di riconoscenza per aver sempre tifato per lui, anche nelle scelte più sbagliate che ha preso. Però c'è anche da dire che questo non lo sa. E' da capire, gli piombo nella vita e la prima cosa seria che gli dico è il segreto che fa la differenza fra la sua vita e la sua morte. Non l'avessi mai detto. Non so cosa sia successo poi, cosa abbia pensato durante il tragitto, quale sia stata la sua prima reazione al fumetto (poiché io ero incollato al tetto di un edificio di più di 30 piani con una ragnatela), so solo dirvi cosa fece quando tornò, perché lo fece....e anche piuttosto in fretta. Quando tornò, aveva in mano il fumetto che gli avevo detto di prendere. Ci credete? L'Uomo Ragno con in mano un fumetto dell'Uomo Ragno. Un pò paradossale come cosa, no? Fatto sta che arrivò, mi prese per le braccia e mi alzo di peso, sfilandomi così le scarpe di netto che non si mossero di un centimetro, essendo saldamente incollate al terreno grazie alla ragnatela. Ci sedemmo poi sul cornicione per parlare"

- Devi scusarmi. Ho visto il tuo fumetto....e anche se non ci capisco un acca, perché credo sia scritto in Italiano),ti credo. E' che mi hai chiamato con quel nome, col mio vero nome. Sai, pochissime persone sanno chi c'è dietro questa maschera, e io la porto non per codardia, ma perché ho delle persone da difendere, da proteggere. Mi sono sentito minacciato, devi scusarmi -
- Oh no, no, no! Assolutamente no. Sono io che devo scusarmi. E' che....dico...insomma...tu...ecco. sei il mio eroe preferito e....beh, nel mio mondo....ecco, tu non puoi esistere e....ecco. Ero agiato, non sapevo che dire, ecco -
- Ehi, ehi, ehi. Calmati! Un'altro "ecco" e ti viene un'embolia e mi tocca venirti a trovare all'ospedale
- Scusami, davvero -
- Accetto solo se accetti le mie
- Va bene. Ok. Accetto. Ah, e, comunque. Quel fumetto è in Italiano perché sono Italiano. -
- Davvero? -
- Si. Scusa ma, non s'è capito? Ho parlato nella mia lingua per tutto il tempo
- Mi spiace...ma...non me ne sono accorto. Per quanto mi riguarda, tu hai parlato Inglese tutto il tempo. Scusa ma...come hai detto che sei venuto qui?
- Non l'ho detto
- Beh, me lo diresti? -
- E' difficile da spiegare. Stavo andando in bici a fare la spesa e, mi sono distratto  per qualche secondo e...un'attimo prima entro in questo fascio di luce alla Stargate...e, quello dopo, ho il culo per terra in uno dei marciapiedi di Time Square
- Mi ricorda la tecnologia che mi portò su Battleworld, anni fa. Ho pochi elementi per approfondire la cosa ma, a occhio e croce, direi che c'è stata una anomalia spaziotemporale e tu ci sei finito dentro. Non solo ti ha portato qua, ma ti ha anche fornito questo "traduttore universale" incorporato. -
- Che fortuna. -
- Scherzi? E' un superpotere che vorrei anche io! Potrei tradurre tutte le parole sconnesse e nonsense che J. Jonah Jameson dice in parole di senso compiuto
- Tempo perso. Probabilmente, vista l'impossibilità della cosa, ogni volta che aprirebbe bocca, non uscirebbe suono alcuno
- In sostanza, diventerebbe muto?
- E' l'unico modo per rendere intelligenti i suoi discorsi
- Te l'ho mai detto che mi stai simpatico e che sei un ragazzo intelligente?
- No, ma puoi sempre dirmelo davanti ad una tazza di caffè offerta da me che prenderemo al Coffe Bean
- Dopo questa, per quanto mi riguarda, sei più intelligente di Reed Richards. Sicuro di non voler andare da Star Bucks? Per i turisti è come una tappa obbligatoria
- Scherzi? Da Star Bucks posso andarci anche nella New York del mio mondo, semmai ci andrò. Posti come quelli non mancheranno mai. Quando mi capiterà invece di andare nel Coffe Bean? Di vedere coi miei occhi e toccare con mano i posti dove andavi con la vecchia banda? Con Flash, Harry, MJ e... - Volevo dire anche Gwen, ma mi trattenni.  
- Sai, è strano
- Che cosa? -
- Che qualcuno sappia così tante cose di me, anche le più intime. Mi sembra di parlare con il Grande Fratello in persona. No...peggio ancora! Sembra di essere nel film "The Truman Show". Dove la tua vita è stata monitorato secondo per secondo. Sei quasi...no beh, sei peggio di un ragazzino che ho incontrato anni fa, si chiamava... -
- Tim. So anche questo -
- ....Devo proprio farci l'abitudine -
- Se cominci a fartela per strada? Ho un sacco di cose da chiederti!
- Non ci crederai, ma anche io ho un pò di cose da chiederti -

"Ancora una volta, non potevo crederci. Stavo per prendere un caffè nello storico locale dove l'Uomo Ragno, come Peter Parker, ha passato gli anni d'oro della sua vita e della sua carriera. Per giustificare, quindi, quello che successe dopo, userò una frase che disse lui in una storia che mi è molto cara: Prima che le cose possano andare bene, devono prima andare molto male".

>BOOOOOOM<
- Oh oh-
- Era un boom quello? -
- Precisamente. Mi sa che il nostro caffè dovrà aspettare un pò. Gli "affettuosi" cittadini della grande mela richiedono il mio aiuto -
- Beh, verso di te non lo sono spesso -
- Essendo un personaggio dei fumetti, nella tua realtà, spero che l'aggettivo affettuosi sia sempre messo tra virgolette ogni volta che lo dico, non so se mi spiego. Rimani qui e non muoverti per nessuna ragione, non cercare di seguirmi, potrebbe essere pericoloso. Anzi, è di sicuro pericoloso. Lasciare fare a me.-

"Con rapidità, si alzo in piedi sul cornicione per poi tuffarsi da esso come un atleta di nuoto. Se qualcuno avesse dovuto confrontare i movimenti e la tecnica, non avrebbe trovato differenza alcuna. se non quella che il tuffatore alla fine del suo slancio aveva l'acqua della piscina che avrebbe rallentato la caduta. Lui invece non aveva questa fortuna, questa "rete di sicurezza", quello che separava la figura cadente in rosso e blu e il duro asfalto erano 30 piani. Ma lui era l'Uomo Ragno e con le sue acrobazie e le sue ragnatele riesce a compiere questo gesto insano, per noi comuni mortali, ma all'ordine del giorno per ognuno di noi. Riesco ancora a scorgerlo per qualche metro, poi lo perdo di vista. Dovrei seguire i consigli del mio eroe, giusto? Dovrei starmene qua, come qualcuno che aspetta l'autobus, bello tranquillo, girandomi i pollici e fischiettando qualcosa...anche perchè, non ho nessunissima voglia di vederlo in azione. No no. Proprio no. ..... Seee. Come no. Ma chi voglio prendere in giro?


4 - I'm Holding Out For A Hero

"Dietro il cartellone dove ho avuto il battibecco con Spidey scopre esserci una porta di servizio, ci entro e faccio due rampe di scale prima di poter trovare un piano con l'ascensore. Aspetto nervosamente davanti all'entrata e scalpito come un bambino di 5 anni che non ha ancora imparato a trattenere la pipì, questo attira ovviamente l'attenzione dei presenti nel piano, sopratutto perché vado in giro in calze. Finalmente l'ascensore arriva, entro e aspetto che raggiunga il piano terra, per poi uscire dall'edificio e trovarmi davanti uno spettacolo che credevo avrei visto solo in un film. Vedo l'Uomo Ragno che salta di qua e di la evitando le scariche elettriche create dal responsabile dell'esplosione di una banca li vicino, uno dei miei avversari preferiti del mio beniamino, Maxwell Dillon, meglio noto a tutti come Electro. Di li a poco avevo come il sospetto che non sarebbe stato poi così tanto uno dei miei preferiti."

- Stai fermo, brutta testa di aracnide rompiballe - >ZAP< - Fatti arrostire!
- Ehylà! Che insulto originale! Di un pò Max, qualcuno ti scrive le battute? Perché non sei mai stato così furbo da inventartene di così ricercate. Vedendo tutto il denaro che stavi rubando, poteva solo essere David Letterman quello che te le scrive -
- TACI!- >ZAP<
- Non prima di averti detto che, nonostante la tua ritrovata simpatia, andrai comunque in galera. Anche perché l'unico che deve essere simpatico qui devo essere io, non sopporto la concorrenza -
- Saresti decisamente più simpatico - >ZAP< - Da muto - >ZAP< - E da morto !!!- >ZARAZAP<
- Ooooh Electro. Sempre con questa storia dell'uccidermi! Perché insisti? Lo sai che poi ti mancherei! -
- Facciamo una prova, ti va? - >ZAP<

"Le due figure dalla sgargianti uniforme erano impegnate in un balletto a cui hanno partecipato per anni e anni, senza esclusione di colpi, sia fisici che verbali e che con tutta la certezza di questo mondo, avrebbero continuato fino a che uno dei due non sarebbe effettivamente caduto. Il Tessiragnatele continuava ad evitare le potenti scariche elettriche che il suo avversario emetteva come per magia dalle sue mani mentre egli gli intimava di arrendersi e farsi uccidere, saltellava un pò di qua e un pò di la, cercando di rattoppare con la ragnatela eventuali danni che potevano ulteriormente aggravarsi, evitando così il rischio che possano diventare un serio pericolo per i passanti. Dopo aver evitato l'ultima scarica, l'eroe scende a terra e dal nulla sbuca fuori qualcuno che corre verso di lui con tutta l'intenzione di attaccarlo, ma il suo Senso di Ragno lo avverte in tempo, l'acrobatico uomo mascherato salta alla sue spalle evitando così il pugno, il probabile scagnozzo di Electro si gira ancora verso di lui solo per incassare un potente pugno da lui, il colpo viene poi usato come perno per sollevarlo di peso sopra la testa dell'Uomo Ragno e lanciarlo verso un'altro scagnozzo che si stava avvicinando. KO da manuale, i due vengono prontamente impacchettati con la ragnatela."

- Ditko! Romita! Siete degli inetti incapaci! -
- Forse avresti dovuto investire di più sul personale e meno sugli scrittori di copione Electro, è per colpa di gente come te che c'è tutta questa disoccupazione e crisi! -
- Grrrrrrr....AAAAARGH! TI ODIO! -

"Electro scaglia contro l'odiato nemico un fulmine che è in parte attinto dalla sua fonte di potere e in parte, sicuramente, dall'odio che prova per lui. Ovviamente, l'Uomo Ragno schiava il colpo per appollaiarsi su un lampione li vicino. Una pessima scelta."

- Ehi! Testa di Tela! Ci sei andato a scuola? -
- Di sicuro più di te -
- Allora dovresti sapere qual'è il miglior conduttore di elettricità! -

"Spidey purtroppo non ha il tempo di reagire, la scarica colpisce il lampione troppo velocemente, la sua potenza si dirama per tutto il costrutto di ferro fino a raggiungerlo e pervaderlo di elettricità. Emette un'urlo di dolore che appaga chi ha lanciato la scarica, finita la scossa l'eroe cade a terra come un sacco di patate. Electro di avvicina con un ghigno tra il sadico e il soddisfatto caricando le sue mani di energia elettrica mentre macina i pochissimi metri che lo separano da lui - Finalmente - dice con un tono liberatorio - La nostra odissea...- congiunge le mani, al fine di creare un colpo più forte, poi le alza - ....finisce qui!!! - e proprio in quel momento, torna la sensazione di poco fa, torna la sensazione di quando ho salvato quel bambino. Stessa medesima cosa. L'unica differenza è che ora è sul personale. Come se fosse la cosa più naturale del mondo, come alzarsi dal letto e mettersi le ciabatte, mi avvicino di corsa ad uno de colleghi di Electro, rubo la maschera ad uno dei due, raccolgo un tubo di ferro li vicino e lo pianto dritto dritto sul fianco destro, cercando non solo di colpirlo ma anche di allontanarlo un poco dall'Uomo Ragno. Si sposta di qualche centimetro. Sono talmente eccitato che credo di esser fatto di adrenalina in questo momento. L'eccitazione, ahimè, dura poco, Electro è un criminale professionista e sa accusare i colpi. Si rialza e mi punta come un lupo che punta la sua preda, desideroso di vendicarsi contro chi gli ha tolto l'opportunità della vita. Vi ricordate quando stavo per essere investito? O quando l'Uomo Ragno stava per tirarmi un pugno? Dimenticateveli, qui ho non solo ho davvero avuto paura di morire, ma stavo quasi per farmela sotto"

- Pessima mossa..."Rey Mysterio"
- Non mi fai paura -
- Incredibile. Due errori nel giro di pochi secondi. Di un pò, prendi ripetizioni dall'Arrampicamuri?-
- Non ti permetterò di fargli del male -
- Tranquillo. Prima lo farò a te -
- Chi? Una lampadina umana come te? Andiamo! Chi vuoi pre....-

"Con una scarica sparata dal suo dito, Electro mi colpisce. E' una cosa lieve, rispetto a quelle cannonate che tirava all'Uomo Ragno...però, ragazzi, è come se qualcuno ti avesse preso a sassate coi carboni ardenti. L'impatto mi scaraventa a terra, come se un giocatore di rugby mi avesse travolto"

- Dicevi pulce? -
- Ack...uck....mmmrrr....rimane il fatto che - >coff< - Tu non gli farai del male... -
- Tsk. Sai cosa si dice sugli eroi ragazzo? - (mentre caricava un colpo dieci volte più potente di quelle di prima) - Che muoiono giovani -

"Ma poi, eccolo li. Il mio angelo custode. Non per niente l'ho scelto come eroe preferito. La mano che stava caricando il colpo viene avvolta dalla ragnatela - Sai invece cosa si dice sui criminali, Electro? - mentre, usando la ragnatela come frusta, attira il nemico verso di se e verso le "accoglienti" e dure nocche del suo pungo che violentemente si scontrano con la sua faccia. - Beh, in tutta onestà....non lo so, preferisco picchiarti -


Mentre lo afferra per il collo e gli tira una ginocchiata in pancia, Electro si piega, Spidey gli tira una gomitata sulla schiena e finisce spiaccicato al suo, poi il Tessiragnatele lo afferra con entrambe le mani  per il costume e lo scaraventa verso una scala antincendio nel palazzo vicino alla banca per poi bloccarlo con la ragnatela - Sai cosa invece ho imparato io a scuola Max? Che l'acqua e l'elettricità non sono poi così amici - con un calcio, l'eroe stacca un idrante che con un potente getto colpisce l'elettrico avversario, la reazione di incompatibilità dei due elementi è immediata ed egli emette subito uno straziante grido di dolore insieme ad altre incomprensibili minacce di morte. Sto, insieme all'Uomo Ragno, ad assicurarmi che il getto lo indebolisca a tal punto da farlo svenire, cosa che succede abbastanza presto, quando ormai è sicuro del suo status di totale inoffensività, richiude l'idrante. - Eh eh. Hai vinto Uomo Ragno, gli hai conciati tutti per le feste! - si avvicina e mi da una pacca sulla spalla - Abbiamo, vorrai dire. Coraggio, ritorniamo sul grattacielo - "Abbiamo". Avevo sentito bene? Forse la scarica mi aveva rincoglionito talmente tanto che ora mi immaginavo pure le robe? Abbiamo. Prima incontro l'Uomo Ragno e poi lo aiuto a battere Electro? Direi che posso morire felice. In men che non si dica, torniamo sul palazzo."


- Avresti dovuto ascoltare il mio consiglio, quello che hai fatto è stata una cosa stupida, pericolosa e irresponsabile. Ma...-
- Ma?-
- Mi hai salvato la vita, quindi, ti ringrazio -
- Oh, beh....siamo pari. Ricordi? -
- Giusto. Senti, devo chiederti una cosa -
- Tutto quello che vuoi -
- Devo essere onesto, questa cosa del Grande Fratello a fumetti mi ha un pò impensierito, anche durante lo scontro, altrimenti mica mi sarei fatto fregare così da Electro....ma la cosa che mi ha fatto davvero pensare è questa. Quando ti ho salvato la vita, poco fa, mi hai detto "grazie per tutto". Ma per cosa? Cosa volevi dire? -
- Era...un grazie generale. Un "grazie di esistere", se vuoi -
- Ma perché? Non faccio altro che mettere in pericolo le persone, tutti quello che conosco, tutti quelli a cui voglio bene, che amo, a cui mi affeziono alla fine muoiono per colpa di qualche pazzo vestito da folletto verde o per qualche mio errore. Hai visto poco fa no? Per poco non ci rimettevi anche tu. Immagino che tu abbia desiderato qualche volta essere me, che tu abbia giocato a essere me, che tu ti sia travestito come me alle feste di carnevale...come io da piccolo giocavo a vestirmi da Capitan America. Immagino che questo sia potuto succedere....ma come hai visto, portare questa maschera, portare questo costume. E' un peso enorme, che ti schiaccia come la gravità. che ti spezza, che ti riduce a...a...niente. E' tutto così...pesante, così...inutile, a volte -

"Un gelido silenzio si impadronisce del momento, l'eroe davanti a me mostra tutta la sua umanità, abbassa lo sguardo e stringe i pugni. Io tiro un respiro profondo e mi faccio coraggio."

- ....Grazie perché....ci sono stati dei momenti, dove non avevo nessuno. Momenti difficili dove mi sono sentito solo, abbandonato, ferito...non sapevo cosa fare, a chi rivolgermi. Noi due, siamo più simili di quanto credi, l'unica differenza fra me e te è che nella tua vita c'è molto più dramma e azione. Anche io ho avuto una vita molto ma molto ma molto altalenante, tutta curve e tornanti, in discesa e salita...però sapevo che, nonostante tutto, potevo tornare a casa e disfarmi per qualche minuto dei miei problemi leggendo le tue storie. In te ho trovato l'amico di cui avevo bisogno quando nessun'altro non c'era....ho trovato l'eroe che era disposto a credere in me quando nessun'altro voleva farlo. Ho trovato un modello, un simbolo, una via, un'insegnamento....sei stato come un padre e un fratello...per questo grazie, hai salvato una vita più di una volta in una maniera che manco ti immagini -
- Wow.....-
- Eh già. Proprio tu dici di essere inutile? Che tutto quello che fai è inutile? Ma hai visto quello che hai fatto oggi? Dovrei dirla io questa cosa su di me -
- Hai ragione quando dici che siamo uguali. Anche tu mi sembra che hai poca autostima -
- Ma è vero, non sono poi così utile -
- E il ragazzo che hai salvato? E il coraggio che hai avuto nel salvarmi da Electro? Dimmi, li sei stato inutile? -
- Beh....non mi sembra....-
- Non ti sembra? Ma sei stato decisamente utile! Hai salvato delle vite. Io non ho una idea chiara e limpida di come tu sia finito qui, ne del perché....ma puoi star certo, che hai raccolto il più grande dono della vita. -
- E ciòè? -
- Quello di fare la differenza. Era il tuo potere. E da grandi poteri, derivano grandi responsabilità -

"Detto da lui, è tutta un'altra cosa. Sorridiamo entrambi."

- Senti, non per altro, ma forse è meglio che tu torni nella tua dimensione. Non che tu mi dia fastidio eh, però...c'è la seria possibilità che siano passate diverse ore anche se il tempo che hai passato qui è relativamente poco -
- Si, giusto, poi magari la mia presenza potrebbe scatenare qualche, hum, strana tempesta temporale -
- Meglio evitare queste cose -
- Sicuro -

"Mi carica in spalla e mi porta nel luogo dove sono arrivato. Mi mette a posto la bici come meglio può e ci addentriamo nel vicolo. Ci guardiamo in giro, ma non vediamo l'ombra di portali et simila, ne di eventuali congegni per la loro apertura. Poi improvvisamente, il fascio di luce, eccolo li, il mio passaggio per casa"

- Così presto? -
- Strano -
- Davvero -

"Minuto di silenzio imbarazzante"

- Beh. Credo che questo sia il mio taxi. E' stato un onore conoscerti P. -
- La cosa è reciproca. Stammi bene Simone, fai il bravo -
- Puoi starne certo -

Poi, mente mi incammino verso la luce con la bici a mano, mi richiama indietro. Mi fissa per un pò come se non sapesse bene cosa fare. Un'altro minuto dove ci fissiamo in modo imbarazzante - Senti... - mi dice - Portala con te - e si toglie la maschera, mostrando il suo volto. Cavolo. E' proprio come me l'ero immaginato.

- Quando sarai in difficoltà, quella difficoltà che ti costringeva ad aggrapparti alle mie storie...se un giorno non dovesse bastare...guarda negli occhi di questa maschera. Sono sicuro che ti daranno la spinta necessaria per lottare -
- Grazie Uomo R....Peter. Grazie di cuore. -

"Ed entro nel fascio di luce."


5 - Epilogue

"Quando esco è sera presto e sono da tutt'altra parte rispetto a dove sono entrato, sempre in un vicolo, ma sta volta più vicino alla piazza. Salgo sulla bici e torno a casa tutto bello pesto, mi faccio un bagno e poi i fiondo dritto dritto a letto, è stata una giornata estenuante, merito risposo, non capito tutti i giorni di salvare la giornata con l'Uomo Ragno. Il giorno dopo mi risveglio in un posto che non è esattamente la mia stanza con addosso un vestito troppo leggere per essere il mio pigiama, di fatti è un camice....di fatti sembra a tutti gli effetti una stanza d'ospedale. Come l'infermiera vede che sono sveglio chiama il dottore che mi fa un check-up al volo per evitare che abbia subito "danni collaterali". Non ci capisco un cazzo, va beh, ok, non avrò fatto la giornata più tranquilla e rilassante del mondo ma "danni collaterali" mi suona troppo macabra come cosa. Dopo aver accertato che non sto per esplodere da un momento all'altro, il dottore mi spiega che una settimana fa sono stato investito da una macchina che entrava contromano in una vietta. Le ferite che ho riportato non erano gravi, spiega, ma avevo subito una brutta commozione cerebrale che (se non presa in tempo) avrebbe nuociuto gravemente alla parte dove il cervello tiene la memoria, quindi hanno dovuto spedirmi per una settimana a comalandia grazie alla tecnica del coma farmacologico. Annuisco, ma mi sembra la più grande cialtronata del mondo....eppure, nei momenti che sono solo, prima di essere dimesso....guardo alcune foto che sono state prese dall'incidente, come prove....leggo la deposizione di una passate di cui non conoscevo l'esistenza e del "colpevole" in se che si prende tutta la colpa. Rimango disarmato, disorientato....e anche un pò di merda e deluso. Scoprire che tutto questo....cioè, tutto...era un sogno...un viaggio mentale partorito dopo l'assunzione forzata di chissà quale droga. I miei vengono a prendermi qualche ora dopo, per tutto il viaggio sono uno zombie, rimetto a posto le mie cose, mi metto in camera e sto sdraiato sul letto a fissare il vuoto. Mi sento un reduce del Vietnam, o almeno, credo di sentirmi come si fosse sentito lui. Qualcuno poi, bussa alla porta"

- Avanti -
- Ciao -
- Ciao Mamma -
- Come và? -
- Rimbambito -
- Passerà -
- E' quello che si spera -
- Senti, l'ho trovata nella tasca dei tuoi jeans. Era così bella e ben cucita che te l'ho tenuta, vedendo di chi è poi ti saresti arrabbiato se non l'avessi tenuta. Prendila, io torno di la -

"Mi lancia qualcosa sulla pancia, Esce dalla camera. Non mi importa cosa sia in realtà, ma poi la curiosità prende il sopravvento e.....porca merda. Non potevo crederci. Era davvero lei! La maschera dell'Uomo Ragno! Allora....non era tutto un sogno! Fottutissimi viaggi interdimensionali, siete davvero un casino del cazzo! Sono felice come una sedicenne nel suo primo periodo ormonale....era tutto vero, TUTTO vero!!! L'ho incontrato per davvero. Sono felice. Come non mai. Ed eccoci arrivati qui. ed eccoci arrivati a questa malsana idea di fare questo video su questa strana esperienza. Ci sono ancora un sacco di cose che non mi sono chiare, tipo, cosa minchia era quel portale? Perchè prima si parlava in Inglese e ora poi in Italiano? Oppure quale è stato il mio scopo in tutta questa faccenda? Credo che non lo saprò mai e, sinceramente, non vorrò mai saperlo. Forse l'obiettivo di questo viaggio era davvero quello di salvarlo o forse solo di incontrarlo. Non lo so, è inutile starci a ragionare sopra, poichè ho incontrato uno degli eroi più grandi di questa galassia e, beh, l'esperienza ti cambia. Ossi che ti cambia. Mai così tanto la frase "Da un grande potere, derivano grandi responsabilità" è mai stata così cristallina e potente. Mai."

>klack< .... >tlick<


6 - Meanwhile, In An Other Dimension


- Peter? Sei tu? -
- Si Zia May, avevo dimenticato delle cose e sono tornato a casa a prenderle -
- Il solito smemorato, Su, sbrigati, se no farai tard... Sono nuove quelle scarpe? -
- Ah, Oh, si -
- Sono molto belle, dove le hai comprate? -
- Ah no, queste sono un regalo di un amico -
- Lo conosco? -
- Purtroppo no, ed è un peccato che non lo conoscerai, viene da....molto lontano, non può sempre venire qui e chissà quando tornerà. E' un ragazzo in gamba -
- Tu dici? -
- Certo. Mi ha insegnato che niente è nessuno è inutile. Niente e nessuno. -


Fine


- Symo

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