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venerdì 30 giugno 2017

Star Wars, Vol. 1: Skywalker Strikes - la recensione (Baloon Central #116)

Oggi parliamo STAR WARS: SKYWALKER STRIKES. Perché? Perché ne abbiamo voglia.


Dati Generali:
Testi: Jason Aaron
Disegni: John Cassaday
Volume Contenente: Star Wars #1-#6 (Vol. 2)
Anno di Pubblicazione: 2015
Etichetta: Marvel Comics
Prezzo: 9,00 €

Trama:
Dopo la distruzione della Morte Nera, Luke Skywalker mette le sue abilità al servizio dei Ribelli, unendosi ad Han Solo, la Principessa Leila, R2-D2, C-3PO e Chewbecca, per dare una mano a mettere la parola fine al dominio dell'Impero Galattico. In questa nuova operazione di guerriglia, arrivati sulla luna adibita a catena di montaggio per le armi e mezzi Imperiali Cymoon 1 e spacciandosi per emissari di Jabba The Hunt, Han e soci arrivano con tutta l'intenzione di distruggerne il complesso. Ma qualcosa va terribilmente storto e la situazione si complica in maniera inaspettata.

Piccola Premessa: 
La storia di questo numero parte da subito dopo il primo lungometraggio cronologico della saga, quindi non da La Minaccia Fantasma ma da Una Nuova Speranza: quarto a livello di trama, ma primo in termini di debutto cinematografico. Con il passaggio di diritti di pubblicazione da Marvel a Dark Horse, succede che l'universo espanso narrato grazie alla casa editrice famosa per Hellboy, è stato cancellato e ufficialmente non più valido nella continuità generale del brand stellare. Al massimo, diciamo che i lettori potrebbero considerare i fumetti di Guerre Stellari targati Dark Horse come un alternative take dell'universo creato di George Lucas, ma niente di più.

Quindi, alla fine, cosa abbiamo? Un brand amatissimo e famoso, in mano ad una casa editrice piena di talenti, risorse ed idee, con una continuità tutta da riscrivere. I pronostici, quando la notizia della linea Star Wars targata Marvel era stata ufficializzata, erano più che ottimisti...ma si sa, si fa presto a sbagliare, e questo non perché si tratta della Marvel, bensì perché ogni notizia può potenzialmente andare tanto male, quanto bene; finché non c'è la pronta lettura dell'opera, tutto rimane intrappolato in un paradosso editoriale degno di Schrödinger. Ma la Casa Delle Idee non sbaglia, affidando il timone del mensile a due fuori classe: Jason Aaron (Southern Bastard, Wolverine e Scalped) e John Cassaday (Astonishing X-Men, Planetary, Captain America). La Marvel ha sempre dimostrato di essere sul pezzo, piazzando il team artistico giusto, con le idee giuste, al momento giusto, e nemmeno questa volta si fa trovare impreparata.


Il Mio Parere:
Collocandosi tra l'epico, ma anche un po' ingenuo Una Nuova Speranza, e tra lo stoico e drammatico L'Impero Colpisce Ancora, la coppia Aaron/Cassaday confeziona un primo numero degno di questo nome e del logo in copertina, sfoderando una storia fresca, frizzante, ispirata e piena di azione, dove i colpi di scena non si fanno mancare e i personaggi coinvolti  noti al grande pubblico sono al massimo splendore della loro caratterizzazione, non pretendono di essere niente di più e niente di meno da come li abbiamo imparati a conoscere; la cosa è riprodotta così bene, che possiamo quasi sentire le voci di Harrison Ford, Carrie Fisher e Mark Hamill rimbombare nella nostra testa, mentre ne leggiamo i dialoghi. Badate bene che queste parole, non devono essere sinonimo di "fan service", dato che (apparentemente) sembra che l'ultima moda dell'Internet, sia gridare al fan service appena si vede qualcosa che lascia i fan piacevolmente gasati.

Questo numero lascia galvanizzare i lettori molto facilmente, ma non perché sia comandato a bacchetta dal fan service, ma perché il team dietro la creazione del numero ha solo capito come creare una storia ex-novo in puro stile Star Wars, e se rispettare gli standard richiesti è "fan service", allora mi sa che serve un bel giro sul Treccani e rivedere le vostre conoscenze linguistiche. Il tutto poi è impreziosito da due ulteriori accorgimenti: il disegno e il format del numero. Per quanto riguarda il primo, assistiamo ad una rinascita artistica di John Cassaday, in calo qualitativo da un po' di tempo, che però qui torna a dare il massimo di sé, dando vita anch'egli ad uno stile fresco, dinamico, vivo e fedele al character design di personaggi/location/mezzi/quant'altro storici e riprodotti secondo la tradizione; il tutto è rappresentato con così sincera e genuina fluidità, che sembra quasi di leggere un film. Per il secondo poi sono solo piccoli accorgimenti, ma i crediti finali degli artisti coinvolti e il riassunto iniziale per far capire al lettore la situazione che andrà a leggere, sono realizzati con i font e lo stile tipico dei sei lungometraggi; accorgimenti piccoli, ma che comunque immedesimano il lettore nella lettura.


Conclusioni:
Grazie a questa verve narrativa scoppiettante, accompagnata da un disegno fenomenale e da piccole chicca qua e là usate con sapienza e criterio, la trama che ci si trova davanti è si nuova, ma pregna di elementi cari ai fan della saga e rispettosi degli standard richiesti. Star Wars: Skywalker Strikes è un volume che possiamo solo definire "stellare" e che fa (ri)appassionare il lettore alla creatura di George Lucas come la prima volta che ne entrò a conoscenza, quasi riaccendendo una sorta di fiamma sopita. Ciao Guerre Stellari, e ben tornato a casa!

- Symo

3 commenti:

  1. Aaron con Cassaday..molto interessante. Oltretutto in tema Star Wars.

    Ma sapevi che un parente di Aaron tornato dal Vietnam aveva scritto un libro che è poi stato usato da Kubrick per la sceneggiatura di Full Metal Jacket?? Io ci son rimasto.

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    Risposte
    1. Oddio, ma sul serio? Questa proprio non la sapevo! Devo informarmi di più al riguardo

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    2. Ok, ecco che ho scoperto :)

      Allora, sapevo che Full Metal Jacket venne ispirato da un libro. Quello che non sapevo, è che lo scrittore del libro (Gustav Hasford) è il cugino di Jason Aaron e che la sua vicinanza ispirò Aaron stesso verso la scrittura. Che storia!

      Elimina

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