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mercoledì 4 maggio 2016

Top 5 - I Migliori Tie-In di Civil War

E' arrivato il giorno. Oggi, 4 Maggio 2016, esce Captain America: Civil War, terzo film di Capitan America e svolta importante per tutto il Marvel Cinematic Universe. Oggi festeggiamo l'uscita del film parlando ovviamente dell'evento centrale della pellicola, la Guerra Civile dei Supereroi, centrandoci però su un aspetto diverso del crossover: i suoi tie-in. Come mai questa scelta? E quali sono i Migliori Tie-In di Civil War? Oggi lo scopriamo.


Prima di cominciare a spiegare perché ho deciso di parlare dei tie-in e non di Civil War stessa, per tutti quelli che non sanno cosa sia un tie-in, eccovi un bel linkone alla spiegazione (corta ma esauriente) di Wikipedia. Durante eventi come Civil War, la cosa che viene spesso male dei crossover fra più testate fumettistiche, sono proprio i tie-in, i vari approfondimenti della storia incentrate su un singolo personaggio. Come mai? Perché, sostanzialmente, i crossover sono decisi dai vertici della casa editrice e per gli scrittori che gestiscono le testate sono una cosa piacevole e gradita come uno che ti spoilera il finale del film che vuoi vedere mentre sei in fila per vederlo. Per tanti è una vera e autentica rottura di coglioni che spezza il ritmo della loro run e toglie pathos alla loro gestione, visto che sono costretti ad interromperla momentaneamente per far felici i capi. Civil War si presenta come una autentica bestia rara perché, praticamente ogni tie-in del crossover, è stato orchestrato con sapienza, con idee molto buone e gestite ancora meglio, dove alcune di loro trattavano argomenti ancora più spigolosi nella storia principale. 
Potrà piacere o meno, ma bisogna ammette che questo mossa è stata gestita egregiamente dalla Marvel. Ed ecco perché ci troviamo oggi a parlare di quest'argomento: perché alcuni di questi tie-in, sono delle storie davvero ricche di emozioni e talmente scritte bene da prendere addirittura una forma tutta loro, usando Civil War come escamotaggio e punto di partenza per cominciare a raccontarla. Non saranno dei "must have", ma alcuni di loro (tra cui quelli che vedremo oggi) sono consigliati per conoscere di più certi personaggi o addirittura riscoprirli. Come al solito, le regole sono sempre quelle: solo cinque titoli da inserire in ordine esponenziale di gradimento. Ci siamo? E allora, via che si va! (PS: attenzione, spoiler in vista)



Menzione D'Onore - Civil War: The Confession


Con "menzione d'onore" significa che dovete tipo leggervela. Questa storia ricopre una posizione al di fuori delle successive cinque posizioni perché, a prescindere dai vostri gusti, questa è una di quelle storie che vanno lette. Il prolifico duo Bendis/Maleev é di sicuro conosciuto per altre grandi storie, come la run su Devil e Moon Knight o per la serie Scarlet della etichetta Icon (la "Vertigo della Marvel", per capirci), ma penso che anche questo one-shot non debba essere preso sotto gamba. Lo scrittore di Portland segue uno schema molto semplice per realizzare la storia, utilizzando come scenario il post-guerra civile dei supereroi e incentrando tutto lo svolgimento su uno scambio di battute e lunghe conversazioni tra Capitan America e Iron Man, ma la resa è decisamente superba. In poche vignette, Bendis non solo conferisce a Steve Rogers e Tony Stark una sopraffina caratterizzazione dei due, ma tratta anche tematiche care ai due personaggi e all'economia dell'intero crossover. Si sofferma su interrogativi come: Quali sono le qualità con cui si definisce un uomo? E quali sono quelle che lo rendono superiore ad un altro? E c'è un modo per definirlo universalmente superiore ad un altro simile? Su che base si può dire di aver vinto una guerra? Quali sono gli elementi da cui si può capire che uno è sconfitto? Sono temi molto pesanti da sollevare e ancora di più da argomentare, ma Bendis ce la fa egregiamente e sottolinea addirittura sfumature dei due colossi Marvel anche abbastanza scomode, per esempio: Stark si sente superiore a Cap solo perché lui ci capisce abbastanza di tecnologia e, sopratutto, Tony si sente un grande stratega vittorioso perché durante Civil War ha reclutato dei criminali tra le sue fila per far numero e avere più speranze della fazione di Cap. E poi la gente si chiede perché lo chiamo Tony Sterko: avrà anche vinto fisicamente, ma a livello etico Stark ne è uscito sconfitto perché si è dimostrato tutto, fuorché un eroe. I disegni di Maleev poi sono sempre superbi, non hanno bisogno di ulteriori complimenti; un piccolo capolavoro in sostanza, che vi dovete tutti recuperare.

Testi: Brian Michael Bendis
Disegni: Alex Maleev
Pubblicata su: Civil War: The Confession #1 (2007)



N° 5 - Wolverine: Vendetta


Civil War è stata una storia ad effetto domino: il disastro di Stanford ha fatto incazzare milioni di persone (super e non) che han preso la palla al balzo per dire tutto quello che non gli andava bene. La questione dei supereroi senza addestramento andava prima o poi affrontata, insieme a tutte le altre cose, ma in Civil War è stata resa una priorità. E ok che i New Warriors guidati da Speedball hanno scazzato dibbrutto...ma il sangue di quelle vittime non è loro, ma di Nitro. Nessuno sembra capirlo, così Wolverine rifiuta di schierarsi e parte alla ricerca del vero colpevole, e tanto per citarlo: "Sono un Vendicatore da qualche mese, e finalmente ho qualcosa da vendicare". Questo tie-in merita di essere letto perché racconta in tutto e per tutto una storia di Wolverine, dove Mac Guggenheim prende in prestito la storia principale raccontata da Mark Millar e illustrata da Steve McNiven perché era il punto più facile da dove partire per raccontarla. Non sembra, forse perché la sua identità di tie-in tradisce, ma Vendetta non è una storia facile, che non tratta di argomenti facile e non si sviluppa in maniera allegra e spensierata. Ovviamente ci sono dei difetti e delle sboronate (come Logan che riesce a rigenerarsi dopo esser stato totalmente disossato e scarnificato) oppure delle cose che non tornano proprio (tipo una sorta di "legame mistico/ultraterreno" con il suo fattore rigenerante) ma Vendetta (disegnata tra l'altro da un Ramos abbastanza in forma) è davvero una storia forte e tratta di come i colpevoli scappino quasi sempre lasciando che dei capri espiatori paghi al suo posto, come le grandi compagnie, le multinazionali, le industrie e il governo speculino sui disastri per racimolare il soldo, sull'importanza e la fragilità della vita e un approfondimento sul concetto a volte troppo standardizzato di vendetta: temi molto difficili e delicati che acquistano valore grazie al personaggio di Wolverine, in questo tie-in che per molti potrebbe essere arduo da digerire.  

Testi: Marc Guggenheim
Disegni: Humberto Ramos
Pubblicata su: Wolverine #42-#47 (2006)



N° 4 - Civil War: Front Line


Come da tradizione dei crossover, le storie tie-in non vengono pubblicate solo su testate già esistenti, ma vengono anche realizzate delle miniserie di breve o lunga durata appositamente create per l'evento: Civil War: Front Line era una di queste. Il settimanale di undici numeri presentava diverse storie, alcune molto brevi, altre invece formate dalle canoniche 22 pagine USA che avevano per protagonista un personaggio diverso ad ogni storia (tutte scritte da Paul Jenkis e illustrate da un diverso disegnatore). Ma la storia che interessa a noi è Embedded con protagonista Ben Urich (giornalista investigativo del Daily Bugle e comprimario ricorrente delle storie di Devil) e la sua assistente Sally Floyd. Si certo, raccontava anche del sopravvissuto Speedball, e benché non provi simpatia per Robbie Baldwin quella storia era fatta bene...ma dicevamo. L'obiettivo di Embedded era lo stesso di Marvels, ovvero, quello di far vedere i supereroi dal punto di vista degli esseri umani e in questo caso, far vedere la guerra (in)civile dei supereroi dal loro punto di vista. Il problema è che uno dei due protagonisti non è un essere umano qualsiasi, ma un cazzutissimo e tenacissimo giornalista più sveglio di Sherlock Holmes: Ben Urich, a cui questa guerra comincia un sacco a puzzare. Come Bendis, anche il talentuoso Jenkis utilizza Cap e Sterko (con l'aggiunta di Urich) per comunicare il suo duro e solerte messaggio: Urich rappresenta l'essere umano medio, vittima di ogni conflitto ma curiosa, che comincia a sospettare che le cose non sono come sembrano e comincia ad indagare per vederci chiaro; Urich, in coppia con Sally Floyd, è il catalizzatore di tutti gli eventi che andranno a rivelare sporchi segreti e dettagli di questa guerra civile, oscuri segreti che rispecchieranno molto l'allor panorama politico statunitense. Cap invece (e purtroppo) è l'Americano medio, quello che combatte per il paese del passato e che ora è cambiato in modo talmente drastico da essere invisibile ai suoi occhi, è l'esempio che Jenkins porta al lettore per dire "sveglia, volete diventare come lui?"; ad Iron Man, invece, tocca il ruolo più difficile: quello del classico imperialista industriale cafone e accumula profitti. Viene suggerito che in realtà, Stark abbia previsto di qualche anno gli eventi di Civil War e si sia preparato a dovere per trarre profitto dalla guerra, vendendo allo SHIELD e alla fazione Pro-Registrazione la sua tecnologia, finendo per arricchirsi ancor più di quanto non abbia fatto negli anni passati; ovviamente, Stark insabbia le prove così bene che non è chiaro fino alla fine se l'ha fatto o no, ma le argomentazioni di Jenkins sono così certosine che non è facile rifiutare la sua visione. Se vi state chiedendo dove sia il realismo, ecco la domanda per voi: Quanti paesi fanno, tutt'oggi, di una guerra un business?

Testi: Paul Jenkins
Disegni: Ramon Bachs
Pubblicata su: Civil War: Front Line #1-#11 (2006-2007)



N° 3 - Spider-Man: The War At Home


A differenza degli altri, questo tie-in analizza argomenti più umanistici, che argomenti attuali e ricorrenti nella realtà. Peter Parker, sentitosi in debito con Tony Sterko per aver accolto la sua famiglia nella Star Tower dopo che un criminale ha bruciato la casa del Queens (e ulteriormente influenzato da quella puttanazza di Zia May), decide di fare un gran gesto (del cazzo) in favore della sua causa: smascherarsi e rendere pubblica la sua identità, in segno di fiducia dell'atto di registrazione. L'Uomo Ragno qui è il grande protagonista di questa storia e ci vengono mostrate più chiavi di lettura tutte magistralmente scritte da Stracchino e disegnate da un informissima Ron Garney. Come prima cosa, Spidey fa un pò il partigiano Johnny della situazione e diventa i nostri occhi e orecchie del conflitto, ci fa vedere come si sente un personaggio così coinvolto nel conflitto, cosa prova, come la situazione si riflette sulla sua vita privata e come i dubbi cominciano a formarsi dentro di lui portandolo ad un serio ripensamento sulla sua posizione. Come seconda cosa, Peter avrà un gran ripensamento e passerà dalla parte di Iron Man a quella di Cap, e quindi vederemo come un personaggio esterno recepisce le due parti, come Steve e Tony appaiono al grande pubblico e perché la gente dovrebbe schierarsi secondo loro. Come terza cosa, viene spiegato ulteriormente perché un eroe deve per forza di cose mantenere la sua identità segreta. Come quarta ed ultima cosa, viene sollevata una grande domanda: Cosa faresti, quando tutti si aspettano che tu prenda una decisione perché tutti reputano giusta e ovvia, ma per te non lo è? Cosa succede quanto la tua mente dice che è giusto, ma qualcosa, anche se non sai cosa, ti dice che c'è qualcosa di sbagliato e morboso in tutto questo? E' una grande storia sull'importanza di prendere le decisioni e vivere i suoi contro, più che i suoi pro: scendere a patti con le conseguenze, accettare che ci saranno e portarne il peso. 

Testi: J. Michael Straczynski
Disegni: Ron Garney
Pubblicata su: Amazing Spider-Man #532-#538 (2006-2007)



N° 2 - Iron Man/Captain America: Casualties Of War


Come l'Uomo Ragno, anche questo tie-in si differenzia dagli altri perché tratta meno attualità fusa con la fiction cartacea del fumetto e si concentra di più "argomenti fumettosi". Ormai al culmine della guerra, Iron Man e Capitan America (indiscussi protagonisti di questo crossover) tentano un ultimo, disperato approccio: parlare, cercare un compromesso pacifico proprio come succedeva una volta e giungere ad una conclusione che escluda ulteriori vittime e spargimenti di sangue fratricidi. Obiettivamente, questa storia non aggiunge niente di rivoluzionario al mito di Civil War, ma si preoccupa solo di scavare, approfondire e ripercorrere i grandi momenti d'amicizia/rivalità di Steve Rogers e Tony Stark, sia come Vendicatori, sia come eroi stand alone: e la bellezza sta proprio in questo lungo discorso intimista tra i due. E' un pò come The Confession? Si, è un pò come quella, ma con una sostanziale differenza: The Confession si preoccupa di più di mettere a nudo i sentimenti dei due, qui invece (attraverso lunghi e rievocativi flashbacks) ci si preoccupa di far capire al lettore perché Cap e Sterko sono così impuntati sulla loro posizione. Inoltre, Christos Cage (accompagnato dallo stile semplice ma efficace di Huan) fa un grande lavoro di caratterizzazione e aiuta a smussare fino alla cristallizzazione le personalità dei due, sottolineando punti di forza. E sopratutto, punti di debolezza di entrambi; vediamo Stark per quello che è (manipolatore, egoista, ruffiano, approfittatore), ma vediamo pure Steve per quello che è (testardo, retrograda, insicuro, chiuso). E' un gran bel lavoro perché permette a i lettori di vedere cosa pensano i vertici delle due fazioni ed aiutarli ulteriormente a decidere da che parte stare.  

Testi: Christos N. Cage
Disegni: Jeremy Haun
Pubblicata su: Iron Man/Captain America: Casualties Of War #1 (2007)



N° 1 - Winter Soldier: Winter Kills


In assoluto, il mio tie-in preferito di Civil War. In primis, perché c'è il Soldato D'Inverno, che dopo la ribonificazione di Ed Brubaker al redivivo Bucky Barnes, è diventato uno dei migliori personaggi del nuovo millennio della Marvel Comics. Secondo, perché abbiamo le tematiche basi di Capitan America in una nuova, più cruda e realistica salsa. Le tematiche per eccellenza di Cap sono la guerra e il suo essere un uomo fuori dal tempo, un uomo che vive costantemente nel futuro: una sorta di Marty McFly perennemente bloccato nel 2015, qui però rivisitate non con il solito ottimismo amarcord del Capitano, ma con delle amare e fredde annotazioni molto distaccate e più noir del ritornato dai morti James Barnes. Del resto, il crossover si chiama "Civil War", e questo è il tie-in che tratta in maniera migliore quello che succede davvero: la guerra pure and simple, le sue vittime civili e non che vivono di ricordi e rimorsi e (grazie all'ambientazione del Natale) come i conflitti combattuti così duramente tendano spesso a dimenticarsi qual'è il vero motivo per cui è iniziata la battaglia, finendo per ritrovarsi ad uccidersi a vicenda solo per semplice odio reciproco, finendo per non fare altro che combattere il proprio avversario perché ormai nella vita c'è solo quello...e quindi, ogni pretesto è buono per attaccar briga e tentare di far male all'altro. La trama è veramente molto semplice (base Hydra da distruggere con un team-up dei Giovani Vendicatori) ma è tutto il resto che è spettacolarmente toccante: un viaggio lucido ed emozionale attraverso le crude conseguenze della guerra, il tutto magnificamente realizzato da un Lee Weeks formidabile che gioca tra le ombre e i chiaro e scuro ulteriormente perfezionato dall'Italianissimo Stefano Guadiano. Come per il tie-in di Wolverine, Brubaker prende la scusa di Civil War per sfaccettare il Soldato D'Inverno e creare una sua storia amara e rassegnata al fine di perfezione la sua gestione del personaggio e toccare il cuore del lettore in una lucida presa di coscienza. E sapete cosa? Ce la fa. Vacca se ce la fa.

Testi: Ed Brubaker
Disegni: Lee Weeks & Stefano Guadiano
Pubblicata su: Winter Soldier: Winter Kills # 1 (2007)



E queste erano i miei 5 tie-in preferiti, più una menzione d'onore che tutti dovete leggervi. Ovviamente, con "migliori" s'intendono sempre i preferiti del sottoscritto. E per voi invece? Quali sono i vostri crossover preferiti? Fatecelo sapercelo!

- Symo

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